Pianeta-prigione Fiorina "Fury" 161, anno 2525. La solita routine della colonia penale, ormai da tempo in disarmo e ridotta ad una sparuta comunità di 22 galeotti, un medico e due sorveglianti, viene bruscamente interrotta da un modulo automatico di salvataggio (EEV) che precipita sulla desolata superficie di questo mondo dimenticato da Dio.
Subito il sovrintendente Andrews invia sul posto alcuni detenuti per verificare se vi siano sopravvissuti e il rapporto che ne risulta è piuttosto sconfortante: un caporale USCM (United States Colonial Marine Corps) e una bambina morti nelle proprie capsule criogeniche, il primo trafitto da un montante d'acciaio e la seconda annegata nel liquido del suo modulo, i resti smembrati di un androide ed un solo sopravvissuto.
Quest'ultimo viene affidato a Clemens, il medico della colonia che, essendo a sua volta un galeotto, si ritrova dopo anni a posare gli occhi su una donna.
Il dottore si rende immediatamente conto che la bella e misteriosa naufraga potrebbe creare numerosi grattacapi nella piccola comunità di Fiorina. Uno dei motivi risiede nel fatto che gli "ospiti" della colonia penale, nonché custodi dell'enorme complesso industriale composto da una raffineria in disuso e da una fonderia sporadicamente attiva, sono esclusivamente di sesso maschile e accomunati dal famigerato doppio cromosoma Y, ovvero geneticamente predisposti a stuprare e uccidere. Un altro è legato al rigido credo millenaristico abbracciato con voto di castità dai detenuti stessi e avente come figura di riferimento quella del loro carismatico leader-sacerdote, il possente Dillon. Per non parlare poi delle prevedibili rimostranze dell'arcigno Sovrintendente Andrews che, com'è facilmente immaginabile, non può che vedere come fumo negli occhi la presenza di una donna nella colonia penale maschile affidatagli dalla potentissima Compagnia Weyland-Yutani.
Mentre rimugina questi pensieri, Clemens scorge il nome della donna stampato sul retro dei suoi short e si appresta a prenderne nota per aggiungerlo al rapporto da consegnare al Sovrintendente.
Nel farlo non si rende conto che quelle poche sillabe sono di gran lunga più dirompenti di tutte le sue precedenti considerazioni.
Il credo dei detenuti di Fiorina prevede l'espiazione dei peccati in vista dell'Apocalisse. Ebbene, il nome sugli short delle misteriosa naufraga prefigura la catastrofe imminente, l'avvento dell'Armageddon.
Le sillabe fatali sono: "Ten. Ellen Ripley".
Scott, Cameron, Fincher e la "xenomorfosi" del cinema fantascientifico
Dopo lo straordinario esordio diretto nel 1979 da Ridley Scott, Alien, indimenticabile capolavoro di tensione all'insegna di un efficacissimo connubio tra fantascienza ed horror, la serie cinematografica che avrebbe consacrato gli xenomorfi come la specie aliena più letale della galassia incrementò notevolmente la sua popolarità con l'adrenalinico seguito Aliens - Scontro finale, avvincente e spettacolare sci-fi/action, datato 1986 e firmato da James Cameron. Diversi nell'approccio alle medesime tematiche, ma sostanzialmente affini per eccellenza, i primi due film di questa conosciutissima saga, infatti, consegnarono all'immaginario collettivo le spaventose creature partorite dall'estro del grande artista e designer svizzero H. R. Giger e la carismatica eroina destinata a combattere contro queste micidiali creature: Ellen Ripley (Sigourney Weaver).
Lo strepitoso successo ottenuto dall'indimenticabile capostipite della serie e amplificato dal brillante sequel pose le basi per un terzo episodio, Alien3 (1992), cupo, sulfureo e pessimistico sci-fi/horror che segna l'esordio di un director allora apprezzato per spot televisivi e videoclip musicali: David Fincher. Contrassegnato da una gestazione piuttosto tormentata, come ben testimoniano le 11 sceneggiature scartate prima del copione definitivo scritto da Walter Hill e David Giler, il film del futuro autore di cult movie del calibro di Seven (1995) e Fight Club (1999) non segue la virata action di Aliens - Scontro finale, ma tenta una sorta di rilettura post-apocalittica con venature mistiche del capolavoro di Ridley Scott.
In effetti, in Alien3 viene sì riproposto lo scontro tra umani e xenomorfi, ma questo conflitto è sostanzialmente estrapolato dal contesto fantascientifico e, a dispetto del 2525 come anno di riferimento, ricollocato in un ambito pseudo-medievaleggiante, dove la tecnologia sci-fi si mostra come una decadente e pressoché inutilizzabile reliquia del passato. Una dolente e profondamente umana Ripley si trova dunque catapultata in una realtà isolata e bizzarramente anacronistica, dove molti elementi sembrano provenire da un'epoca remota.
Non stupisce perciò che la lotta senza quartiere con l'alieno, questa volta uno xenomorfo della varietà Runner, sia rappresentata anche in un'ottica tendenzialmente mistico-apocalittica, in piena coerenza con il rigido fondamentalismo cristiano abbracciato dai detenuti del pianeta-prigione Fiorina 161. Non è certo un caso, infatti, che un galeotto esprima il proprio terrore nei confronti dell'alieno ricorrendo all'appellativo "drago" e che, in seguito, Ripley stessa lo paragoni ad un "leone" che "tiene d'occhio le zebre". Il tutto contribuisce a delineare un quadro particolarmente fosco, dove un'umanità rasata a zero come per penitenza (in realtà tale pratica è imposta a tutti, Ripley compresa, dalla presenza di fastidiosi parassiti) ed esteticamente quanto moralmente sgradevole è relegata in un ambiente squallido all'insegna di un avanzato decadimento e non sembra attendere nient'altro che il proprio tragico destino.
Alien3 lascia intravedere il talento ancora in nuce di Fincher, che non manca di anticipare elementi visivi e soluzioni registiche sviluppate poi più compiutamente in Seven. Dominano in questo terzo episodio della serie peculiari colorazioni omogenee atte a creare un'atmosfera oppressiva e non mancano sequenze particolarmente claustrofobiche, nonché piuttosto truculente. Il regista di Se7en rappresenta di fatto una sorta di desolata anticamera dell'Inferno, mostrandoci poi le sue anime prave che si avviano verso il fuoco della Geenna.
Il terzo film della serie Alien non è riuscito a convincere né il pubblico né la critica che ne ha rilevato cadute di ritmo e svariate debolezze nella sceneggiatura, nella caratterizzazione di determinati personaggi e nella banalità di alcuni dialoghi. Oltre alla già descritta atmosfera, risultano però indubbiamente azzeccati alcuni brillanti spunti registici e diverse scene d'impatto. Peccato che alla fine gli elementi validi non riescano a risollevare del tutto un seguito penalizzato da una gestazione difficile e da un regista ancora lontano dalla piena maturità artistica.
Le cugine di pixel di Ripley "versione testa rasata"
Al di là delle diffuse critiche e al netto della sostanziale delusione dei fan della serie, Alien3 è stato comunque un film di richiamo che, in quanto tale, non si è fatto mancare la sua frondosa ramificazione videoludica. Per quanto riguarda i sistemi domestici, si aggiudicarono quest'ambita licenza diversi publisher: Arena Entertainment, Acclaim Entertainment, LJN, Virgin Interactive e Tectoy. Alien3 fu così "liberamente reinterpretato" in 8 diversi action-platform, sviluppati tra il '92 e '94 da Probe Entertainment (Commodore 64, NES, Master System, Mega Drive, Super Nintendo e Game Gear), Eden Entertainment (Amiga) e Bits Studios (Game Boy).
Considerate determinate caratteristiche del film di riferimento, la "libera reinterpretazione" era pressoché obbligata e così finì per tradursi in un plot abbastanza diverso da quello della pellicola. Se le ambientazioni rimangono sostanzialmente invariate, la nostra Ripley videoludica, debitamente equipaggiata con l'arsenale dei Colonial Marines, si trova questa volta a dover tentare una difficile operazione di salvataggio nel pianeta-prigione Fiorina 161, luogo divenuto pericolosissimo, poiché infestato da un gran numero di Alien Soldiers e da alcuni massicci Alien Warriors.
Con la notevole eccezione della versione Super Nintendo, caratterizzata da una significativa differenziazione delle missioni che, insieme al più ampio assortimento di xenomorfi, si traduce in una maggiore varietà nelle dinamiche di gioco, i vari tie-in videoludici di Alien3 si focalizzano quasi esclusivamente sulla liberazione dei detenuti. Questi infatti sono stati rapiti e "fecondati" dai Facehuggers e giacciono "imbozzolati" in vari locali più o meno nascosti dell'enorme colonia penale. Sarà compito di Ripley correre in loro aiuto per salvarli da una brutta fine che sopraggiungerà in tempi brevissimi, visto che i poveretti non potranno sopravvivere all'imminente erompere degli embrioni maturi di alieno, i "Chestburster", dal loro petto.
La minaccia degli xenomorfi e soprattutto del time-limit incombono sul 16 bit Sega
La versione Mega Drive di Alien3 cerca di riecheggiare la suspense del modello cinematografico, puntando molto sulla corsa contro il tempo. In effetti, è proprio quest'ultimo il nemico principale che incombe sul giocatore come una spada di Damocle, al punto da far passare in secondo piano la minaccia costituita dagli alieni. Complice l'estensione e la complessità strutturale dei vari livelli, infatti, risulta piuttosto difficile l'individuazione di tutti i detenuti dispersi e della via d'uscita dallo stage stesso, prima della fatidica scadenza del time limit. Ovviamente Ripley non potrà procedere speditamente a causa degli onnipresenti Alien Soldiers e Facehuggers che, insieme ai claustrofobici condotti d'aerazione e ai numerosi ostacoli ambientali, imporranno necessariamente un ritmo più lento e prudente al suo incedere.
Per fortuna la nostra eroina è ben equipaggiata e può contare fin da subito su un arsenale di tutto rispetto: fucile ad impulsi (M41A Pulse Rifle), granate a mano (Hand Grenades), lanciafiamme (M240 Flamethrower) e lanciagranate (M40 Grenate Launcher). Va da sé che l'"out of ammo" è sempre dietro l'angolo ed impone di utilizzare le armi con molta moderazione, raccogliere quanti più reload items possibile e conservare buona parte di Flamethrower Fuel e Grenade Rounds per gli scontri con i massicci quanto coriacei Alien Warriors. Oltre alle armi, il Colonial Marines' equipment include l'utilissimo Rilevatore di Movimento (Motion Tracker), dispositivo a batteria (purtroppo con autonomia limitata) capace di determinare approssimativamente la posizione e la distanza di organismi in movimento entro un raggio d'azione di 20-30 metri. Grazie a quest'ultimo, Ripley potrà individuare più facilmente i detenuti e prevenire gli attacchi a sorpresa degli alieni, sia pur per un breve lasso di tempo e comunque dopo aver raccolto l'indispensabile Battery Pack.
Alien3 si articola in 5 macro-livelli, enumerando un totale di 15 sezioni. Queste ultime si diversificano in tre tipologie: "Mission" propriamente dette, "Mayhem" e "Rescue". Nelle prime, di gran lunga le più comuni visto che se ne contano ben 12, Ripley deve salvare un certo numero di detenuti e trovare l'uscita entro un tempo limite, affrontando nel contempo un generoso contingente di alieni. Le altre, viceversa, pur mantenendo il severo vincolo del time-limit e l'affannosa corsa verso l'agognata exit, fungono da intermezzi focalizzati sul solo combattimento con gli xenomorfi (Mayhem) o sul salvataggio di una gran quantità di galeotti dispersi (Rescue). L'uscita dai primi 4 macro-livelli è presidiata da un "super-alieno" denominato "Guardian" che funge da boss, con il quinto che frappone tra Ripley e la sequenza finale un terribile duo di questi xenomorfi da combattimento. Le ambientazioni proposte ricalcano a grandi linee quelle del film di riferimento, con la vistosa eccezione dell'alveare alieno che contrassegna le Mission 8, 9 e 10 e fa da sfondo allo scontro con il relativo Guardiano.
Sul fronte tecnico non si può che elogiare il lavoro svolto dai programmatori. Alien3, infatti, si caratterizza per un'apprezzabile pulizia grafica e per un convincente utilizzo dei colori, che mantengono anche una certa dose di affinità con i peculiari cromatismi del film di Fincher. Al buon dettaglio dei fondali fa da adeguato contraltare una Ripley ben disegnata ed animata e degli xenomorfi tutto sommato convincenti, per quanto carenti in quanto a varietà e non esattamente generosi nel numero di frames.
Questo tie-in firmato Probe, già al tempo l'ennesimo della casa inglese fondata nel 1984 e affermatasi sugli home computer a 8 bit, si presenta come un solido action-platform dal ritmo decisamente serrato e dalla fluidità impeccabile, autorevolmente supportata da un perfetto scrolling parallattico.
Musiche ed effetti sonori sono in linea con il livello qualitativo del comparto grafico. Le ottime BGM, infatti, beneficiano appieno del versatile sound engine di Matt Furniss e Shaun Hollingworth, con il primo che firma anche la composizione e realizzazione dei vari brani. Ne scaturisce una colonna sonora particolarmente incisiva che, dopo la gradevole sequenza introduttiva, esordisce con una memorabile title music, per poi alternare brani in linea con l'atmosfera dark ispirata al film, nonché con la suspense della corsa contro il tempo e pezzi synth-rock più vivaci d'impronta genericamente "action". Per quanto riguarda i "massicci" FX, infine, se ne riscontra una resa superiore alla media che non li avrebbe fatti sfigurare in un coin-op realizzato nella seconda metà degli anni '80.
Alien 3 - Megadrive
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- Pubblicato: 05-08-2013, 00:45
- 19 commenti
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Alien 3
Informazioni:
platform
tie-in
video
action
gameplay video
action-platform
probe
mega drive
alessio bianchi
alexthelionet
video gameplay
1992
probe software
alien saga
arena
alien 3
alien3
probe entertainment
arena entertainment
alien series
Anno: 1992
Sistema: MegaDrive
Sviluppatore: Probe Software
Casa: Arena Entertainment
Genere: Platform
Genere: Action
Extra: Tie in
Extra: Video Gameplay
Articolo di: Alessio Bianchi
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Bella recensione. Questo gioco devo dire che è divertente
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Originariamente inviato da RobbeyBella recensione. Questo gioco devo dire che è divertente
Grazie!
... e questa volta hai visto il gameplay video in anteprima "cinese" direttamente sul mio smartphone...
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Concordo con le opinioni precedenti, Alien 3 è un bel gioco anche se molto frustrante sotto certi punti di vista, se non sbaglio mi pare che la versione SNES, sia simile a quella Megadrive, che sarà pure più curata sotto il punto di vista estetico, ma la versione per la console Sega, è dotata di molta più atmosfera, le musiche sono poi sì gracchianti, ma sono anche molto spaventose!
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Il film non era male tutto sommato... se preso a sè stante. Il gioco sembra carino su Mega Drive e Super Nintendo, in particolar modo su quest'ultima console, almeno a quanto si legge in giroUltima modifica di Kintaro; 06-08-2013, 10:19.
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Alien 3 è molto bello su SNES... peccato sia anche troppo difficile...
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Bellissima recensione, che mi ha fatto venir voglia non solo di provare il gioco (sia in versione Megadrive che SNES, per vedere le differenze) ma anche di riscoprire il film, che ho visto ormai parecchi anni fa, e neppure per intero (non ricordavo fosse di Fincher!)
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Io ho giocato a tutte è tre le versioni a 16 bit :Amiga , Megadrive e Snes ,le prime due sono simili a parte che la versione Commodore è meno curata graficamente ,difficili ma divertenti con un ottimo livello di "sfida al tempo"...mentre quello che gira sulla macchina Nintendo ,pur avendo lo stesso gameplay ,ha una grafica più curata con ambiti diversi ,rispetto a quella recensita ...e se non ricordo male più facile .
Comunque la versione migliore ,nel complesso,rimane quella per Megadrive ,almeno per me ...
Un appunto al film Alien 3 che venne distribuito in Italia molte scene tagliate ,risultando a volte incomprensibile ...ho rivisto la versione estesa inglese in DVD con sottotitoli e il film è un altra cosa ,bello e comprensibile .mancano una ventina di minuti se non ricordo male.
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Originariamente inviato da gerunzoNotevoli gli effetti sonori della versione amiga (mitico il lanciagranate). In generale sono d'accordo con tutto anche se avrei menzionato la bellissima e particolare versione per gameboy
Beh... almeno nella recensione la versione Game Boy di Alien3 è stata menzionata :
"Per quanto riguarda i sistemi domestici, si aggiudicarono quest'ambita licenza diversi publisher: Arena Entertainment, Acclaim Entertainment, LJN, Virgin Interactive e Tectoy. Alien3 fu così "liberamente reinterpretato" in 8 diversi action-platform, sviluppati tra il '92 e '94 da Probe Entertainment (Commodore 64, NES, Master System, Mega Drive, Super Nintendo e Game Gear), Eden Entertainment (Amiga) e Bits Studios (Game Boy)."Ultima modifica di AlextheLioNet; 07-08-2013, 11:15.
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Originariamente inviato da AlextheLioNetBeh... almeno nella recensione la versione Game Boy di Alien3 è stata menzionata :
"Per quanto riguarda i sistemi domestici, si aggiudicarono quest'ambita licenza diversi publisher: Arena Entertainment, Acclaim Entertainment, LJN, Virgin Interactive e Tectoy. Alien3 fu così "liberamente reinterpretato" in 8 diversi action-platform, sviluppati tra il '92 e '94 da Probe Entertainment (Commodore 64, NES, Master System, Mega Drive, Super Nintendo e Game Gear), Eden Entertainment (Amiga) e Bits Studios (Game Boy)."
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Sarò fuori dal coro ma a me questo Alien 3 non ha mai detto più di tanto. Giocabile si, ma ripetitivo nelle location e parco di boss di fine livello memorabili. La grafica e il sonoro non mi sembrano cosi' memorabili (Terminator, sempre di casa Probe mi sembra migliore in entrambi i reparti), ma il mio gudizio è influenzato dal fatto che lo vidi ai tempi accanto al suo corrispettivo x Snes.....oggettivamente migliore tecnicamente (il sonoro in particolare è più atmosferico e drammatico). La versione Amga è un mezzo insulto alle possibilità della macchina (è la versione MD impoverita)
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Originariamente inviato da Gedeone de InfortunisSarò fuori dal coro ma a me questo Alien 3 non ha mai detto più di tanto. Giocabile si, ma ripetitivo nelle location e parco di boss di fine livello memorabili. La grafica e il sonoro non mi sembrano cosi' memorabili (Terminator, sempre di casa Probe mi sembra migliore in entrambi i reparti), ma il mio gudizio è influenzato dal fatto che lo vidi ai tempi accanto al suo corrispettivo x Snes.....oggettivamente migliore tecnicamente (il sonoro in particolare è più atmosferico e drammatico). La versione Amga è un mezzo insulto alle possibilità della macchina (è la versione MD impoverita)
La sostanziale ripetitivita' dei nemici, doverosamente sottolineata nell'articolo e ribadita nel commento finale, e' secondo me parzialmente giustificabile in ragione dell'accento posto sulla lotta contro il tempo e le difficolta' legate alla complessa struttura dei livelli.
Per quanto riguarda le location, direi che la varieta' e' sufficiente (ve ne sono in tutto 6, visto che il secondo stage si sviluppa in due diverse ambientazioni) e, a mio avviso, non rivestono grande importanza, dato che il focus del gameplay e sulle mappe e sulle relative difficolta' di orientamento sotto la spada di Damocle del time-limit.
Quel che secondo me intriga di piu' in questo a mio avviso valido tie-in e' la tensione dovuta alla difficile sfida contro il tempo... fermo restando che l'affrontare il gioco a livello NORMAL non e' consigliabile... meglio ripiegare sullo skill level EASY. In generale Alien 3 a livello EASY e' giocabile e divertente... oltre che tecnicamente ben realizzato.
Non conosco la versione Super Nintendo... e cosi' mi sono limitato a menzionarla nella review, specificando che poteva contare su una struttura mission-based piu' complessa rispetto a quella delle altre versioni. Da quel che si legge in giro e dai gameplay video, confermo che la versione SNES e' superiore a tutte le altre anche dal punto di vista audiovisivo... superiorita' che peraltro non e' mai stata messa in dubbio nella recensione, visto che ho evitato di fare paragoni con porting che non ho avuto modo di giocare a suo tempo e su "real hardware".Ultima modifica di AlextheLioNet; 08-08-2013, 00:02.
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Alex, perchè giustificarti? ti assicuro che non ne hai bisogno anzi, complimenti per la tua disamina del gioco: al solito completa e piacevole da leggere.
quando parlavo di coro, non mi riferivo solo alla tua opinione...
ripeto, il mio giudizio è influenzato dal fatto che vidi Alien 3 da un amico "fortunello" a tal punto da possedere fior fiore di consoles e di rispettive versioni dei giochi (quanto lo invidiai all'epoca ) e su Snes faceva una figura ben diversa. Per quanto riguardo il livello di sfida, ritengo che questa non sia del tutto sorretta da una sensazione di cattiveria poco marcata degli alieni (per la claustrofobicità della campagna marine di Alien vs predator ancora bisognerà aspettare qualche anno), vuoi per la loro rappresentazione digitale, o per le situazioni proposte..ma anche il tipo di musiche non mi trasmette quell'ansia che la serie di Alien dovrebbe trasmettere
...la sfida del tempo c'è, ma per me non è stata abbastanza: io mi sono annoiato presto, ma è solo il mio punto di vista.
Per quanto riguarda la versione Amiga...non trovi che si tratti dell'ennesimo porting semi-castrato della serie"contentiamoci 'và"?Ultima modifica di Gedeone de Infortunis; 08-08-2013, 01:36.
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Originariamente inviato da Gedeone de InfortunisAlex, perchè giustificarti? ti assicuro che non ne hai bisogno anzi, complimenti per la tua disamina del gioco: al solito completa e piacevole da leggere.
quando parlavo di coro, non mi riferivo solo alla tua opinione...
ripeto, il mio giudizio è influenzato dal fatto che vidi Alien 3 da un amico "fortunello" a tal punto da possedere fior fiore di consoles e di rispettive versioni dei giochi (quanto lo invidiai all'epoca ) e su Snes faceva una figura ben diversa. Per quanto riguardo il livello di sfida, ritenygo che questa non sia del tutto sorretta da una sensazione di cattiveria poco marcata degli alieni (per la claustrofobicità della campagna marine di Alien vs predator ancora bisognerà aspettare qualche anno), vuoi per la loro rappresentazione digitale, o per le situazioni proposte..ma anche il tipo di musiche non mi trasmette quell'ansia che la serie di Alien dovrebbe trasmettere
...la sfida del tempo c'è, ma per me non è stata abbastanza: io mi sono annoiato presto, ma è solo il mio punto di vista.
Per quanto riguarda la versione Amiga...non trovi che si tratti dell'ennesimo porting semi-castrato della serie"contentiamoci 'và"?
Non era tanto una giustificazione, quanto piuttosto un chiarimento. Non volevo aver dato l'impressione di sopravvalutare il gioco, tutto li'. Ovviamente rispetto il tuo punto di vista che, fra l'altro, non e' cosi' diverso dal mio, proprio per il fatto che nella recensione ho etichettato Alien 3 un valido tie-in e nulla di piu'.
Per quanto riguarda i confronti con le altre versioni, li lascio a chi ha avuto modo di giocarleUltima modifica di AlextheLioNet; 08-08-2013, 09:46.
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A suo modo un classico della ludoteca Mega Drive, divertente e discretamente realizzato. Bellissime le musiche. L'unica cosa che non sono mai riuscito a sopportare è il tempo limite, cosa che costringe a giocarlo tutto d'un fiato piuttosto che in modo calmo ed esplorativo.
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Uno di quei titoli ,sia cinematografici che videoludici, mai approfonditi più di tanto.il film al suo tempo mi deluse poiché non paragonabile ai primi 2mitici capitoli, di conseguenza il gioco su Amiga, prestatomi da un amico con etichetta scritta in rigorosa penna bic, non lasciò il segno in me.
Devo anche ammettere di non avergli ancora dato la possibilità di riscatto nella mia carriera da retrogamer, cosa che ho sempre pensato di fare nel momento in cui rivedrei il film omonimo.
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