Il gioco appartiene al genere “dungeon crawler”, tradotto “arrampicatore/scalatore di labirinti” (intesi come segrete, antri) ovvero quel genere di giochi nei quali dobbiamo affrontare vari dedali di difficoltà crescente con il nostro gruppo di personaggi creati in maniera più o meno customizzabile..
Durante quell'epoca, il “dungeon crawling” era nel pieno della sua “età dell'oro” in quanto il successo su Amiga e PC dei due Eye of The Beholder, nonché del precedente “Dungeon Master”, era ancora fresco ed aveva fatto gridare più di una persona al miracolo. SEGA, molto probabilmente, non fece altro che approfittare di questo momento per piazzare questa sua proposta che ancora oggi si è assicurata un posto nella “hall of fame” di ogni appassionato di RPG che abbia vissuto in prima persona l'epoca Megadrive. In questo gioco, comunque, il gruppo che sarà associato al nostro eroe sarà fisso e composto da una maga e da un chierico dei quali faremo più tardi la conoscenza.
Questo rappresenta il gioco che ha dato origine alla serie di successo “Shining”che nel corso degli anni a venire darà alla luce molti altri episodi di successo.
STORIA
Il gioco si svolge nel regno fantastico di Thornwood e ci mette nei panni del figlio del nobile cavaliere Sir Mortred. Un giorno, Sir Mortred, fiera scorta della principessa Jessa, e la stessa principessa vengono misteriosamente rapiti mentre si trovano al tempio vicino al castello.
Il Re di Thornwood, giustamente preoccupato per la sorte di sua figlia e del suo più fedele cavaliere, cerca qualcuno che possa aiutarlo e noi senza pensarci troppo ci offriamo volontari in quanto, essendo sangue dello stesso sangue di Mortred, scorre in noi la sua stessa nobiltà. Il Re ovviamente accetta di buon grado.
Durante la nostra esplorazione andremo a svelare sempre di piu' il segreto che avvolge il nostro regno e ben presto scopriremo che colui che tira le fila nell'ombra è un certo Lord Dark Sol che non mancherà di metterci più di una volta i bastoni tra le ruote.
Solo diventando dei veri cavalieri splendenti potremmo porre fine a l vile complotto di Dark Sol, fortunatamente avremo dalla nostra parte un paio di amici fidati che ci renderanno la vita molto più facile.....
I NOSTRI COMPAGNI
PYRA MYST
LUOGHI
IL GAMEPLAY
Come già specificato in precedenza il gioco è strutturato attorno al format del “dungeon crawling” e può essere considerato la risposta giapponese a questo genere di giochi. In questo caso la visuale scelta per il titolo è quella in prima persona, tanto in voga in quel periodo grazie anche a titoli per Amiga/PC come “Eye of The Beholder” e “Dungeon Master” che precedentemente hanno contribuito a dare lustro a questo tipo di RPG.
Il vero colpo di genio di SEGA fu quello di riuscire a rendere giustizia anche su console ad un sistema di combattimento ideato principalmente per essere utilizzato tramite computer casalingo e quindi tramite il fluidissimo mouse.
Perchè tutto ciò diventasse possibile, la SEGA ha optato per trasformare quelli
che erano combattimenti in tempo reale in combattimenti a turni, questo a mio avviso ha dato molta più profondità a questo genere di giochi che spesso nelle sue incarnazioni computeristiche si risolvevano in selvaggi button mashing.
Inoltre per rendere le cose ancora più semplici durante ogni combattimento
ogni personaggio disporrà di un menu composto da 4 scelte selezionabili tramite
le 4 direzioni del nostro D Pad. Partendo dalla prima in alto ed andando in senso orario abbiamo: ATTACCO, OGGETTI, DIFESA e MAGIA.
I loro utilizzi sono abbastanza esplicativi ed ovviamente il nostro turno ci permette di scegliere una sola azione da compiere.
Altra differenza sostanziale da giochi come EOB e DM sta nel fatto che i mostri vengono incontrati a random durante la nostra esplorazione quindi non ci sarà mai un numero fisso di nemici da abbattere per “svuotare” una stanza, in compenso però, come già descritto, tra le magie in alto l'incantesimo PEACE sarà un nostro grande alleato.
Inoltre per non dover sprecare preziosi punti vita e punti magia contro mostri più fastidiosi che altro, all'inizio di un incontro random ci è data la possibilità di “fuggire” dalla lotta evadendo quindi dal combattimento senza doverlo forzatamente risolvere, anche se non è detto che tutte le volte ci andrà bene.
GRAFICA
Il comparto grafico rimane sempre su livelli molto alti. La grafica è totalmente stile anime e di tanto in tanto ci saranno offerte scenette “animate” per sottolineare
maggiormente parti esilaranti o solenni a seconda della situazione.
Anche all'interno dei vari labirinti vi è una discreta caratterizzazione e se è vero che alcuni mostri non sono altro che la stessa proposta di un mostro precedente ma con i colori cambiati, è anche vero che vi è una moltitudine di esseri così disparata che spesso non ve ne accorgerete nemmeno.
Le animazioni delle magie, se paragonate ai giochi che hanno fatto da predecessori a Shining In The Darkness, sono esorbitanti.
Abbiamo animazioni in movimento, luci colorate e tanti tipi di effetti.
Nulla a che vedere quindi con le animazioni molto “essenziali” dei giochi usciti precedentemente (come possiamo ad esempio vedere qui sotto).
Se poi ci soffermiamo a pensare che il gioco è uscito a meno di un anno dalla nascita del Megadrive e che quindi la console era ancora poco sfruttata possiamo tranquillamente gridare al piccolo miracolo!
AUDIO
Il comparto audio è molto vario ed ogni “scenario” ha le sue musiche dedicate.
Da notare come trovandosi nel villaggio si possa sentire un motivetto che avvicinandosi alla taverna sarà sempre più forte, mentre allontanandoci lo
sentiremo sempre meno intenso: queste a mio avviso sono finezze che si riscontrano davvero poco spesso, figuriamoci su un Megadrive!
Il chip sonoro della console Sega è stato usato saggiamente ed i motivetti ci resteranno simpaticamente in testa senza provocarci alcun fastidio.
LONGEVITA'
Il gioco, seppure risulti molto godibile, ha una difficoltà calibrata sul medio/alto: se i primi dungeon li risolveremo senza troppi problemi, altri più avanti ci faranno sudare le famose sette camicie, vuoi per alcuni mostri molto potenti che ci obbligheranno a livellare prima di incontrarli, vuoi per alcuni puzzle/trabocchetti da risolvere che ci faranno spremere le meningi.
La cosa positiva è che fortunatamente non risulterà mai frustrante ma solo una buona sfida che dovremo necessariamente accettare per poter andare oltre.
A conti fatti diciamo che buone 20/25 ore di gioco saltano fuori, anche di più se vogliamo tentare di scoprire ogni segreto del gioco.