Il primo capitolo è uscito nel 1991 (circa 3 anni dopo l’entrata in commercio della console Sega) ed insieme a Golden Axe fa parte dei primi picchiaduro a scorrimento orizzontale (ovvero giochi con uno stile simile al famoso Double Dragon) made in SEGA.
Ma se Golden Axe è una conversione del coin-op (cioè del gioco arcade quindi da sala giochi), Street of Rage è un gioco dedicato e sviluppato esclusivamente per la console a 16 bit ed è da considerarsi una risposta vincente ad altri picchiaduro dello stesso genere che sono usciti in quegli anni. Il gioco non è infatti una semplice scopiazzatura di altri titoli come Final Fight o Double Dragon ma aggiunge diversi particolari che lo contraddistinguono e lo rendono divertente da giocare anche nell’era della next-gen.
Una volta accesa la console e dopo il logo Sega, comincia la presentazione di Streets of Rage. Una presentazione tutto sommato semplice a livello grafico visto che sullo sfondo composto da grattacieli e strade illuminate da lampioni e luci di macchine che scorrono durante la notte, appaiono i titoli che descrivono gli eventi su cui si basa il videogioco. In seguito appaiono uno alla volta le schede dei tre personaggi del gioco Axel, Blaze e Adam che compaiono poi tutti insieme di fianco al titolo. Quello che invece salta subito all’occhio (o forse è meglio dire all’orecchio) è la componente sonora dell’introduzione. Per uno come me che ha sempre prestato in modo particolare la propria attenzione alle musiche dei videogiochi, è stata una grande ed inaspettata sorpresa il fatto di poter sentire un brano realizzato davvero bene uscire fuori da una console come il Mega Drive che non ha mai brillato come il Super Nintendo per musiche ed effetti sonori. Il merito è dell’indiscusso compositore di videogiochi Yuzo Koshiro che per l’introduzione, ha composto un pezzo musicale stile “Mea Culpa” del gruppo anni ‘90 Enigma.
La trama non brilla certo per originalità. Infatti i tre protagonisti del gioco altro non sono che giovani ex-poliziotti vestiti in “borghese” la cui missione è quella di sconfiggere una potente organizzazione criminale segreta che ha preso il controllo della loro città dove malavita e violenza ormai la fanno da padrona.
Ogni personaggio ha proprie caratteristiche diverse dagli altri due: Adam è forte ma un po’ meno veloce, Axel (che somiglia molto ad un certo Cody di Final Fight) è forte e veloce ma un po’ più debole quando attacca durante un salto mentre Blaze non è tanto forte quanto agile e veloce.
Ogni personaggio può principalmente attaccare, saltare ed eseguire una mossa speciale.
Gli attacchi sono diversi e a seconda della posizione del giocatore rispetto all’avversario, si può adottare un attacco diverso. Oltre infatti ai classici pugni, ci si può avvicinare all’avversario, bloccarlo e dargli una serie di colpi oppure prenderlo e scaraventarlo a terra. O ancora si può effettuare una presa afferrando l’avversario da dietro. Un’altra caratteristica che rende originale ed innovativo Streets of Rage è che se si gioca in due, c’è la possibilità di fare delle mosse combinate: basta che i due giocatori si avvicinino e uno lancia l’altro in aria per colpire dall’alto l’avversario.
Oltre a queste serie di attacchi si aggiunge l’attacco speciale (si inizia con un attacco speciale per ogni giocatore e se si muore, il giocatore riavrà sempre un attacco speciale anche se prima di morire non l’ha utilizzato)
L’attacco speciale va a colpire tutti gli avversari che sono presenti sullo schermo ed è un razzo o una raffica di colpi lanciati da un poliziotto che arriva in macchina all’interno dello stage.
Una volta che il razzo o la raffica di colpi raggiungono la posizione dove c’è il giocatore con gli avversari attorno, provoca l’effetto di cui sopra.
L’interazione del giocatore con l’ambiente circostante riguarda la raccolta di oggetti che recuperano in parte o tutta l’energia, oggetti che fanno guadagnare punti od oggetti che possono essere usati come armi (coltelli, bottiglie rotte, …). Per trovarli, bisogna rompere cabine telefoniche, barili,… disseminate lungo lo stage.
I livelli sono in tutto otto e alla fine di ogni stage incontreremo un boss: si inizia a picchiare nelle vie della città, poi si passa alla spiaggia fino ad arrivare a combattere dentro una nave per poi finire dentro il palazzo dove incontreremo tra una stanza e quella successiva i boss dei livelli precedenti.
Alla fine entreremo nella stanza dove ci attenderà seduto su una poltrona molto simile ad un trono Mr X che armato di mitragliatrice, ci vorrà uccidere.
Dal punto di vista della grafica, Streets of Rage non mostra in realtà quello che il Mega Drive sa offrire al meglio. Infatti gli sprites non sono molto grandi anche se discretamente animati e le ambientazioni dei livelli sono poco particolareggiate.
Sotto il lato sonoro invece Yuzo Koshiro ci allieta con tracce musicali di buona fattura che variano in ogni livello dalla musica disco anni ’90 a pezzi pop. Gli effetti sonori sono nella media mentre le voci purtroppo sono gracchianti.
Giocabilità e longevità sono invece di buon livello non annoiando mai il giocatore che può picchiare gli avversari utilizzando un buon arsenale di colpi oltre che diverse strategie. Infatti i nemici non sono tutti uguali ed ognuno ha il suo stile di combattimento e ci sono due finali diversi (questo solo giocando in due fino all’ultimo stage).
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