Reviews Mickey Mania - MegadriveLa "Disneyland a 16 bit" e l'omaggio celebrativo per i 65 anni di Topolino

Nella prima metà degli anni '90, Disney era praticamente di casa su Mega Drive. Il logo della compagnia americana, infatti, campeggiava sui box di ben 17 titoli usciti nel corso di questo lustro e tra questi spiccavano hit del calibro di Castle of Illusion, QuackShot, World of Illusion, Aladdin, Mickey Mania, The Lion King e The Jungle Book. Il livello qualitativo mediamente alto delle produzioni realizzate su licenza del colosso di Burbank o direttamente dalle sussidiarie Buena Vista / Disney Interactive deriva dall'ottima caratura dei relativi sviluppatori. Si va difatti da Sega AM7 per i già citati titoli della nota Illusion series, per poi proseguire con Virgin Games (Aladdin e The Lion King), Eurocom (The Jungle Book) e Traveller's Tales (Mickey Mania).

Il quinto vg di rilievo per Mega Drive legato al mondo Disney, oggetto di questa recensione, ha un'importante peculiarità: si tratta di un action-platform celebrativo, un vero e proprio omaggio videoludico dedicato a Topolino in occasione del suo 65° compleanno. Mickey Mania / Mickey Mania: The Timeless Adventures of Mickey Mouse / Topolino Mania, infatti, sarebbe dovuto uscire nel 1993, anno del "MM's birthday", ma il suo sviluppo si protrasse fino al 1994.
Realizzato sotto etichetta Sony Imagesoft dai Traveller's Tales, team inglese nato in seno alla Psygnosis e cresciuto a cavallo tra Amiga e console a 16 bit, questo notevole platform si presenta come una sorta di "multi-tie-in", ripercorrendo in altrettanti macro-livelli di gioco sei tappe della carriera di Topolino: Steamboat Willie (1928), The Mad Doctor / Topolino e lo scienziato pazzo (1933), Moose Hunters / Caccia all'alce (1937), Lonesome Ghosts / Gli scacciafantasmi (1937), Mickey and the Beanstalk / Topolino e il fagiolo magico (1947) e The Prince and the Pauper / Il principe e il povero (1990). Oltre alle parti dedicate a film e cortometraggi di cui sopra, Mickey Mania include un brevissimo bonus stage ispirato a The Band Concert / Il concerto bandistico (1935).

Ognuno dei 6 macro-livelli in cui si articola il gioco è suddiviso in diverse sezioni, che scandiscono la rievocazione del cartoon di riferimento con apprezzabili variazioni rispetto alle classiche dinamiche platformistiche già sperimentate in Castle of Illusion. Topolino, difatti, non si limiterà a saltare in testa ai nemici e, in alternativa, a lanciare loro delle biglie, ma dovrà anche cimentarsi con ardui percorsi ad ostacoli, tratti ad alto tasso acrobatico, intermezzi a scorrimento forzato dove contano riflessi e precisione, sottolivelli e scontri con i boss in cui e fondamentale l'interazione con gli oggetti e sub-stage "alternativi" di rilevante impatto visivo, come quelli "à la Nebulus" e la fuga in "3D" dall'alce infuriata.

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Topolin, Topolin, viva... Aladdin!

Dato che Mickey Mania, dopo l'apprezzatissimo Castle of Illusion di Sega AM7 e il deludente Fantasia della francese Infogrames, è il terzo ed ultimo action-platform sviluppato per Mega Drive che vede Topolino come unico protagonista, viene spontaneo confrontarlo con il popolare "cugino" nipponico, titolo peraltro realizzato da autori di notevole caratura, cui si devono serie del calibro di Phantasy Star, Shinobi, Streets of Rage e Sakura Taisen.
Da quando il topo più famoso del mondo ha affrontato la terribile strega Mizrabel nel Castello dell'Illusione per salvare la sua amata Minni, sono trascorsi ben quattro anni e molte cose sono cambiate. Il Mega Drive si trova ormai in una fase che potremmo definire "di avanzata maturità", essendo una piattaforma diffusissima e ben conosciuta da un'ampia rosa di sviluppatori. Le notevoli qualità audiovisive di Aladdin (Virgin Games - 1993) hanno poi dimostrato che le distanze tra videogioco e cartone animato possono essere significativamente ridotte, avvalendosi di un'eccellente programmazione, come quella del grande David Perry, di una tecnologia ben studiata, quale il "Digicel", di artisti ed animatori in forza alla Disney Software e di una cartuccia di ben 16 Mbit.

Ebbene, per certi versi, Mickey Mania è un Castle of Illusion adeguato agli standard estetici imposti dall'action-platform di Virgin Games. Come enfaticamente sottolineato tra le features riportate nel box della versione per Sega Genesis, infatti, il titolo dei Traveller's Tales si avvale per la prima volta in assoluto di animazioni di Topolino realizzate ad hoc da cartonisti della casa di Burbank: "First time ever that Disney animators have created animations of Mickey Mouse for a video game.". E in effetti sono proprio le raffinate movenze del protagonista e dei vari personaggi che popolano i "25 graphically stunning levels" di questo gioco a costituirne la maggiore attrattiva estetica. Tutti gli sprite di Mickey Mania, difatti, non solo beneficiano di un tratto particolarmente pulito e molto fedele a quello di film e cortometraggi di riferimento, ma anche e soprattutto di eccellenti animazioni che possono fregiarsi a pieno titolo della rinomata "qualità disneyana".

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Tutti gli uomini del... roditore più famoso del mondo

Considerando le risorse messe in campo da Sony Imagesoft per lo sviluppo di questo ambizioso action-platform celebrativo dedicato a Topolino, appare chiaro come questa produzione si caratterizzi per un respiro teoricamente più ampio rispetto a quello del più datato Castle of Illusion.
Mickey Mania, infatti, è stato realizzato da uno staff relativamente numeroso: una 60ina di effettivi. Tra questi, peraltro, spiccano il co-designer David Jaffe di Sony Imagesoft, autore che in seguito diverrà noto per God of War e per la serie Twisted Metal, i programmatori Jon Burton e Andy Ingram di Traveller's Tales (Leander, Puggsy, Toy Story, Sonic 3D Blast / Sonic 3D: Flickies' Island, Sonic R e Lego Star Wars series) e, per quanto riguarda le soundtrack delle versioni Mega CD / Sega CD e PlayStation, il musicista Michael Giacchino, oggi pluripremiato compositore celebre per le colonne sonore di military fps legati alle serie Medal of Honor e Call of Duty, di noti serial televisivi come Lost, Alias e Fringe e di film di richiamo quali Mission: Impossible III, Gli Incredibili, Star Trek - Il futuro ha inizio, Into Darkness - Star Trek, Cloverfield, Ratatouille, Up, Super 8 e Cars 2.

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Ottima programmazione di scuola europea

Oltre alla già menzionata eccellenza sul fronte delle animazioni, Mickey Mania sfoggia anche dei fondali ben disegnati, ricchi di dettagli e decisamente apprezzabili per ombreggiature ed utilizzo dei colori e, più in generale, una raffinatezza tecnica di prim'ordine. Forti di un'esperienza maturata sul 16 bit Sega attraverso tre vg, The Legend of Galahad / Galahad (conversione per Mega Drive del titolo d'esordio Leander -Amiga / Atari ST-), Bram Stoker's Dracula e Puggsy, i Traveller's Tales impreziosiscono infatti la già curatissima materia visiva disneyana con un perfetto scrolling parallattico multistrato, un discreto ma significativo uso delle prerenderizzazioni e con effetti di distorsione/scaling di un certo impatto, come quelli dei già menzionati livelli Nebulus-style e dello stage in pseudo-3D Moose Chase.

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Il reparto sonoro di Mickey Mania si avvale del flessibile quanto collaudato sound driver "Krysalis/Shaun Hollingworth" che, complice la firma di un veterano come Matt Furniss e il brillante esordio di Andy Blythe & Marten Joustra (in seguito "Blyte Joustra" siglerà le musiche di titoli come Toy Story e Formula 1 97), da vita ad una OST particolarmente apprezzabile, sia sul fronte compositivo che su quello prettamente tecnico. Altrettanto validi risultano gli FX sintetizzati e sufficientemente incisiva la resa dei campionamenti, quasi interamente dedicati alla "voce di Topolino", ovvero a quella del suo storico "doppiatore" Wayne Allwine (1947-2009).

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Dalle "illusioni" nipponiche alla "concretezza" anglo-americana

Il gameplay del titolo Traveller's Tales segna un'altra significativa differenza rispetto a Castle of Illusion: la difficoltà. Mickey Mania, infatti, non è un action-platform da prendere sotto gamba, proponendo appunto una sfida piuttosto ardua già allo skill level di default ("NORMAL"). Dopo aver preso confidenza con i controlli nei due miti stage del cartoon Steamboat Willie, difatti, le insidie si fanno decisamente più pericolose nella successiva sezione "horror" dedicata a The Mad Doctor, anticipando successivi sub-level caratterizzati da un gameplay non lontano dalla formula try'n die.

Sempre relativamente al confronto con Castle of Illusion, si nota come in Mickey Mania la magica risonanza poetica e la peculiare leggerezza onirica del classico Sega AM7 e, più in generale, dei titoli della Illusion series, siano state in qualche modo parzialmente sacrificate sull'altare dell'eterogeneità dei cartoon di riferimento e della perfezione tecnica, rendendolo così un action-platform audiovisivamente impeccabile, ma anche per certi versi un po' "più freddo" rispetto ai "cugini" giapponesi.

Per quanto la considerazione di cui sopra, peraltro di ordine prettamente soggettivo, possa riferirsi alla fatica dei Traveller's Tales valutata nel suo insieme, non riguarda certamente gli eccezionali stage dedicati a Steamboat Willie, sub-level contrassegnati dagli azzeccatissimi espedienti grafici dell'effetto "vecchia pellicola", del protagonista colorato contrapposto ad ambientazioni in bianco e nero e della progressiva diffusione del colore sui fondali in parallelo con il suo incedere, suggestivi accorgimenti questi ultimi che applicano in ambito videoludico una sorta di corrispettivo della tecnica denominata selective color, procedimento di post-processing utilizzato in film come Schindler's List, Pleasantville e Sin City.

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Da Sega a Nintendo, da cartuccia a CD-ROM, da 16 a 32 bit

Titolo multipiattaforma, Mickey Mania ha replicato Le Avventure Senza Tempo di Topolino su Super Nintendo, Mega CD / Sega CD e PlayStation (Mickey's Wild Adventure / Topolino e le sue avventure -1996-; disponibile da luglio 2012 su PlayStation Store-).

Le due principali versioni a 16-bit di questo action-platform differiscono per alcuni dettagli, la maggior parte dei quali a sfavore della console prodotta dalla grande N, priva del mini-livello bonus The Band Concert, del primo dei due sub-stage à la Nebulus, di qualche cameo di Pluto e di alcuni piccoli intermezzi. Per qualche motivo, poi, la trasposizione per Super Nintendo è caratterizzata da curiose attese di "caricamento" tra i vari macro-livelli, pseudo loading screen che sembrano riproporre insolitamente su cart quelli tipici delle controparti su CD-ROM.

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Per quanto riguarda la versione Mega CD / Sega CD, risulta particolarmente notevole il miglioramento sul fronte audio, contrassegnato insieme al successivo porting per PlayStation da: un'eccellente colonna sonora Redbook firmata dal già menzionato Michael Giacchino, un Topolino assai loquace e nuovi FX di ottima qualità permessi dal chip Ricoh RF5C164 in dotazione all'add-on e curati da Tim "CoLD SToRAGE" Wright, noto musicista videoludico gallese cui si devono soundtrack e brani importanti di numerosi titoli di rilievo per Amiga e console a 32/64 bit, tra cui Lemmings, Shadow of the Beast II / III, Leander, Agony, Puggsy, Wipeout, Wipeout 2097, Wipeout 64 e Wipeout Pure. Il porting per Mega CD, inoltre, vanta due sequenze d'intermezzo significativamente estese rispetto a quelle della controparte Mega Drive.

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La trasposizione per PlayStation, infine, mostra un comparto visivo notevolmente migliorato e impreziosito dall'utilizzo della grafica poligonale nei sub-level Nebulus-style, in quello in 3D denominato Moose Chase e in un'analoga sequenza tridimensionale extra, che vede Topolino inseguito da Willie the Giant. Interessante rilevare come Mickey's Wild Adventure si caratterizzi per un livello di difficoltà più severo rispetto a quello già poco amichevole delle versioni a 16 bit.

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Mickey Mania - Video Gameplay



COMMENTO FINALE


"Notevole sintesi tra eccellente arte grafica americana e ottima programmazione di scuola europea, Mickey Mania è una degna celebrazione del mitico personaggio Disney. Tecnicamente impeccabile e piuttosto impegnativo, questo pregevole action-platform rivaleggia con i celebrati titoli della Illusion series, compensando una minore incisività sul lato della suggestione rispetto a questi ultimi con un comparto audiovisivo di primissimo ordine."