Dopo questa lunga ma doverosa introduzione (al giorno d’oggi non si può recensire un gioco di calcio EA senza prescindere dal rivale e viceversa) passiamo all’analisi di Fifa 10. La novità principale a livello di nuove idee è rappresentata dall’introduzione del sistema di movimento a 360° che aumenterà le otto classiche rette percorribili a ben sedici. E’ stata una scelta coraggiosa questa che a mio giudizio ha acceso sì nuove luci ma ha anche allungato qualche ombra. I benefici riguardano ovviamente l’accresciuta libertà di manovra, soprattutto palla al piede o negli spazi stretti. A differenza del recente passato avremo a disposizione un ventaglio di possibilità superiore con una conseguente velocizzazione delle azioni eseguibili smettendo di affidarci solo alle solite otto direzioni le quali implicavano manovre più prevedibili. Altro vantaggio si ripercuote nella fase difensiva dove, al pari dell’aumentata pericolosità delle movenze degli attaccanti, corrisponde una maggior variabilità anche nelle scelte dei difensori in grado di coprire preventivamente senza palla più zone del campo. Il difetto consiste nel fatto che, per godere appieno di questa nuova feature, i fondamentalisti della croce direzionale come me dovranno adattarsi, volenti o no, alla levetta analogica (non lo farò mai ndr). In caso contrario, utilizzando la storica croce contro utenti esperti, si può incappare frequentemente ad irritanti passaggi a vuoto come tiri e cross, ma soprattutto fraseggi, mal calibrati con conseguente palla regalata via e letale contropiede avversario servito su un piatto d’argento. Il livello dell’IA invece è stato migliorato in tutto e per tutto: in single player ho trovato in Fifa 10 il livello di sfida più stimolante che abbia mai provato negli ultimi anni. I giocatori controllati dall’intelligenza artificiale ci daranno del vero filo da torcere pressandoci continuamente, non permettendoci mai alcuna azione facile e costringendoci quindi a ragionare di più ma nel più breve tempo possibile. Discorso analogo per i portieri, brillantemente reattivi ed esenti da papere se non fosse per i casi in cui saranno chiamati ad uscire dai pali, situazione nella quale in Fifa 09 si facevano trovare più pronti. La curva di apprendimento è quindi decisamente in salita, per non parlare del multiplayer: i principianti sono quindi avvertiti. Per concludere sul gameplay devo esprimermi con una nota seccante legata al multiplayer stesso. Essa riguarda la fisica dei contrasti i quali, affrontando un avversario umano, sono influenti in maniera quasi decisiva sull’esito dei match. Spesso e volentieri infatti le stelle o i giocatori più forti fisicamente avranno la meglio, con tanto di palla che gli rimbalza perfettamente sui piedi in seguito al contrasto di turno. Alle volte non basterà neanche essere in anticipo di un metro e mezzo su un giocatore per risolvere le cose dato che con una spallata spazzerà via, per non dire bucare, il nostro difensore e in altri casi non servirà neanche l’intera retroguardia schierata con anomale situazioni che si andranno a creare degne più di un flipper che di un titolo calcistico. In Fifa 09, per quanto le collisioni fossero più legnose e vigesse sempre la regola “il più grosso domina”, l’impressione generale era che comunque il giocatore umano avesse pieno controllo della propria squadra mentre in questa decima edizione ciò non sempre succede con la conseguente irritante sensazione che la vittoria o la sconfitta dipendano dal caso e non dalle effettive abilità di un giocatore.
Sul fronte modalità troviamo come novità principale l’opzione Calciatore Virtuale, versione riveduta della precedente Professionista. Dopo aver importato la foto del nostro viso nel gioco, impresa che non sono ancora riuscito a compiere, potremo scendere in campo con il nostro giocatore virtuale e migliorarne le caratteristiche partita dopo partita. Trovando il sufficiente numero di amici online sarà inoltre possibile formare un club e affrontarne degli altri. Per il resto sono state ripresentate le stesse offerte del passato senza cambiamenti degni di nota (la Live Season, la modalità allenatore, ecc). Non rimane che disquisire sull’online. Delle rosicate potenziali ne abbiamo già parlato quindi mi limito a dire che, dopo gli iniziali problemi di disconnessione dai server, i tecnici EA hanno risolto tutte le magagne garantendo un’esperienza di gioco molto appagante e priva quasi sempre di segni di lag. Lodevole ma inutile la possibilità di organizzare i match impostando la fascia delle squadre selezionabili dato che praticamente nessun utente nel web utilizza compagini inferiori alle quattro stelle e mezzo. Riconfermata la modalità Ultimate Team che in sostanza ripropone ciò che s’è già visto nell’edizione precedente di Fifa: potremo infatti creare la nostra squadra dei sogni collezionando o scambiando migliaia di carte virtuali acquistabili attraverso i punti guadagnati con i match o col denaro vero e proprio.
Sotto il profilo tecnico non si son fatti molti sforzi e non c’è molto da dire. L’unica miglioria visibile è una maggior pulizia a livello di dettagli ma nulla più dato che il tutto appare interamente identico a Fifa 09. Le stesse fattezze dei giocatori sono rimaste abbastanza anonime, inclusi i volti dei giocatori più famosi. Le animazioni sono sicuramente più fluide rispetto all’edizione precedente e sono state aumentate numericamente anche se quest’ultimo aspetto, suppongo, sia legato alla scelta dei comandi a 360°. Piacevole sorpresa il fatto che i caricamenti prima di un match siano stati ridotti notevolmente. Passando al sonoro anche per quest’anno abbiamo la solita raccolta di canzoni su licenza, stavolta tendenzialmente più ritmate, la quale fa sempre il proprio dovere. Promosso il comparto audio che fa da contorno agli incontri e confermata la telecronaca del duo Caressa-Bergomi il quale, nonostante non mi faccia impazzire neanche dal vivo, se non altro quest’anno ci risparmia i continui riferimenti ai mondiali 2006 della scorsa edizione.
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