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Prince of Persia - PlayStation 3

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  • Prince of Persia

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ID: 247169Saranno passati anche oltre vent’anni dalla creazione dell’innominato Principe, ma sembra proprio che gli anni per lui non passino mai, complice anche il continuo restyling del personaggio: creato da Jordan Mechner nel 1989, all’inizio si trattava di un platform a scorrimento orizzontale, ben realizzato al punto da dar vita a svariate conversioni su praticamente tutte le console e computer a 8 e 16 bit. Non che nel corso della sua vita il Principe non abbia subito delle brusche cadute, sia chiaro, anche le più grandi saghe hanno degli scheletri custoditi nei rispettivi armadi. Mario ha la sua versione occidentale di Super Mario Bros. 2, a Link è toccato Zelda II, ed anche il Principe ha fatto parte del non fortunatissimo Prince of Persia 3D, uscito nel ’99 su PC e Dreamcast, piccolo passo falso nella serie. Fortunatamente, la saga, grazie alla fortunata trilogia delle Sabbie del Tempo, è tornata in auge, ma in quest’ultima avventura – la settima, considerando gli episodi ufficiali e non gli spin-off come Battle of PoP per DS, che riguarda un altro genere – la Ubisoft ha deciso di ripartire dal principio, sebbene, come vedremo, certe caratteristiche sono ancora rimaste dai precedenti episodi.

    Quella che più ha colpito gli sviluppatori e ha fatto storcere il naso ad alcuni giocatori “puristi” è proprio il fatto che non esista alcuna forma di Game Over. Già, non si può morire e, per il fatto di trovarsi in un videogioco, questa caratteristica è una colpa, secondo alcuni. E tutto grazie all’aiuto della gentile Elika, giovane ragazza che ci assisterà lungo di tutta l’avventura, dato che la sua magia ci salverà da qualsiasi pericolo. Certo, nella scorsa trilogia avevamo dalla nostra parte Farah, abile arciere, ma ora l’aiuto fornito dalla nostra amica è ben più rilevante. Nessuna caduta sarà Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

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ID: 247170mortale, e nessun nemico troppo forte, e tutto grazie a questa peculiarità introdotta in questo episodio. Ma non l’unica, ovviamente.

    Come non notare la splendida grafica che incornicia una tale opera? Inutile usare vuoti aggettivi, le cose stanno così, si tratta di un vero e proprio acquerello in movimento, e la tecnica del cel-shading non è mai stata così ben sfruttata. Certo, addì Dicembre 2008. Qualche anno prima, Zelda: the Wind Waker pareva il non plus ultra di questa tecnica, ma è ovvio che col passare del tempo le tecnologie si evolvano, quindi è impensabile sapere cosa accadrà di qui a dieci anni. Ma per i prossimi mesi (anche qualche annetto, probabilmente), questo sarà il punto di riferimento per questo tipo di rappresentazione grafica. Per quanto concerne la tipologia di gioco… come altro definirlo se non un classico platform tridimensionale? Il contorno grafico e sonoro è una gioia per i sensi, ma la sostanza è buona come sempre. Le fasi di puro equilibrismo sono ben realizzate, e l’aiuto di Elika farà comodo soprattutto ai giocatori meno esperti, che non avranno grossi problemi a portare a termine quest’avventura.

    Una buona differenza in ambito di gameplay comunque c’è. Una pecca nata nel secondo episodio della scorsa Trilogia è qui scomparsa: diciamo pure addio a paginate di combo ideate per uccidere volteggiando con diverse movenze sempre gli Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

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ID: 247171stessi nemici. Sarebbe stato meglio se fosse stato il contrario, ma così non è stato, e le troppe fasi di combattimento non sono state gradite da molti, a causa anche del fatto che le varie combinazioni di pulsanti da premere erano davvero o complicate o inutili. I nemici questa volta ci saranno, ma saranno meglio distribuiti. Soprattutto, in virtù del fatto di essere quasi dei mini-boss – grossi, coriacei e presenti in numero limitato – renderanno gli scontri ben più emozionanti dei precedenti tentativi di amalgamare platform e squartamenti. Anche l’occhio vuole la sua parte, e queste sequenze, pesantemente scriptate, sembreranno far parte di un epico film d’azione. Sequenze in cui, ammettiamolo, al giocatore è chiesto di fare non moltissimo. Questa commistione tra cinema e videogioco ha giovato alla spettacolarità, ma l’interazione sarà scarsina.

    Il livello di sfida non sarà però del tutto azzerato: nella nostra missione contro il proliferare delle tenebre, causate dal perfido demone dell’oscurità Ahriman, dovremo trovare diversi Semi di Luce sparsi nelle varie zone, e non dovremo neppure temere di essercene lasciato sfuggire qualcuno. Se negli episodi precedenti non si poteva quasi mai tornare sui propri passi, questa volta avremo a disposizione una macrozona centrale, che si diramerà nei vari livelli, affrontabili nell’ordine desiderato. Certo, non tutte le zone saranno disponibili sin dall'inizio, ma la libertà lasciata farà sentire meno la linearità che comunque pervaderà l’ azione: si avvertirà, col passare Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

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ID: 247172delle ore, una lieve sensazione di mancanza di varietà. Le locazioni, pur se eccezionalmente realizzate e sempre fiabesche e luminose, tendono ad assomigliarsi un po’ tutte tra loro.

    Essendo però impegnati nelle fasi platformiche o a far fuori diversi boss, comunque, sarà un particolare di poco conto, dato che saremo talvolta piacevolmente distratti dall’ottimo doppiaggio in italiano realizzato per l'occasione dallo studio Synthesis, che ha svolto degli ottimi lavori di adattamento nella nostra lingua per diversi titoli di notevole importanza, primo fra tutti l’imponente Bioshock. Un minimo, bisogna ammetterlo, lo splendido comparto tecnico rischia di mettere in secondo piano la mera azione. Un esempio si può ritrovare durante alcuni movimenti. Il salto si svolgerà con la pressione di un singolo pulsante e questa non è una novità, tuttavia l’ effetto varierà a seconda del contesto. Vicini a una parete, infatti, si eseguirà senza problemi un, chiamiamolo così, salto a parete, senza neppure dover premere alcun grilletto laterale come nella precedente trilogia per PS2, GameCube e Xbox. Al contrario, i vari R e L, assieme a un po’ tutti i tasti disponibili, saranno utili durante le battaglie, durante le quali torneranno i famigerati Quick Time Event, che ovviamente aumenteranno la spettacolarità di ogni scena, ma questo solo dopo aver combattuto regolarmente, sfruttando i suoi punti deboli, così da dar vita a lunghe e soddisfacenti combo. Ma fallendo, mica moriremo, però un minimo di penalità aspettiamocela, Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

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ID: 247173infatti gli avversari recupereranno una parte dell’energia.

    Interessante l’implementazione del particolare guanto che il protagonista indosserà lungo il dipanarsi dell’ avventura e di cui non voglio svelare troppo. Come prevedibile, questa nuova arma tornerà utile durante i combattimenti, ma il bello è che ci sarà comodo anche durante le fasi platform, che fortunatamente saranno presenti per larga parte. In particolare, esso aiuterà il Principe durante le ben note corse sulle pareti, ma non solo, per la prima volta in questa serie potremo aggrapparci al soffitto per superare determinate sezioni – di solito, aggrappati alle fessure tra le assi di un ponte, con sotto una voragine senza fondo. Alla fine, questo Prince of Persia non porta con sé grandi innovazioni, tuttavia il titolo gioca bene le sue carte, a partire dalla resa grafica che coinvolgerà senza problemi il giocatore, a meno che quest’ultimo non risulti senza stimoli a causa dell'impossibilità di incorrere in una morte, che non sopraggiungerà mai, per alcun motivo.

    È giusto, però, ricordare il rischio che Ubisoft s’è accollata per diversificare questo episodio dai precedenti episodi e anche il Principe non sarà più un nobile impegnato a salvare il suo regno, ma un avventuriero senza passato. Concludendo, un splendido affresco – 720p, ma 60 frame al secondo – che rinnova ma non stravolge la consueta formula di gioco che tanto continuiamo ad apprezzare. Per una volta Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

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ID: 247174accettiamo questa splendida opera senza far pesare troppo i piccoli difetti, così da immergervi negli eccezionali scenari dipinti per noi dagli sviluppatori, e perdiamoci nei magnifici panorami che li accompagneranno durante la dozzina di ore necessaria per arrivare ai titoli di coda.

    COMMENTO FINALE


    "Il discorso cambia se vorremo ottenere il 100%, impresa comunque non improba. Teniamo anche conto della parità tra le versioni: qualunque sia la piattaforma che possedete, PS3, 360 o PC, la magia scorrerà attraverso i circuiti senza intoppi. O quasi. Ma questa volta non è una console a farne le spese, ma il PC. Se le due console di ultima generazione hanno l’ormai classico sistema di Trofei/Obiettivi e i giochi PC raramente supportano cose simili, una piccola esclusiva “consolara” riguarda il DLC apparso a inizio Marzo 2009, PoP Epilogue. Non vi è piaciuto il finale presente sul Blu-Ray del gioco? Bene, per 9,99 euro possiamo scaricare da PSN (o Live, dipende dalla console) il vero finale del titolo, che inizia proprio pochi istanti dopo gli ultimi momenti di gioco. Dieci euro non è una cifra economicissima, parlando di contenuti scaricabili, ma qui non si sta parlando solo di nuovi costumi. Questa volta hanno mantenuto le promesse, e le tre ore regalateci (beh, non proprio regalate) dai creatori della Ubisoft contengono proprio ciò che si intuiva dalle descrizioni: un’enorme nuova area in cui sperimenteremo il platform al suo apice (e sarà anche un po’ più difficilotto rispetto alla media del gioco stesso, giusto per far placare le critiche), e tutto sarà ancora più complicato dal nuovo potere di Restauro di Elika, la nostra partner, che permetterà di ricostruire alcune porzioni danneggiate di palazzo per permetterci di proseguire nella scoperta delle sezioni del Palazzo Sotterraneo. Questa volta sì che si tratta di un ottima aggiunta, che merita i soldi spesi, così come l’acquisto di una copia del gioco, basterà solo che apprezziate i platform per sentirvi a casa. Non sarà nulla di troppo complicato, solo una bellissima avventura, classica ma affascinante, non lunghissima quanto un Fallout, ma davvero densa ed emozionante!"

    Stefano "Tiranytar" Torriani





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