Il titolo di questo gioco altro non è che l'esclamazione del protagonista, un Dracula in grande spolvero, quando scopre che la sua amata non è più nel suo castello. Lo scopre osservando un enorme squarcio presso la sua dimora: qualcuno ha sfondato una parete per rapire (forse) la sua compagna. Come tollerare un simile affronto? Come può il mostro dei mostri non fare valere il proprio potere?
In realtà, il conte Dracula di questo videogioco è un tantino diverso da quello che usualmente troviamo nelle pellicole a lui dedicate o nei vari romanzi che lo tirano in ballo. Questo conte, signori, è di fuori come un balcone! Passa tutto il giorno a curare la propria estetica, badando alla sua folta chioma sistemandola capello per capello, cospargendosi il capo di gel per un'acconciatura perfetta, scegliendo con cura il proprio abbigliamento e dedicandosi alla coltura delle arti, in primis la musica, componendo ogni giorno nuove melodie da dedicare alla propria amata (e per autocompiacersi). Già, la musica. Quanto sarà triste la sua dolce metà senza il suo suadente canto? E' tempo di agire.
Il Conte, gonfio d'ira, parte alla volta dei nascondigli delle bestie più pericolose e temute del territorio, quelle che senza dubbio alcuno (probabilmente) hanno rapito il suo amore. Dracula è pronto ad inseguirle, bastonarle e qualsiasi altra cosa pur di scoprire la verità. E se saranno innocenti (da non escludere), pazienza, ne avrà approfittato per sgranchirsi le gambe.
Dopo averci informato sull'antefatto, il gioco ci pone di fronte ad una mappa di quella che potrebbe essere la Transilvania, con alcune locazioni evidenziate come al solito non accessibili da subito. Ognuna di esse rappresenta la tana di un mostro e tutte saranno caratterizzate da uno sviluppo verticale. Già, platform verticali, di certo non il genere videoludico più comune, ma con un esponente di massimo rilievo come Rainbow Islands. Il titolo in esame, però, è molto distante da quello della Taito: esso si configura, infatti, come un continuo “boss run”, dato che sarà presente solo un nemico per ogni livello, le già citate bestie sospettate di rapimento. Appena esse avvisteranno il nostro caro vampiro esclameranno “Oh, crap! It's the Duke!” per poi fiondarsi in una frenetica fuga dalla sua demenza. Il compito del giocatore sarà quello di saltare di piattaforma in piattaforma per raggiungere tali mostri e toccarli, i quali, dopo tre colpi, verranno sconfitti e precipiteranno verso il fondo della tana. Il siparietto si protrarrà fino al ritrovamento della principessa, ma l'epilogo sarà diverso da quello che normalmente ci si potrebbe attendere...
I nemici, e quindi i livelli, sono in totale cinque. Sì, appena cinque. Siamo già di fronte al vero difetto del gioco, forse addirittura l'unico, ma assolutamente pesante. Una corsa completa fra i cinque stage non vi occuperà per più di dieci minuti, garantito. Forse vi starete chiedendo come sia stato possibile lanciare sul mercato un prodotto dalla longevità così risicata, ma è tutta una questione di interpretazione del videogioco. MPSMP punta tutto sulla rigiocabilità: al termine di ogni stage, infatti, otterremo una medaglia relativa alla nostra prestazione, quindi all'accumulo di punti. Questi ultimi saranno fortemente incrementabili grazie al sistema di combo, non costituito dai colpi inferti ai mostri, ma dal quantitativo di piattaforme toccate. Mi spiego meglio: ogni volta che salteremo su un appoggio vedremo partire un contatore che verrà resettato solo nel momento in cui atterrerete per la seconda volta su uno stesso piano. Quale gloria potrà mai esserci nel balzare semplicemente da un trespolo all'altro? Molta, considerando la priorità della vostra missione, ovvero il triplo colpo al boss. Essi, infatti, accelereranno la loro corsa ad ogni tocco e dovrete fare in fretta per evitare che vi scappino in via definitiva. A queste condizioni, vi accorgerete che incastrare una miriadi di salti in quella che è a tutti gli effetti una corsa contro il tempo non sarà facile: c'è un tempo limite, ed alle prime battute vi sembrerà improbo anche farvelo bastare per piazzare i fatidici colpi ai boss. I controlli, per nostra fortuna, sono impeccabili e ben si adattano all'essenzialità del concept: dovremo affidarci unicamente al tasto per il salto ed alla croce direzionale, una configurazione che ha segnato le radici del videogaming ma che in questo esempio appare fresca come non mai grazie al ritmo forsennato che sarebbe rimasto danneggiato da qualsiasi sofisticazione.
MPSMP è un gioco appartenente alla categoria dei Minis, programmi realizzati con tools che ne consentono l'esecuzione indifferentemente su PSP e PS3, che vengono offerti ad un prezzo molto contenuto e che sono caratterizzati da dimensioni modeste (ne esiste comunque anche la distribuzione su Xbox 360). Queste limitazioni, per fortuna, non hanno inciso su tutti gli altri aspetti della produzione. MPSMP può vantare un impianto estetico tecnicamente non trascendentale, trattandosi di semplice grafica bidimensionale, ma stilisticamente magnifico: la direzione è al 110% cartoon, con ottima caratterizzazione di ogni boss, tutti capaci di strapparci qualche sorriso; magnifici anche i fondali, i quali prediligono la pulizia al dettaglio.
Note più che positive anche sul fronte sonoro, con una soundtrack orecchiabilissima e molto ritmata, mentre gli effetti non possono che contemplare il campionario storico delle produzioni di questa categoria.
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