Il tutto si apre con un filmato in puro stile anime nipponico che ci introduce splendidamente nell’atmosfera medieval/fantasy/tecnologica e nelle ambientazioni che ci accompagneranno lungo quest’avventura, nella quale verremo immersi in un mondo in cui bene e male (come in fondo accade nella realtà) sono divisi da una linea talmente sottile da risultare in molti casi difficile da distinguere.
Entreremo quindi nel ruolo di uno dei Guardian Heroes, un gruppo di baldi giovani pronti a tutto pur di proteggere il loro popolo e debellare definitivamente l'oscurità dalla propria terra, ma sarà nel momento in cui i dubbi inizieranno ad instillarsi nelle loro menti che verranno fuori i veri eroi, pronti a prendere decisioni importanti che potrebbero modificare completamente l’andamento del loro destino…
Andiamo dunque a conoscere i nostri eroi:
Han: il guerriero senza macchia e senza paura per antonomasia, grande, grosso ed armato di spadone. Han, per quanto poco dotato in fatto di attacchi magici (possiede solo lo standard: una sorta di “homing missile” potenziabile e autoguidato che utilizzerà solo per prendere un po’ di respiro), compensa con la forza bruta, spazzando via orde di nemici a suon di roncolate nei denti e attacchi infuocati.
Ginjirou: il ninja della situazione, per quanto prediliga la velocità alla potenza resta un ottimo guerriero, possiede anche una buona dose di incantesimi basati sull’elettricità; nonostante necessiti di un po’ più di pratica rispetto ad Han, si dimostra comunque molto versatile.
Randy: il primo dei due maghi della situazione, Randy predilige decisamente gli attacchi magici che, adeguatamente potenziati, si riveleranno a dir poco devastanti. Con un po’ di pratica riesce comunque a difendersi decentemente anche nell’ambito degli scontri fisici grazie al suo bastone.
Nicole: probabilmente il personaggio meno utilizzato; in effetti Nicole è forse più adatta ad una partita in multiplayer, piuttosto scarsa per quanto riguarda il combattimento corpo a corpo (utilizza una piccola bacchetta magica che assomiglia in effetti ad un lecca-lecca), predilige le magie difensive e di healing, potendo creare ad esempio una barriera che spazza via i nemici nei dintorni o restituire parte dell’energia vitale a sè stessa e a chi le sta intorno.
Serena: diventa selezionabile solo dopo aver terminato almeno una volta il gioco con un qualsiasi finale, è forse il personaggio più bilanciato. Dotata di spada e scudo, Serena è ottima per i combattimenti corpo a corpo ma possiede anche buone magie offensive, tra le quali un raggio che spazza via tutti i nemici che le si parano dinanzi.
Ad una prima occhiata, Guardian Heroes potrebbe apparire come un picchiaduro a scorrimento piuttosto atipico, a differenza dei classici del genere: qui il campo di battaglia si divide in tre piani di profondità distinti nei quali ci potremo spostare liberamente (un po’ come accadeva in Fatal Fury) tramite la pressione dei tasti dorsali del pad del Saturn; questa soluzione porterà ad un maggiore senso di devastazione, colpendo contemporaneamente più nemici e generando un basilare sistema di combo. Altra novità interessante è la parata (tramite la pressione del tasto A) che, utilizzata nei momenti opportuni, ci aiuterà più di una volta a preservare i nostri HP. Avete capito bene, HP!
Ci capiterà spesso inoltre di compiere delle scelte che ci porteranno ad affrontare livelli e nemici differenti, nonché vari finali, ed è qui che il gioco ci farà sentire “padroni” del nostro destino: ogni scelta ci porterà a bivi che cambieranno il proseguimento della storia, varie forze sono in lotta, ognuna con le proprie ragioni e starà a noi decidere con chi schierarci e chi affrontare.
Il sistema a bivi e i vari finali ci garantiranno un ottimo livello di longevità, rafforzato dall’inaspettata modalità “arena”, nella quale potremo creare epiche battaglie in multiplayer o contro la cpu utilizzando non solo i nostri eroi ma anche tutti i personaggi affrontati durante l’avventura.
Dovrei forse parlare degli aspetti negativi del gioco? Li devo trovare per forza? Qualcuno potrebbe dire che gli sprite durante lo zoom-in tendono un po’ troppo a sgranare, oppure che le musiche (che meriterebbero di essere ascoltate nell’autoradio della vostra macchina) per quanto belle e ottimamente strumentate, con a tratti virtuosismi di chitarra distorta e sassofono, non sempre si sposano con le ambientazioni… Personalmente penso che tutto ciò si spenga come una fiammella al vento davanti a cotanta magnificenza.