Raccontare la trama di Undercover è cosa piuttosto facile, basterebbe copiare il testo di una recensione del vecchio Need for Speed – Most Wanted (del 2005, quindi non proprio dietro l’angolo) per accorgersi che non sono stati prodotti accorgimenti che differenziassero di molto questo prodotto dai precedenti. Certo, è sempre piacevole iniziare la scalata alla classifica dei corridori più forti in città. La vera, forse unica, differenza coi vecchi plot sta nel fatto che, questa volta, saremo un poliziotto infiltrato in queste bische automobilistiche. Saremo sotto copertura (Undercover…) e potremo indagare in incognito su questa cultura dell’illegalità. Chissà come finirà? Consegneremo i nostri nuovi amici in una retata della polizia o ci faremo prendere dalla tamarraggine e proseguiremo con le nostre corse spericolate? Inizieremo con una normale auto da poco, vinceremo denaro, onore e rispetto, e potremo aumentare il nostro parco macchine per essere sempre alla pari coi futuri rivali. Ecco, qui non sarà una buona strategia tenersi la stessa macchina dall’inizio alla fine. Inutile pensare di essere i più bravi se gli avversari vanno a oltre cinquanta chilometri all’ora più spediti del nostro macinino, nemmeno potenziando tutti i pezzi, inserendo il sempre utile NOS (che fornisce una bella spinta turbo, oltretutto velocemente ricaricabile in corsa), aumentando tutti i parametri in maniera comunque parecchio inconsapevole. Voglio dire, è inutile riflettere troppo su cosa sia meglio aumentare per creare un veicolo di potenza omogenea, semplicemente ogni parametro aumenta di una determinata quantità le varie barre di velocità, di accelerazione. Certo, per personalizzare l’esperienza di gioco si potrà benissimo modificare l’aspetto estetico dell’auto, ma quello non ne migliorerà certo le prestazioni. Ma se si vuol fare bella figura, soprattutto giocando online, è necessario, soprattutto considerando che gli avversari saranno molto simili a noi, tutti con le rispettive auto potenziate al massimo. Poi è sempre l’abilità a fare la differenza.
E, infatti, la formula, per quanto ormai apparentemente usurata, regala ancora momenti di soddisfazione, soprattutto durante gli inseguimenti con la polizia, che potrà intromettersi potenzialmente in ogni gara, soprattutto se inizieremo a far danni in giro per la città, questa Tri-City Bay. Una parentesi la merita la zona in cui compiremo le nostre scorribande. Tre ampie aree completamente esplorabili, divise da ampi tratti autostradali sul mare (per giustificare i caricamenti tra le varie zone) di cui però alcune frazioni sono addirittura mutuate da precedenti episodi della saga. Giuro di aver visto interi quartieri identici a quelli di Most Wanted. Non che sia un difetto, anzi, ma un po’ di novità anche in questo senso non avrebbe guastato… Questa città – perché di un’unica metropoli, in fondo si tratta – si dimostrerà essere piuttosto ben realizzata in quanto ad aspetto, con degli effetti grafici davvero rimarchevoli, dei giochi di luce apprezzabili, insomma, piuttosto piacevole, soprattutto considerando i modelli poligonali delle nostre autovetture, davvero rifiniti sotto ogni particolare. Peccato che, in realtà, la grafica non mostri certo i muscoli della PS3, essendo questo gioco improntato al multipiattaforma selvaggio, tuttavia si lascia percorrere tranquillamente… Troppo tranquillamente, anzi, a causa di alcuni rallentamenti al frame-rate che risultano davvero seccanti, in questo periodo di maturità delle tecnologie tridimensionali. Ma si sa, l’ottimizzazione non è sempre facile.
Tralasciando questo dettaglio meramente grafico – ma comunque infelice –, chi è a corto di giochi di guida che fanno dell’eccesso in tutto e per tutto la loro religione, potrà facilmente trovare di che sollazzarsi, considerando che la campagna in singolo è discretamente longeva, ma che, soprattutto, l’online offre qualche piccola soddisfazione. Escludendo le prime settimane dall’uscita, i server di gioco si sono abbastanza assestati e i pregi di queste modalità superano i difetti. Sebbene ci sia sempre una fluidità da latte alle ginocchia, difficilmente incapperete nei fastidiosi lag che inficiano talvolta le partite in rete. Considerando poi che di console si tratta, non si troveranno nemmeno dei “truffatori”, permettetemi la parola, che altro non fanno se non far passare il divertimento. Ho provato in precedenza un Need for Speed su PC ed era scoraggiante vedere che, dopo pochi secondi, tutti gli avversari erano già fuori del campo visivo. E questo dopo decine di ore di gioco, con tutte le caratteristiche al massimo. Ciò mi ha fatto presumere che, probabilmente, ci fosse lo zampino di qualche trucco. Stavolta nulla di tutto ciò turberà le partite online, confronti in rete che, in ambito di giochi di corse e sparatutto, sono ormai il fulcro di molte delle uscite degli ultimi anni.
Purtroppo c’è un altro particolare che rischierà di far sbandare questo titolo nel limbo della mediocrità. S’era detto che la caratterizzazione delle zone è ben realizzata e che i luoghi in cui correremo non saranno avari di poligoni (questo a costo di fastidiosi rallentamenti). Tuttavia mi preme far notare che la classica formula del free roaming sarà così superflua che probabilmente nessuno avrà voglia di perdere il proprio tempo per raggiungere le icone delle successive gare. Proprio così, una comodissima mappa, estraibile in qualsiasi momento, vi permetterà di raggiungere qualsiasi luogo scottante. Ogni tipo di gara, le basi “segrete”, perfino gli inseguimenti con la polizia. Tutto sarà attivabile dalla mappa e se sarà necessario far danni in città prendendosi gioco delle forze dell’ordine non ci sarà neppure più bisogno di perdere tempo per attirarli distruggendo qualcosa in giro. Il risultato è che la stessa concezione del mondo aperto viene messa ampiamente in discussione, cosa che non è necessariamente da considerarsi un male… D’altro canto, i ragazzi di EA Black Box hanno cercato di coinvolgere il giocatore al massimo possibile (pochino, per la verità), proponendo una trama collegata da spezzoni di taglio cinematografico, a tal punto che sono stati reclutati degli attori veri, tra cui la pericolosa Maggie Q, che molto di rado vedremo castigata in un paio di pantaloni lunghi. Di tutti i consigli che ci elargirà la nostra collega, gran parte saranno cose superflue, poiché decisamente prevedibili.
Per il resto, tutta l’atmosfera non rinnega gli influssi del cinema di serie B, al cui confronto i vari Fast and Furious sono pellicole d’essai. Bisogna però notare come alla EA abbiano lavorato di lima, proponendo delle sfide tra le più divertenti delle scorse edizioni. Oltre ai classici Sprint (vai dal punto A al punto B e arriva primo) e Circuito (idem, ma fai due o più giri), avremo una buona quantità di diverse tipologie di gare che difficilmente stancheranno anzitempo il giocatore. Avremo la buona vecchia corsa tra i caselli (con vari checkpoint che restituiscono secondi preziosi), nonché un’interessante modalità Dominio, che implicherà di essere avanti al contendente di diverse centinaia di metri. Si tratta di una modalità piuttosto diversa dal solito, dato che, differentemente dagli altri tipi di competizione, non ci sarà un percorso predefinito, starà al giocatore scegliere la strada da percorrere, magari sfruttando alcuni passaggi “segreti”, stradicciuole secondarie che si farà bene a tenere a mente, dato che si renderanno utili anche per seminare la polizia durante gli inseguimenti rivolti contro la nostra persona. Ovvio che sia meglio non andare a sbattere per ogni dove, per evitare di perdere il vantaggio. Al contrario, sono state saggiamente eliminate certe modalità davvero ridondanti e palesemente riempitive, tra cui una modalità in cui era necessario cambiare marcia a tempo per arrivare primi al traguardo. Peccato che non si potesse quasi modificare la traiettoria e il traffico fosse killer. Molto meglio ora, con una macchina praticamente invincibile (eccetto in alcune specifiche missioni in cui occorrerà non fare troppi danni). Sarà un po’ meno realistico, ma questa serie non ha mai avuto bisogno del fattore simulativo per prevalere.
Altre immagini: