Avevamo parlato di Crash Bandicoot. E' inequivocabile che il peramele sia stato uno dei personaggi più amati della prima generazione a 32-bit. Non fu semplice, per i Naughty Dog, mollare ad altri il loro miglior character, ma nessuno poteva strappare loro la fantastica inclinazione per la realizzazione di platform di qualità. Fu così che, nel passaggio alla nuova generazione Sony, decisero di avviare una nuova serie della stessa categoria, implementando tutta l'esperienza maturata negli anni precedenti abbinata alla profonda conoscenza dei circuiti alla base dell'Emotion Engine.
Come sapete, l'adozione di una precisa corrente iconografica va di pari passo con specifiche prerogative della meccanica di gioco. La vastità delle isole che esploreremo durante la nostra avventura, infatti, non è un mero vezzo estetico volto ad allietare le nostre scorribande, bensì una strada verso una vocazione esplorativa spiccata di questo titolo. Dimenticate pure Crash ed i suoi livelli ultralineari, qui la sensazione di tridimensionalità è completa e caratterizzante, tale da richiedere anche un furbo uso della telecamera per scovare passaggi e piattaforme poco visibili.
Per supportare efficacemente il potenziale dello scenario, anche il personaggio da noi controllato, Jak, è dotato di un'impressionante agilità e di speciali movenze acrobatiche, tra le quali l'immancabile doppio salto. Jak è muscoloso, buono e naturalmente votato all'azione, il suo carattere appare totalmente privo di malizia e... di personalità. Sarà per la decisione di renderlo completamente muto, ma bisogna ammettere che, rispetto al pur poco loquace Crash, manca persino di un'espressività comunicativa capace di sopperire alla parola. Non ci si sorprende che il vero animatore del gioco sia Daxter, inseparabile compagno di sventura.
L'azione di Jak and Daxter è davvero divertente: le sezioni platform sono molto diversificate e, soprattutto, arricchite da una cospicua quantità di sottogiochi e missioni secondarie che allietano anche la longevità del titolo. Pur non arrivando all'inclinazione al combattimento di un Ratchet and Clank, anche qui dovremo spesso affrontare di petto gli scontri con i nemici, privilegiando di gran lunga il corpo a corpo grazie ai molteplici attacchi eseguibili da Jak. Cruciale è anche la presenza di altre forme di Eco, oltre a quella oscura, che potranno ricaricare la nostra energia oppure donarci abilità speciali temporanee.
Richiamandoci all'importanza dell'esplorazione di cui parlavamo, invece, va detto che nei livelli saranno presenti due item di cruciale importanza per il successo della partita: i globi e le batterie.
Jak and Daxter è uno splendido platform che ha inaugurato l'alto grado qualitativo di cui il genere avrebbe poi goduto su Playstation 2. Manca di un soffio lo status di capolavoro assoluto a causa di un protagonista poco coinvolgente ed alcune fasi esplorative troppo prolungate, utili ad ampliare un'esperienza di gioco non molto lunga ma anche capaci di rarefarne, talvolta invasivamente, il ritmo. Rimangono, tuttavia, straordinariamente convincenti il feeling con il pad, la saggia pianificazione dei livelli ed un'atmosfera da cartoon impeccabilmente sorretta da un impianto tecnico senza difetti. Un debutto coi fiocchi per questi nuovi personaggi.