Lupin, Lupiiiin.
Sono passati trent'anni eppure siamo ancora qua ad apprezzare una serie animata che ormai è culto, un fenomeno che ha fatto storia. Stiamo parlando di Lupin III, il ladro gentiluomo nato dalle matite di Monkey Punch e poi diventato leggenda grazie alla messa in onda in tv di tutto il mondo. A differenza del fumetto, dove le tinte sono più adulte e si trattano temi come la violenza o la morte molto più frequentemente, questo personaggio trovò la sua fortuna nel piccolo schermo dove le atmosfere si fecero più scanzonate permettendo di creare quel mix di comicità, ironia e azione diventato poi il marchio di fabbrica delle avventure del nostro ladro playboy. D'altro canto un altro elemento di forza di Lupin sono i personaggi. Il cast di contorno che sta attorno al protagonista è sempre stato eccellente sotto il profilo della caratterizzazione grazie a figure felicemente delineate come i compagni Jigen, Goemon, la femme fatale Fujiko e l'antitesi di Lupin ovvero il tenerissimo ispettore Zenigata. Come se non bastasse noi italiani abbiamo avuto la fortuna di ricevere un doppiaggio di altissimo livello che ha aumentato ulteriormente lo spessore degli attori in scena.
Passiamo ora alla sfera che ci riguarda in primis, quella del videogioco. Probabilmente non è mai uscito in tutto questo tempo un gioco all'altezza dell'anime. Nel nostro caso ci troviamo su Playstation 2 e il prodotto in questione ha il lunghissimo titolo di Le Avventure di Lupin III - Lupin la morte, Zenigata l'amore. Già in queste due parole, morte e amore, rispettivamente accostate al protagonista e al suo eterno rivale, si può sintetizzare in breve la trama che in sostanza vedrà l'istrionico criminale lottare per rimanere in vita mentre il simpaticissmo poliziotto sarà alla prese con un innamoramento in piena regola. Non dilugandoci troppo sulla trama la quale, come spesso succede si svolge sul canovaccio "Fujiko coinvolge Lupin in un'avventura disparata e poi arrivano i guai", andiamo a vedere se questo tie-in rispecchia l'universo della serie animata. Sotto questo aspetto l'obiettivo è stato centrato grazie anche alla presenza dei temi musicali noti ai fan e del doppiaggio nostrano tanto amato. Questa attinenza all'anime purtroppo però va oltre, scadendo nell'esagerazione, e riducendo il gioco a un qualcosa che potrebbe essere niente di più che un film da vedere.
Il gameplay è davvero misero e personalmente ho fatto davvero fatica a portare avanti l'avventura a causa dell'ingiocabilità del tutto. Il gioco cerca di mescolare l’ “Abc” di più generi (azione, platform, picchiaduro, stealth) senza però riuscire a fornire un minimo di profondità o un sufficiente livello di sfida tale da invogliarne il completamento. Parallelamente al titolo, il grosso della storia narrata si scinde in due parti affrontabili l'una quasi esclusivamente con Lupin e l'altra con Zenigata per un totale di trenta stage considerando la possibilità di rigiocarne metà da una prospettiva un po' differente. Purtroppo, come detto, la giocabilità è ridotta ai minimi termini e l'unica cosa richiesta all'utente consiste nel completare quelli che alla fine sono dei banali e semplici minigiochi, qualcuno devo dire anche simpatico, che fanno da intermezzo alle varie scene narrate rappresentanti invece il grosso del lavoro targato Banpresto. Paradossalmente il potenziale delle varie situazioni mostrate sarebbe anche vario e ricco di spunti ma è clamoroso il totale disinteresse dei programmatori in direzione di un'architettura ludica più articolata e soddisfacente. Per esempio era d'obbligo coinvolgere maggiormente Jigen e Goemon così come si poteva ottenere molto di più dall'inusuale occasione di avere uno Zenigata innamorato. L'esperienza globale è quindi quella di un film interrotto saltuariamente dalla pubblicità, peccato che l'approccio sia differente poiché nel nostro caso teoricamente noi spendiamo dei soldi per "gustarci gli spot", le parti giocate, e non la pellicola. Ridicola l'intelligenza artificiale dei nemici sia nel caso dovessimo scappare o non farci scoprire da loro sia nel caso dovessimo affrontarli fisicamente.
La vicenda raccontata di per sé è invece stata scritta discretamente rispettando sia lo spirito della serie, della quale si ritrova il tipico clima parodico, sia il carattere dei personaggi. Ignorando le fasi di gioco, abbiamo infatti dinnanzi quelle che potrebbero benissimo essere le vicende che fanno da sfondo ad una qualsiasi produzione animata di Lupin. I filmati in CG sono stati realizzati con una certa cura e il doppiaggio è sopraffino, anche troppo rispetto al livello di qualità generale. Irritanti invece i dialoghi con i personaggi secondari dove il doppiaggio si limita a poche parole all'inizio dei discorsi a dispetto dei testi scritti invece ben più lunghi, elemento questo che va ad aumentare la spiacevole sensazione generale di noncuranza. Gradevole il taglio televisivo dato ai singoli minigiochi introdotti e chiusi come se si trattasse delle puntate originali del cartone con tanto di anticipazione dell'episodio successivo. Il punto è però proprio questo: si ha tra le mani una sorta di mini serie tv e non un videogioco.
Nonostante l'anno di pubblicazione sulla confezione reciti 2007, solo tre anni fa, la grafica segue mestamente lo stesso destino riservato alla componente ludica. Sembra quasi di avere tra le mani un titolo della generazione precedente di console. I modelli poligonali son proprio basilari causando uno spiacevole effetto "bambola gonfiabile" così come le animazioni degli stessi o gli scenari. C'è veramente poco da aggiungere sull'aspetto visivo il quale non regge minimamente il confronto né con la trama né con il grande lavoro fatto dai nostri doppiatori ormai da anni perfettamente a loro agio nei panni dello splendido cast ideato da Monkey Punch. Per di più, invece che migliorare la resa dei personaggi, le voci non fanno altro che rendere evidente il divario qualitativo che si frappone tra le componenti visive e sonore. Da notare che l’interpretazione di Lupin fu una delle ultimissime della sua voce storica, il compianto e bravissimo Roberto Del Giudice scomparso nel novembre 2007. Nulla da dire sulle musiche che ovviamente annoverano tra le proprie fila quelle originali dell'anime, motivetti tra una puntata e l'altra compresi.
Lupin III: Lupin la morte, Zenigata l'amore PS2
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- Pubblicato: 30-04-2011, 13:50
- 3 commenti
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Le avventure di Lupin III: Lupin la morte, Zenigata l'amore
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Forse era meglio se il gioco lo progettassero in 2d, riprendendo lo stile dell'anime, altro che questo 3d penoso, peccato
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Concordo con la recensione, anche se mi piace sottolineare ancora una volta la bontà del doppiaggio. Sembra poco, ma nei tie-in in generale spesso non si riesce nemmeno lontanamente a catturare l'atmosfera originale e risvegliare un po' di sana nostalgia, che forse vorremmo da un prodotto simile. Sentire Lupin che parla con la voce di Lupin è quasi un miracolo, vista la ben più lunga lista di disastri nella storia del doppiaggio videoludico.
A parte questo, però, le meccaniche rigidissime ed elementari mutuate alla lontana da MGS restituiscono una sensazione di "vecchio", senza accezioni positive del termine. Come sottolineato nella recensione, altro che 2007, questo sembra il Nintendo 64, non fosse per la fluidità.
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Purtroppo questo gioco fu una grossa delusione considerando tutte le aspettative che avevo
Un vero peccato...
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