Finché c'è console war c'è speranza (per i videogiocatori)
In linea di massima una sana concorrenza dovrebbe tradursi in benefici per il consumatore in termini di qualità dei prodotti. Ebbene, anche per quanto riguarda il settore videoludico questo si è senz'altro verificato nella prima metà degli anni '90, quando l'accesa competizione tra Sega e Nintendo ha creato i presupposti per una situazione particolarmente favorevole ai gamer del periodo.
La console war a 16 bit era appunto iniziata in grande stile con il lancio giapponese del Super Famicom nel novembre 1990. Il nuovo e tecnologicamente avanzato sistema prodotto dalla casa di Kyoto si profilava infatti come un concorrente formidabile per il Mega Drive / Genesis, console già sul mercato da due anni che peraltro non riusciva a sfondare in terra nipponica. Per dare una spinta alle vendite Sega aveva naturalmente fatto leva sul fronte arcade, puntando sull'appeal di conversioni/rielaborazioni, seguiti e spin-off di coin-op di richiamo, come Altered Beast, After Burner II, Forgotten Worlds, Ghouls'n Ghosts, Golden Axe, Shadow Dancer: The Secret of Shinobi, Space Harrier II, Strider, Super Hang-On, Super Monaco GP, Super Thunder Blade, The Revenge of Shinobi e Wonderboy III: Monster Lair.
Il lancio sui mercati occidentali del nuovo 16-bit Nintendo e il supporto diretto a tale console da parte di grandi case come Capcom e Konami, tuttavia, indussero la popolare etichetta di Out Run ad una controffensiva che includesse anche esclusive di peso non legate al settore di derivazione arcade, giustamente ritenuto insufficiente a garantire un'adeguata dotazione di killer application. Furono così rilasciati nel 1991 vari titoli di rilievo, tra cui il famosissimo platform che vide il fulminante esordio di un certo porcospino blu e il picchiaduro a scorrimento Bare Knuckle: Ikari no Tetsuken / Streets of Rage. Quest'ultima esclusiva, oggetto del presente articolo, venne realizzata per contrastare nel genere di riferimento l'attrattiva di un porting di notevole richiamo per Super Famicom / Super NES / Super Nintendo: Final Fight (1990/92).
Il Double Dragon domestico della casa di Sonic
Sviluppato da Sega AM7, divisione interna della casa giapponese cui si devono titoli del calibro dei già citati The Revenge of Shinobi e Shadow Dancer, oltre che Alex Kidd In The Enchanted Castle, Shinobi III: Return of the Ninja Master e il secondo (in collaborazione con Ancient) e terzo capitolo della stessa SoR Trilogy, questo noto e apprezzato picchiaduro a scorrimento può essere classificato a grandi linee come il "Double Dragon domestico" della casa di Sonic.
Streets of Rage è ambientato in un tipico degradato contesto metropolitano e vede tre giovani agenti di polizia pronti a menar le mani, Adam Hunter, Axel Stone e Blaze Fielding, affrontare un piccolo esercito di loschi figuri, per liberare la città dal giogo di una terribile organizzazione criminale, con a capo il misterioso quanto spietato Mr. X. Dunque una missione quasi disperata per i nostri eroi, visto il gran numero di agguerriti malviventi frapposti tra loro e il malvagio boss che tiene sotto scacco la metropoli.
Per fortuna Adam, Axel e Blaze possono contare sulle loro straordinarie abilità nella boxe e nelle arti marziali, nonché, se si eccettua la location finale indoor, sul fuoco di copertura à la Alien Storm “su richiesta una tantum per vita” da parte di un collega del Dipartimento di Polizia. Questi, infatti, potrà bersagliare i nemici dei primi sette stage utilizzando bazooka/lanciarazzi “smart” che, come per magia, spazzeranno via d'un sol colpo con napalm o granate esplosive tutti gli sgherri presenti e/o infliggeranno un significativo danno ai boss di fine livello di turno... il tutto senza torcere un capello ai nostri eroi.
I protagonisti, dunque, dovranno frasi strada a suon di calci, pugni, ginocchiate, coltellate, colpi di mazza da baseball o tubo di ferro, attacchi con bottiglia intera o infranta, stordenti sbuffi di pepe, german suplex, coreografici quanto utili volteggi, team moves, controprese e proiezioni lungo un totale di 8 "round" densamente popolati da 5 tipologie di agguerriti tirapiedi di Mr. X e “suggellati” da 6 boss finali.
"You get a total of 40 individually controllable attack moves"
Benché i numeri citati nel paragrafo precedente possano dare l'impressione di una certa carenza di varietà, Streets of Rage vanta comunque delle dinamiche di gioco apprezzabilmente diversificate per il genere di riferimento. Il frequente ricorso al riciclo di nemici e boss, nonché al classico espediente delle ricolorazioni degli stessi, accorgimento utilizzato anche per contrassegnare un'insidiosità degli sgherri via via maggiore man mano che ci si avvicina a Mr. X, non si traduce infatti in un gameplay meccanico e ripetitivo.
Per rendere appunto l'azione più serrata ed accattivante, gli sviluppatori hanno adottato un approccio alquanto agile che si avvale, tra le altre cose, del volteggio per rimescolare opportunamente le carte in tavola. I nostri eroi, difatti, possono utilizzare tale mossa per portarsi velocemente alle spalle dell'avversario e tramutare così un attacco frontale, generalmente risolto con una breve combo denominata “Fury” o con una proiezione, in un german suplex.
Interessante poi l'implementazione di Rear Attacks non dissimili dal celebre back elbow attack di Double Dragon, nonché soprattutto dei Double-Team Moves: tre attacchi da sferrare in collaborazione con il secondo giocatore a partire da una proiezione, da un volteggio o da una presa da dietro. Da notare poi che tale behind grab può essere effettuata anche da un nemico, iniziativa che impedirà così al player l'utilizzo delle braccia, ma non avrà comunque modo di fermarne i calci a gambe unite, né la successiva proiezione ai suoi danni basata sul contrappeso costituito dallo slancio di queste ultime. A proposito, infine, degli agilissimi Shoulder/Overhead Throws, è opportuno sottolinearne l'importanza e il significativo contributo che forniscono al dinamismo del combattimento, in particolar modo nel 4° e soprattutto nel 7° round.
Giocabilità degna di un arcade hit del periodo
Streets of Rage è la dimostrazione videoludica dell'aforisma aristotelico “Il tutto è maggiore della somma delle sue parti”. Certo, quest'ultima si presenterebbe semplicemente come un divertente picchiaduro a scorrimento che raccoglie l'eredità di Double Dragon e, al netto di vari compromessi contenutistici imposti dal supporto siliceo di soli 4 Mbit, ne diversifica significativamente le dinamiche... ma va da sé che descrivere in tali termini il beat 'em up AM7 sarebbe quanto mai riduttivo. Il primo capitolo della SoR Trilogy, infatti, è un piccolo gioiello di gameplay che ripropone brillantemente su console una giocabilità degna di un arcade hit del periodo.
Uno di quei titoli, dunque, che catalizzano totalmente l'attenzione dei gamer, immergendoli completamente nell'azione e raggiungendo il culmine del divertimento nell'eccellente 2-player mode. Questa killer application per Mega Drive, quindi, rientra nei classici da “un'altra partita e poi smetto”, con i vari skill level e l'alternativa tra Bad e Good Ending (per certi versi sulla falsariga di The Revenge of Shinobi) che contribuiscono a prolungarne la longevità.
L'impatto visivo è solo rimandato...
Pur impreziosito da una sequenza introduttiva davvero accattivante, grazie anche ad un irresistibile tema musicale dalla ritmica piuttosto affine a quella di "Sadeness (Part I)", brano new age / downtempo firmato dai tedeschi Enigma ed uscito nel novembre 1990, Streets of Rage non può dirsi un titolo di notevole impatto visivo. Le dimensioni degli sprite, difatti, sono per lo più modeste e le animazioni risentono di un supporto tendenzialmente troppo risicato per un picchiaduro a scorrimento. Non è certo un caso, infatti, che il seguito sia memorizzato su una cart di capacità quadrupla (16 Mbit) e, pur essendo più "recente" di un solo anno, sfoggi un comparto grafico assai più ricco.
Il capostipite della SoR Trilogy mostra comunque un'estetica tanto piacevole nel tratto quanto ben caratterizzata sul fronte delle ambientazioni. Al di là dei primi due stage, abbastanza canonici nella rappresentazione notturna di una tentacolare metropoli e dei suoi bassifondi, si notano in effetti apprezzabili variazioni sul tema, come il "round" ambientato in un'amena spiaggia ("Beachfront"), quello sull'insidioso ponte in costruzione ("Unfinished Bridge) e il coreografico livello che vede i nostri eroi a bordo di una nave ("Aboard Ship"). In seguito spicca l'azzeccatissima "Freight Elevator", sezione contrassegnata da un enorme "ascensore/piattaforma di servizio" che, fermata dopo fermata (ve ne sono cinque in tutto, ciascuna con un generoso carico di nemici), salirà lungo la parete esterna di un grattacielo, portando i protagonisti, per lo più impegnati a proiettare freneticamente nel vuoto quanti più sgherri possibile, fino all'ultimo piano, il "Syndicate Headquarters", dove potranno regolare i conti con il terribile Mr. X.
A fronte di un interessante utilizzo della parallasse multistrato in diversi round, di alcune discrete scelte cromatiche e di sezioni tutto sommato rispettabili per dettaglio, Streets of Rage mostra un po' la corda sul lato della fluidità. Questa, infatti, risulta tutt'altro che impeccabile, manifestando un lieve sfarfallio nei movimenti degli sprite ed uno scrolling non esattamente inappuntabile, scorrimento che poi evidenzierà al massimo le sue pecche in velocità, ovvero dal momento che uno dei protagonisti richiederà il fuoco di copertura del già citato bazooka/lanciarazzi "smart".
... ma non quello sonoro: Streets of Rage... ovvero il beat (‘em up) dance su Mega Drive
L'aspetto tecnicamente più sorprendente del primo capitolo della SoR Trilogy è senz'altro quello musicale. Streets of Rage, difatti, vanta una colonna sonora davvero strepitosa, indubbiamente una delle migliori mai realizzate su Mega Drive.
Questa soundtrack, analogamente a The Revenge of Shinobi "griffata" dal grande Yuzo Koshiro direttamente nella schermata dei titoli, valorizza appieno i chip audio in dotazione al Mega Drive, ispirandosi ad autori come Soul2Soul, Maxi Priest, Black Box, Caron Wheeler e appunto Enigma. Si tratta, dunque, di una OST dance elettronica particolarmente ritmata e veramente irresistibile nel suo declinarsi disinvoltamente in una certa varietà di sottostili, sempre all'insegna della massima orecchiabilità.
Davvero notevole, come già accennato, la caratura tecnica. Questa, infatti, manifesta uno sfruttamento realmente intensivo di Yamaha YM2612 e Texas Instruments SN76489, per una polifonia che si articola in ben 9 canali e quattro diverse tipologie di suono: digitalizzazioni, sintesi FM, toni ad onda quadra e rumore bianco. Spicca in particolar modo la solida base ritmica, affidata appunto a campionamenti veicolati dal 6° canale dell'YM2612 in DAC (Digital Audio Channel) mode e al noise channel del più "primitivo" chip PSG (Programmable Sound Generator) secondario "ereditato" dal Master System, il già menzionato SN76489. Per quanto riguarda, poi, la sintesi FM (Frequency Modulation synthesis), si riscontra una raffinatezza sorprendente, tale da simulare un vero e proprio set di suoni elettronici, garantendone una resa piuttosto convincente, grazie anche al sapientemente modulato e ben calibrato contributo degli square wave tones del PSG.
L'eccellenza della colonna sonora non si riscontra però negli FX che, pur complessivamente apprezzabili, si segnalano per la pessima qualità dei sample vocali. L'unica scusante per effetti sonori tanto gracchianti e stridenti è data dalla loro "pacifica convivenza" con la base ritmica, cosa tutt'altro che scontata su Mega Drive, visto che il chip principale YM2612 prevede appunto l'utilizzo dei PCM samples in DAC mode sul solo sesto canale.
Streets of Rage - Megadrive - seconda recensione
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- Pubblicato: 30-03-2015, 15:46
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Streets of Rage
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Le musiche della versione Mega CD sono le stesse del MD o c'è stato qualche cambiamento?
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@Homerdoh46: sì... questa è di fatto una seconda opinione o "second review" che dir si voglia... positiva come la prima ma articolata diversamente
@Ikaris e JoustSonic82: uno dei motivi che mi fanno amare il retrogaming è il fattore riscoperta... con eventuale sorpresa, ovvero i casi, come questo, in cui il ricordo è già positivo e a rigiocarlo lo riscopri... ancora meglio. E poi... voglio dire... 4 Mbit! Che razza di equilibristi del kB che erano!
Per quanto riguarda il grande Yuzo Koshiro, su Mega Drive ha firmato in tutto sei OST. Oltre a quelle appunto della trilogia di Streets of Rage (nel 2° e nel 3° con Motohiro Kawashima) e di The Revenge of Shinobi, ha realizzato anche musiche per Slap Fight MD (con Masahiro Yuge) e la soundtrack di Beyond Oasis / The Story of ThorUltima modifica di AlextheLioNet; 31-03-2015, 01:46.
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Originariamente inviato da MajingaLe musiche della versione Mega CD sono le stesse del MD o c'è stato qualche cambiamento?
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Nonostante SoR raggiunga la sua "maturità" con il secondo capitolo, il primo rimane un ottimo picchiaduro a scorrimento, per me poi ha un valore particolare avendoci giocato tantissimo all'epoca in doppio con amici.
Ottima rece come sempre Alex!
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Originariamente inviato da MajingaAlla fine la sfida con Final Fight non c'è stata, viste le limitazioni e i tagli della versione SNES.
Ma nel 1991 se non potevi permetterti un Neo Geo era sicuramente una delle cose più vicine a un coin op che un povero occidentale potesse permettersi.
Abituato a conversioni su C64, Nes e Master System con sprite lillipuziani, per me fu uno shock vedere personaggi così grossi su schermo partoriti da un hw domestico.
Pensai poi anche io all'acquisto del Mega CD, ma (con soddisfazione) ripiegai su Turtles in Time (SNES), Batman Returns (SNES) e Streets of Rage 2 (MD) appagando la sete di beu...
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Originariamente inviato da TyrandomDe gustibus, visto in prospettiva FF su Snes aveva dei tagli in termini di personaggi su schermo, mancava Guy e soprattutto il 2P mode.
Ma nel 1991 se non potevi permetterti un Neo Geo era sicuramente una delle cose più vicine a un coin op che un povero occidentale potesse permettersi...
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Originariamente inviato da MajingaTutte cose che potevano esserci su uno SNES, i tagli furono fatti solo per risparmiare sul taglio della cartuccia, oltre alle censure per altri motivi. Il fatto è che se FF per SNES non fosse stato tanto limitato non ci sarebbe stata storia per nessuno, SOR1 non avrebbe mai retto il confronto (per quanto un buon gioco), perfino la versione di FF per Mega CD sarebbe stata messa in ombra, causa minor numero di colori a schermo. Questo è quello che intendevo io, il fatto che se SOR1 e FF per SNES se la battono è solo perché quest'ultimo è assurdamente più scarso di quanto avrebbe dovuto essere.
Ancora non c'erano neppure cart da 16 mbit.
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Bella recensione Alex completa e precisa come sempre ,la cover delle cartucce jappo hanno sempre quel fascino artistico in più rispetto a quelle occidentali...a parte questo SoR è stato il primo picchiaduro che giocai su una console ,quella di mio cugino e ne rimasi sbalordito.
SoR è particolare ,un picchiaduro dance ,ritmico e "decadente",gli stage sono tutti di ambientazione notturna ,con quei neon e le luci riflesse nell'acqua ,con quella musica mix-dance,rendono questo videogioco unico...per questo preferisco il 1° ai suoi seguiti che andarono a prendere l'impostazione di Final Fight.
Paragonare Final Fight a Street of Rage è sbagliato ,sono due giochi dello stesso genere ,ma con un anima e atmosfera diversa.
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Per quanto riguarda FInal Fight non credo sia una questione di memoria...in quanto anche gli altri capitoli (e la maggior parte dei picchiaduro per Snes) hanno MAX 3 NEMICI alla volta.
Streets of Rage, 1 o 2 che sia hanno lo schermo spesso pieno zeppo di nemici (soprattutto impostando livelli di difficoltà avanzati).
Cmq del primo volevo far notare la presenza di Adam, magari non sarà stato un personaggio troppo amato, ma lo preferivo ad Axel e alla sua ginocchiata volante (uno dei colpi piu' infelici mai implementati, tant'è che al secondo capitolo è stata rimossa in favore della gamba tesa)
Per il resto ottima rece Alex per un gioco che adoro, le musiche IMHO sono le migliori della serie
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Originariamente inviato da Gedeone de Infortunis... le musiche IMHO sono le migliori della serie
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Una piccola precisazione prudenziale sul testo dell'articolo: gli accenni al "confronto" tra Final Fight su Super Nintendo e Streets of Rage su Mega Drive sono rigorosamente confinati nei termini di mossa e contromossa commerciale:
"Quest'ultima esclusiva, oggetto del presente articolo, venne realizzata per contrastare nel genere di riferimento l'attrattiva di un porting di notevole richiamo per Super Famicom / Super NES / Super Nintendo: Final Fight (1990/92)."
"La SoR Trilogy debutta nel 1991 con un brillante capostipite realizzato come risposta alla conversione di Final Fight per l'allora nuovissimo Super Nintendo."
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Ma infatti il confronto regge fino a un certo punto. E' difficile paragonare una conversione da un titolo sviluppato specificamente per un sistema.
Casomai è più simile Turtles in Time per dimensioni e numero di sprite a schermo.
FF ha limiti in tal senso sia su Mega CD che X68000 (con clock e architetture ben più simili alla CPS1) usciti anni dopo...Ultima modifica di Tyrandom; 31-03-2015, 18:13.
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Ah, ok, questa è una seconda recensione del titolo, non mi ero rincretinito io... come sempre bellissima recensione, per una delle pietre miliari del Megadrive, anche se il suo sequel lo surclassa quasi in tutto per tutto.
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A differenza degli altri due questo non l'ho recuperato da molto e comunque con grande piacere!
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Bellissima recensione letta tutto d'un fiato!
Lo snes con Final Fight non poteva fare molto di più, i picchiaduro a scorrimento su console, a parte Street of Rage 2 e 3, mancano di avversari su schermo. Su Snes sono sempre 3 e anche un titolo come Turtles IV, oltre a 4 nemici non ci va, mentre nella pcb si arriva a 12 avversari su schermo.
Lo Snes aveva il potenziale per convertire solo esteticamente l'arcade di Final Fight, ma non era assolutamente in grado di proporre lo stesso numero di sprite che su cps1 si assesta in certe circostanze a 10 avversari contemporaneamente.
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Originariamente inviato da Killing MoonBellissima recensione letta tutto d'un fiato!
Lo snes con Final Fight non poteva fare molto di più, i picchiaduro a scorrimento su console, a parte Street of Rage 2 e 3, mancano di avversari su schermo. Su Snes sono sempre 3 e anche un titolo come Turtles IV, oltre a 4 nemici non ci va, mentre nella pcb si arriva a 12 avversari su schermo.
Lo Snes aveva il potenziale per convertire solo esteticamente l'arcade di Final Fight, ma non era assolutamente in grado di proporre lo stesso numero di sprite che su cps1 si assesta in certe circostanze a 10 avversari contemporaneamente.
Anche in SoR nella maggior parte delle situazioni si sta sui 3 characters on screen.
In alcune scene capitano 7-8 uguali, ma con evidenti framedrop (stage sulla nave).
Nel secondo episodio a memoria mi sembra di ricordarne 5-6 in alcune fasi particolari come l'ascensore sotto allo stadio non certo molti di più.... parliamo di hw piuttosto modesti in ogni caso e differenti scelte.
Non credo che a Capcom si possa rimproverare molto con la conversione di FF, che anticipa di diversi mesi il primo SoR.
Purtroppo il genere è decaduto piuttosto in fretta, sarebbe stato interessante vederne qualcuno con l'applicazione di chip extra come l'FX2.Ultima modifica di Tyrandom; 02-04-2015, 23:46.
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Originariamente inviato da TyrandomAnche in SoR nella maggior parte delle situazioni si sta sui 3 characters on screen.
A memoria mi sembra di ricordarne 5-6 in alcune fasi particolari come l'ascensore sotto allo stadio nel secondo episodio, non certo dozzine.... parliamo di hw piuttosto modesti in ogni caso.
Direi di no... in SoR generalmente i nemici tendono ad essere più di 3 nemici per volta (lo vedi anche dal mio gameplay) anche a partire dai primi livelli. Una volta superata la metà gioco, poi, il numero, come peraltro hai ricordato, aumenta. Lo si nota già dal video a partire dal 5° stage, quello della nave.
Va detto che si tratta di sprite di dimensioni modeste (come ho specificato nella review). Un conto è nemici piccoli che richiedono un singolo sprite o magari un paio di essi per essere rappresentati... tutt'altro paio di maniche i personaggi "extralarge" di Final Fight, per ognuno dei quali ne servono di più...
In ogni modo i Final Fight su Mega CD e X68000 non sembrano presentare particolari limitazioni rispetto al coin-op sul fronte del mumero di nemici a video.Ultima modifica di AlextheLioNet; 02-04-2015, 23:48.
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Originariamente inviato da TyrandomAvevo corretto infatti il post, ma infatti si parla di sprite uguali, con poche animazioni e spesso con rallentamenti piuttosto evidenti.
E' un diverso utilizzo delle risorse di sistema
"[...] Streets of Rage non può dirsi un titolo di notevole impatto visivo. Le dimensioni degli sprite, difatti, sono per lo più modeste e le animazioni risentono di un supporto tendenzialmente troppo risicato per un picchiaduro a scorrimento. Non è certo un caso, infatti, che il seguito sia memorizzato su una cart di capacità quadrupla (16 Mbit) e, pur essendo più "recente" di un solo anno, sfoggi un comparto grafico assai più ricco."
"[...] Streets of Rage mostra un po' la corda sul lato della fluidità. Questa, infatti, risulta tutt'altro che impeccabile, manifestando un lieve sfarfallio nei movimenti degli sprite ed uno scrolling non esattamente inappuntabile, scorrimento che poi evidenzierà al massimo le sue pecche in velocità, ovvero dal momento che uno dei protagonisti richiederà il fuoco di copertura del già citato bazooka/lanciarazzi "smart"."Ultima modifica di AlextheLioNet; 03-04-2015, 00:06.
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Trovo il tuo articolo estremamente obiettivo e dettagliato
Non mi ritrovavo nei commenti contro Final Fight espressi da altri utenti.
Sono titoli antitetici per diversi aspetti: SoR nasce su MD come esclusiva, FF su Sufami come conversione.
Il primo rielabora Double Dragon con un engine derivante da Golden Axe, ispirandosi all'atmosfera del beu Capcom appena arrivato sul rivale ma ha carta bianca.
FF su Super Famicom ha invece il compito di non deludere le aspettative, davvero qualcuno avrebbe preferito un porting sacrificato in quello che era l'aspetto distintivo, ovvero gli sprite esagerati, per alzare gli altri parametri?
Final Fight su CPS1 era su un altro pianeta per le console del momento, erano patetici pure i tentativi di Burning Fight, Mutation Nation e compagnia scazzottante sul Neo Geo.
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Capcom con Final Fight per snes fece un bel lavoro, niente da dire.
Sul numero di sprites però dissento, su cps il numero di avversari già nel secondo stage sfiora la decina contemporaneamente se si va avanti a oltranza senza affrontarli. Né il Mega cd, né X-68000 arrivano a quella complessità.
Turtles IV per snes ha lo stesso valore di Final Fight, esteticamente ancora più simile alla pcb, ma nel numero di avversari altamente castrato. Su snes non superano mai i 4 avversari che si muovono nello stage, si arriva a più di 4 quando ci sono gli arcieri o i lanciatori, sprite con movimenti precalcolati che rimangono ai bordi dello schermo per pochi secondi.
Purtroppo il numero di avversari è il limite dei picchiaduro a scorrimento casalinghi, limite abbattuto soprattutto dal secondo SoR che aggiunge anche una grande grafica con personaggi eccellenti.
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Originariamente inviato da Killing MoonCapcom con Final Fight per snes fece un bel lavoro, niente da dire.
Sul numero di sprites però dissento, su cps il numero di avversari già nel secondo stage sfiora la decina contemporaneamente se si va avanti a oltranza senza affrontarli. Né il Mega cd, né X-68000 arrivano a quella complessità.
Turtles IV per snes ha lo stesso valore di Final Fight, esteticamente ancora più simile alla pcb, ma nel numero di avversari altamente castrato. Su snes non superano mai i 4 avversari che si muovono nello stage, si arriva a più di 4 quando ci sono gli arcieri o i lanciatori, sprite con movimenti precalcolati che rimangono ai bordi dello schermo per pochi secondi.
Purtroppo il numero di avversari è il limite dei picchiaduro a scorrimento casalinghi, limite abbattuto soprattutto dal secondo SoR che aggiunge anche una grande grafica con personaggi eccellenti.
Non era infatti riferita a te la critica, ma a chi confronta il primo SoR con FF su Snes in base ai personaggi su schermo, quando sono due titoli agli antipodi come genesi.
Col senno di poi è palese che il porting avesse dei compromessi, ma nel 1991 era un mezzo miracolo avere su una cart da 120.000 qualcosa di simile a una scheda da una milionata...
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Oggi Streets of Rage "compie" 30 anni
(il rilascio di Bare Knuckle nel magico paese del sol levante è infatti datato 02/08/1991)
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Yuzo Koshiro su Twitter: "Happy 30th anniversary the Streets of Rage message"
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