Il confronto con KoF ’98 è piuttosto forzato, visto che questo episodio ne esce con le ossa piuttosto rotte. Non tanto per gli sprite dei personaggi, bene o male immutati negli anni, e perfino con i character più recenti che risultano (abbastanza) convincenti: ciò in cui KoF 2002 perde parecchi punti sono i fondali. Dopo il 2000 infatti i background appaiono piatti e poco ispirati, non più emblemi di quella pixel art che si era potuto ammirare fino a quel momento. Un decadimento qualitativo non da poco, non tale da rendere gli episodi successivi davvero brutti, ma abbastanza per decretare la fine di un’era. Ora vi chiedete del perché di questa digressione artistica: semplice, perché per una volta nella conversione da arcade a console KoF ci ha guadagnato in termini qualitativi! I background infatti sono stati appositamente ricreati per PS2 in 3D, mescolando in maniera tuttavia intelligente gli elementi bidimensionali e tridimensionali (come purtroppo non è stato in KoF ’94 Rebout), creando sfondi molto più animati dell’originale, ed anche meglio. Il risultato finale non è all’altezza dei vecchi episodi, ma risulta comunque gradevole e migliore della controparte Neo Geo. Come contropartita, su PS2 permangono alcuni problemi, tra cui alcuni secondi di caricamento tra un match ed un altro, ed una scelta delle combinazioni di colori alternativi dei personaggi fin troppo bizzarra e fantasiosa. Oltre al classico “team match” è possibile scegliere anche il “single match”, contro cpu ed avversario umano. Potremo scegliere se giocare alla versione originale Neo Geo, com’è prassi in queste conversioni. Come modalità ulteriore c’è poi il “Challenge mode”, che permetterà al giocatore di sbloccare quattro personaggi segreti introdotti appositamente per la PS2, ed un sacco di immagini ed art work supplementari. In verità, la modalità Challenge non è troppo convincente (è stato fatto di meglio nella KoF Collection sempre sulla console Sony), né contribuisce ad aumentare la longevità del gioco in maniera sostanziale. A questo proposito occorre dire che essendo un dream match non c’è una storia, e quindi i team non hanno un finale da scoprire. Questo da un lato permette al giocatore di scegliere i tre personaggi che preferisce per il suo team, ma, d’altro canto, non lo obbligano a terminarlo con tutte le squadre. L’impossibilità di giocare in rete restringe il multiplayer ad un avversario fisico, quindi ogni vostro sogno di competere con il campione giapponese di KoF va ad infrangersi inevitabilmente.
Alex "Striderhiryu" Bianchin