Il Dinamico Duo è stavolta impegnato in una difficilissima missione che lo vede contrapposto a ben quattro super criminali: Joker, Two-Faces, Mad Hatter e Mr. Freeze. L’introduzione mostra l’antefatto: Mr. Freeze ha aiutato l’evasione degli altri “lestofanti” dal manicomio criminale Arckham e si è alleato con loro per serrare Gotham City in una terribile morsa di gelo.
I nostri eroi hanno a disposizione tre tipi di armi da lancio: shurikens, bolas e batarangs. Queste armi sono disponibili con munizioni infinite, beam a caricamento automatico funzionante “a riposo” e 6 livelli di potenziamento. Sono, poi, facilmente reperibili smart bomb che distruggono tutti i nemici presenti, potenziamenti che velocizzano per un breve periodo il beam automatico, consentendo di utilizzarlo a più riprese in pochissimo tempo e, infine, bonus che ripristinano da 1 a 8 punti-energia, dei 16 a disposizione per ognuna delle 3 vite dei nostri eroi. Nei contatti ravvicinati con il nemico, il Dinamico Duo si avvale in automatico di pugni, calci e testate. È, inoltre, possibile utilizzare calci volanti in elevazione e discendenti, così come avvalersi di un doppio salto, passare da un piano all’altro dello schermo e aggrapparsi a piattaforme e cornicioni colpendo il nemico con calci a piedi uniti.
In AoB&R i supereroi di Gotham City (è possibile e, visto la difficoltà, consigliabile giocare in due) devono attraversare 4 livelli alla fine dei quali li aspetta uno dei supercriminali già menzionati. Nell’ordine i “gaglioffi” da affrontare sono: Joker, Two-Faces, Mad Hatter e Mr. Freeze. Ogni livello è suddiviso in 3 sotto-livelli ad eccezione del 2°, articolato in 2 sezioni di cui la seconda (a sua volta suddivisa in 3 parti) è uno shoot ‘em up, dove si pilotano i bat-gliders.
Questo run 'n' gun sfoggia una forte differenziazione tra i livelli in relazione ad ambientazioni, struttura e dinamiche di gioco. Non mancano, infatti, sub levels dove si corre su mezzi lanciati a tutta velocità nelle strade di Gotham City, livelli a scrolling automatico verticale, stages dalla classica struttura shoot ‘em up con vista dall’alto e scrolling laterale prospettico, sezioni dove prevalgono elementi platform e zone dove i nostri volano in futuristici tunnels pericolanti, indossando dei jet-packs.
La già menzionata similarità tra AoB&R e Gunstar Heroes è evidente nella velocità e nella frenesia dell’azione che caratterizza il titolo dei Clockwork Tortoise. Il nemico attacca in massa, costantemente e incessantemente e il Dinamico Duo non ha mai un attimo di respiro. I nostri eroi dovranno dare fondo alle loro energie e, soprattutto, distruggere tutto il possibile abbattendo tutti i nemici volanti che attaccano in gruppo, dato che spesso la distruzione di un determinato elemento del fondale e il veloce blastaggio di massa in volo valgono un potenziamento, una smart bomb o, addirittura una vita extra.
Questo run 'n' gun, potenzialmente ottimo per le indiscutibili qualità tecniche riscontrabili sul fronte audiovisivo, risulta, purtroppo, penalizzato da una difficoltà eccessiva (non scalabile nelle opzioni che consentono di variare solo il numero di continue) che lo rende piuttosto frustrante. La pratica consente, infatti, di superare abbastanza bene i primi due macro-stages (Joker e Two-Faces) e, con il tempo, anche di portarli a termine con alcune vite in più rispetto alle 3 iniziali. Il 3° , tuttavia, è molto più difficile e, per essere superato, richiede pazienza, precisione e costanza (il primo sotto-stage non è difficilissimo, ma gli altri due mettono a dura prova il giocatore più abile e sconfiggere Mad Hatter è davvero un’impresa). Una volta archiviato il 3° macro-stage, è necessario affrontare il 4°, che può essere superato solo se si gioca in due ed entrambi i giocatori sono stati tanto abili da aver accumulato qualche vita extra negli stages precedenti.
È, dunque, chiaro che la difficoltà di AoB&R lo rende un gioco troppo selettivo, tanto più che alcuni sotto-livelli sono troppo lunghi (in particolare lo stage shoot ‘em up che risente, inoltre, di una marcata ripetitività nella fase centrale) e, in mancanza di un opportuno sistema di passwords o salvataggi, costringono i giocatori a lunghe ed estenuanti sessioni di gioco con la prospettiva di ripetere tutto da capo.
Graficamente, AoB&R è un gioco che colpisce per la discreta definizione, l’ottimo design degli sprites e la finezza delle animazioni. I fondali, pur non particolarmente colorati, sono sufficientemente vari e restituiscono abbastanza bene l’atmosfera della serie animata con le tonalità sature che la contraddistinguevano. La fluidità dell’azione è costante in tutti i livelli, nonostante il gran numero di sprites su schermo, la parallasse multistrato e la ricchezza degli “effetti speciali”.
Sono proprio questi ultimi che brillano di più nel titolo dei Clockwork Tortoise. Tutti i cosiddetti effetti raster, realizzati tramite lo scorrimento indipendente di strisce di pixel e relative distorsioni sincronizzate, sono stati utilizzati (anche in combinazione tra loro): prospettive su uno o due piani, prospettive distorte (tipo fish-eye), rotazioni parziali su più piani (fino a 3), scorrimento con fuga prospettica di piani, effetti ondulatori regolari e irregolari, scaling (espansione/compressione di sprites) e piani in 3D. Il team di programmatori è, in effetti, riuscito a realizzare in questo titolo le più efficaci emulazioni (parziali) del Modo 7 del Super Nintendo mai viste sul Mega Drive. Tutti questi effetti, poi, sono implementati in stretta connessione con le dinamiche di gioco, aumentandone la spettacolarità con trovate particolarmente ingegnose e concretizzandole in efficaci colpi di scena e radicali cambiamenti del gameplay.
La brillante colonna sonora, opera di Jesper Kyd (già musicista di Sub Terrania e futuro autore delle colonne sonore dei titoli della serie Hitman), è composta di lunghi e martellanti brani tecno-underground che, pur essendo, di fatto, estranei allo stile della sere animata, sono sorprendentemente vari e si adattano piuttosto bene all’atmosfera cupa e all’ossessiva frenesia dell’azione. Le musiche, interamente sintetizzate, beneficiano, poi, di una base ritmica corposa che integra con bassi poderosi un sound acido dalla dinamica suggestiva. Gli effetti sonori, invece, sono pochi e relativamente mediocri senza, però, essere, per fortuna, fastidiosi.
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