I primi titoli per il 16 bit Sega firmati dalla prestigiosa società di Osaka, Sunset Riders e Teenage Mutant Ninja Turtles: The Hyperstone Heist risalgono solo al 1992; sono, dunque, passati già ben 4 anni dal lancio sul mercato giapponese del sistema che vede i natali di un certo porcospino blu.
Questa “timidezza” della Konami, essenzialmente motivata dai non brillanti esiti commerciali del Mega Drive sul fronte nipponico e dal tradizionale sodalizio tra la grande K e la Nintendo, è ulteriormente avvalorata dal fatto che le “specialità della casa” siano “servite” solo nel 1994, anno che vede finalmente l’attesissima “discesa in campo” di Vampire Killer (JP) / Castlevania: Bloodlines (NA) / Castlevania: The New Generation (EU) e Contra: The Hard Corps (JP) / Contra: Hard Corps (NA) / Probotector (EU).
Nel caso del 6° capitolo della celebre serie di run ‘n’ gun nata in sala giochi nel 1987 con Contra / Gryzor, questa lunga attesa da parte dei possessori di MD / Genesis nei confronti dei pezzi da novanta “made in Konami” è ampiamente ripagata da un prodotto di altissimo livello. Contra: Hard Corps, infatti, è un titolo curatissimo che non può che far felice ogni shoot ‘em up fan, in particolar modo se predilige gli sparatutto ipercinetici, super distruttivi e ad alto tasso di adrenalina.
Contra: Hard Corps è ambientato nel 2641, dopo le Guerre Aliene che, con Contra Spirits / Contra III: The Alien Wars / Super Probotector: Alien Rebels, hanno incendiato gli schermi dei possessori di Super NES / Super Famicom. In seguito alla devastazione del terribile conflitto, il mondo è stato ricostruito e sulla precaria sicurezza del genere umano vigila la Unified Military Special Mobile Task Force K-X, meglio conosciuta come “Hard Corps”.
La vicenda inizia con la violazione da parte di un hacker del sofisticato sistema di sicurezza che protegge la città. L’attacco informatico è immediatamente seguito da un’invasione di robot da combattimento che iniziano a seminare morte e distruzione. Gli Hard Corps sono, quindi, inviati a contrastare gli invasori e, contemporaneamente, ad impedire la distruzione del preziosissimo mega-computer che coordina tutti gli indispensabili sistemi di difesa. In seguito si viene a scoprire che il responsabile dell’attacco è il famigerato Colonnello Bahamut, già coinvolto nelle Guerre Aliene e ora determinato ad impossessarsi della pericolosissima cellula aliena custodita nel centro di difesa.
Il titolo Konami segue un preciso plot narrativo che, ponendo al giocatore 4 diverse scelte, può differenziarsi in numerosi percorsi alternativi.
La struttura di questo run ‘n’ gun, dunque, propone 6 sequenze finali diverse e una ricca dotazione di 11 stages popolati da ben 38 tra sub-boss e boss.
I personaggi disponibili sono 4: Ray, Sheena, Fang e Browny. Ogni character ha il proprio set di armi e peculiari caratteristiche che risultano determinanti per il gameplay e la difficoltà del gioco. Tutti i membri della squadra possono effettuare un’utilissima scivolata ed utilizzare delle smart bombs reperibili sul campo di battaglia.
Sono, inoltre, disponibili diversi mezzi di trasporto da pilotare e non mancano sequenze high-speed dove si utilizzano veicoli nemici, si fugge da un gigantesco robot lungo una strada in pseudo 3D e si affrontano terribili robot multiformi in stretti cunicoli che costringono a rimanere agganciati al soffitto muovendosi a forza di braccia.
Gli sviluppatori hanno posto come prioritaria l’esigenza di garantire la massima varietà e sono pienamente riusciti nel loro intento. È, infatti, difficile trovare una cartuccia da 16 Mbit così ricca in termini contenutistici (un buon paragone è il bellissimo Streets of Rage 2) e, contemporaneamente, tanto curata sotto il profilo tecnico.
Contra: Hard Corps sfoggia, appunto, una programmazione di gran classe: notevole rapidità d’azione e ritmo serratissimo, sofisticate animazioni modulari che, a tratti, lasciano letteralmente senza parole, quantità impressionanti di sprite su schermo con slowdowns praticamente assenti, generoso utilizzo di raffinati effetti raster (distorsioni con tanto di oscillazioni “tipo Modo 7” e flipping), apprezzabile parallasse multistrato che non manca di lanciare i fondali a “velocità Sonic”, ottima colonna sonora iper-adrenalinica e FX più che adeguati al caos della battaglia.
Il gameplay di Contra: Hard Corps, mutuato dalle rodate dinamiche dei precedenti episodi della serie, è degno dei migliori coin-op. La difficoltà è cospicua senza, tuttavia, essere insormontabile (in particolare se si utilizza Browny) e il divertimento è già notevole in singolo per incrementarsi, poi, ulteriormente nel 2 player mode.
Per mitigare la frustrazione, la Konami ha preferito adottare nella versione giapponese una barra di energia di tre elementi, salvo poi ripristinare l’”one shot one kill” nelle più difficili localizzazione europee (Probotector) e nord americane (Contra: Hard Corps) che, inevitabilmente, tendono ad assumere caratteristiche che potrebbero definirsi “hardcore”.
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