“Scusi, ce l'ha con me, signora arpia?”
“Si, vigliacco di un semidio, non rispondi per non affrontarmi, vero???”
“No, guardi, io mi chiamo Argo...”
L'agorà rivoltato come un guanto
Qualche anno fa c'è stato il boom di Sparta: quei rozzi, violenti vicini degli ateniesi hanno conosciuto una luminosità mediatica della quale tuttora godono. Il merito maggiore va tributato al campione d'incassi al cinema che risponde al nome di 300, un film pressappoco unico che esaltava la tradizione guerriera di una stirpe cresciuta nel segno della spada, in netto contrasto col modello classico greco del quale si elogiava la maturità sociale e filosofica. Contemporaneamente, il popolo videoludico stava vivendo il fenomeno di God of War che cavalcava gli ultimi sprazzi di Playstation 2, esaltandone la maturità tecnica e riscrivendo le regole dell'hack'n'slash fino ad allora inteso. Kratos non era uno spartano, era per metà un dio, ma era violento, spietato, irremovibile nei suoi obiettivi. Uno spartano di adozione, potremmo azzardatamente definirlo, ed è quello che avranno pensato anche alla Gameloft...
Ma quante ne succedevano in Grecia?
A quanto pare l'Iliade e l'Odissea erano solo due delle tante storie consumatesi alle pendici del monte Olimpo. Lo sviluppatore francese ce ne racconta una nuova, anche se le nostre fonti faticano a collocarla nel tessuto epico greco finora noto: il protagonista è Argo e, anche se qualcuno fra voi potrebbe pensare ad una personificazione del cane di Ulisse, egli dovrebbe, anzi, potrebbe essere un naufrago soccorso dagli Argonauti. Tuttavia, nel gioco si spaccia come re di Sparta, ma, essendo reduce da una terribile tempesta marittima, ci sono discrete possibilità che il cervello gli sia partito per la tangente. Ad ogni modo, degli Argonauti non c'è nemmeno l'ombra...
Quel che conta è che ci troviamo da soli su una spiaggia sconosciuta, inoltre in men che non si dica scopriamo che tale Oracolo è stato imprigionato e c'è il disperato bisogno di un eroe capace di liberarlo. Abbiamo capito, va'...
Un poema epico in 50 megabytes!
Dopo una generazione ed oltre di CD-ROM e DVD, la nuova tornata di console ha portato sugli scudi i vantaggi dei servizi online, non solo opportunità per godere in multiplayer dei giochi posseduti, ma anche portali per acquistarne di nuovi e scaricarli direttamente sulla memoria della propria macchina. Ogni produttore ha inaugurato il suo, dalla pioniera Microsoft e il suo Xbox Live fino al Wiiware che ci permette anche di godere dei classici del passato in emulazione. La Sony, oltre ad aver messo a punto il suo Playstation Network, ha anche ideato i Minis, ovvero una serie di programmi sviluppati tramite dei tool dalla doppia compatibilità PS3 e PSP. Un buon metodo per offrire lo stesso prodotto a due platee distinte, ma un'altra qualità dei Minis è il prezzo contenuto, basti pensare che Hero of Sparta ha raggiunto temporaneamente un costo di soli 1,19€... Meno di un pacchetto di chewing-gum! E' chiaro, non si tratta di un kolossal e si accontenta di occupare appena 50 Mb sul vostro disco fisso (o Memory Stick), ma non si discute sul fatto che una modalità di distribuzione così aggressiva sia quantomeno interessante...
Patti chiari...
I primi istanti di gioco sono un'ammissione di colpe: Hero of Sparta non può strafare e non può competere con rivali in edizione retail, figuriamoci con Kratos. Anche se giocato su una Playstation 3 nello splendore del Full-HD a 1920x1080 pixels, sembra appena uscito dal Nintendo 64, con le texture spalmate su pochi poligoni spigolosi come case. L'impatto iniziale è francamente sconcertante, si vorrebbe davvero passare ad un umile televisore da CRT da 14” per l'illusione di una grafica più definita. L'azione di gioco viene introdotta da un filmato precalcolato tralasciabile, pesantemente compresso e superfluo ai fini della sceneggiatura, tanto valeva spendere quello spazio per modelli tridimensionali più complessi o texture più definite... La resa sulla PS3, in aggiunta agli inevitabili orrori del ridimensionamento, presenta alcune imperfezioni nella compenetrazione tra poligoni e, udite udite, FRAMERATE, il quale perde saltuariamente, ed ingiustificatamente, qualche colpo. Meno male che l'abbiamo pagato poco...
In piedi, spartano!
Lasciamoci alle spalle la brutta impressione iniziale. Siamo retrogiocatori, dopotutto, ed anche su una console di ultima generazione dobbiamo cercare di guardare oltre la mera cosmetica. Cominciamo a girovagare per la mappa, affidandoci da subito alla freccia in alto sullo schermo che funge da “navigatore” all'interno dei livelli. Non possiamo ignorare la modesta reattività di Argo che tra un fendente e l'altro sembra rifletterci un po' troppo ma, forse per la configurazione dei tasti strettamente imparentata con quella di God of War, riusciamo ad abituarci relativamente presto. Anzi, dopo qualche combattimento caratterizzato dalla barbara legnosità delle movenze dell'avatar, cominciamo ad azzeccare qualche combo, segnando una svolta nelle nostre prestazioni e catalizzando la spettacolarità scaturibile dalle situazioni. Alcune combinazioni di colpi appaiono troppo efficaci alle prime battute, quando affronteremo i nemici base, restituendo una sensazione di eccessiva facilità pronta a smentirsi nelle fasi avanzate della sfida. Una volta incontrati avversari più tenaci, non tantissimi a dirla tutta, avremo accesso ai “quick time event”, nient'altro che una sequenza di tasti da premere entro un tempo limite che permetterà ad Argo di prodigarsi in attacchi speciali che ci procureranno degli extra di energia e magia. Quest'ultima ci consentirà di sferrare dei colpi potenziati molto utili contro gruppi di nemici.
Il re di Sparta esordirà nel suo cammino verso la liberazione dell'Oracolo con una spada “d'ordinanza” che stage dopo stage sarà coadiuvata da ulteriori armi ben differenziate tra loro: l'arco sarà utile per attacchi da lontano, ma quelle per il corpo a corpo si distingueranno in base al danno potenziale ed alla velocità di esecuzione nelle mosse, con un'ascia bipenne lenta ma devastante e delle piccole spade gemelle maneggevoli ma non proprio letali. Ne otterremo una alla conclusione di ogni livello, non tutti caratterizzati da un boss in chiusura: spesso il compito di Argo sarà il solito, quello di transitare dal punto A al punto B, eventualmente azionando delle leve per aprire dei passaggi. Azione da hack'n'slash spicciola ma gradevole, con alcuni bei momenti come la sfida col boss del secondo scenario che si dipana in una struttura completamente circolare. Vi sono otto stage della durata di poco meno di trenta minuti ciascuno, per un totale di circa quattro ore di gioco effettivo. Non siamo di fronte ad una longevità paragonabile a quella di molti concorrenti, ma il rapporto qualità/prezzo è sfacciatamente vantaggioso.
Un posto al sole per Argo?
In qualsiasi mercato, l'importante è trovare una collocazione efficace per rendere il prodotto appetibile per una quota di pubblico. Chi rifiuterebbe 4-5 ore di piacevole azione ad un prezzo bassissimo? Probabilmente nessuno, anche se la grafica sembra vecchia di dieci anni ed anche se ci sono titoli migliori su Blu-Ray. Hero of Sparta è un vincente perchè ha ben chiare le carte che vuole giocarsi, si pone degli obiettivi precisi e li raggiunge con competenza. Aldilà dei limiti congeniti che un videogioco appartenente ai Minis deve porsi, è difficile muovere critiche al lavoro della Gameloft: intrattiene a dovere, ha una durata dignitosa ed anche l'impianto grafico diventa presto sopportabile, senza dimenticare delle musiche particolarmente riuscite. Fra tutti i videogiochi che si possono comprare ad un prezzo così contenuto, forse questo è il migliore.
Sistema: Playstation 3/PSP Anno: 2008 Sviluppatore: Gameloft Casa: Gameloft Genere: Hack'n slash |
Gianluca "musehead" Santilio