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ID: 263490Nei periodi natalizi, spesso, si sveglia in me la voglia di ripescare qualche lungometraggio targato Disney e gustarmelo di sana pianta in tutta la sua atmosfera. Ultimamente ho rivisto con vero piacere quel gioiellino che risponde al nome di Aladdin, trentunesimo capolavoro Disney edito del 1992, con relativa ricerca al seguito di tutto ciò che nel mondo dei videogame fosse a esso collegato. Tralasciando la versione Amiga AGA in mio possesso, nonché conversione diretta della meglio riuscita versione per Mega Drive, e senza soffermarci nemmeno in quelle partorite in casa Nintendo, il mio occhio cade sulla versione otto bit di casa Sega, specificatamente su quella Master System. Quest'ultima è una versione che mi ha sempre stuzzicato parecchio, sin da quando ne lessi una recensione sulla mitica Consolemania. Del resto ho posseduto un Master System, amandone sempre quel particolare stile dei videogames, anche più del fratello maggiore Mega Drive. Tuttavia, nel 1994, data di rilascio del videogioco trattato in recensione, ero evidentemente troppo preso dal mondo Amiga e da un fiammante 1200, fatto quest'ultimo che fece cadere presto questo tie-in nel dimenticatoio. Poco importa comunque, poiché nel mondo del retrogaming c'è sempre tempo per ripescare e gustarsi capolavori (ed anche schifezze, diciamola tutta) dell'immediato passato. Allacciamo le cinture dunque, e partiamo per questo ennesimo viaggio a ritroso nel tempo.

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Aladdin per Master System è programmato dalla giapponese SIMS, alla sua ultima prova su questo mitico sistema. Prodotto dalla coppia Sega - Tec Toy, ci viene proposto un misto di Action - Platform - Multievento, veramente niente male. Alla guida di Al' (com'è simpaticamente rinominato dal Genio della lampada) rivivremo pressappoco tutta la trama del film sapientemente riproposta. Si comincia con la scena al mercato, dove il nostro personaggio è rincorso dalle guardie, conoscendo in un secondo momento la bella principessa Jasmine, passando per le caverne alla ricerca della lampada, fuggendo sul tappeto volante e via fino al palazzo reale, con relativo scontro finale faccia a faccia col perfido Jafar. Il gioco è riversato su una cartuccia di ben quattro mega e presenta in totale nove livelli da superare, con relative password al seguito. A dirla tutta, di quest'ultima opzione, se ne sarebbe potuto fare anche a meno, vista la facilità devastante che caratterizza il gioco. Questo Aladdin per l'otto bit Sega è un videogame che non dura più di due (al massimo tre se proprio vi scappa di andare in bagno) sessioni di gioco, nelle quali non si fatica minimamente per giungere alla scena finale. Un vero peccato comunque, poiché le carte in tavola per essere un piccolo fuoriclasse le possedeva tutte, ma con una longevità cosi bassa, proprio non si può assurgere a entrare nell'olimpo dei migliori titoli da ricordare.

Tuttavia tecnicamente Aladdin non è per niente messo male, ponendo l'accento su un primo livello che mostra svariati strati di parallasse con fondali in prospettiva (vi ricordo che parliamo di un Master System), che poi purtroppo non saranno più replicati nei livelli successivi. Gli sprite e le animazioni si piazzano nella media dei titoli che girano su questa macchina, cosi come le musiche che, seppur fedeli a quelle presenti nel film, risultino perlopiù strombettanti, in accoppiata a pochi sfx che lasciano il tempo che trovano. La pulizia della programmazione resta comunque lodevole di merito, cosi come lo spirito catturato della pellicola da cui è tratto. E' innegabile, di fatto, che, sebbene duri poco, questa "cartucciona" riesca comunque a divertire per poco tempo, avendo in se quella piccola magia che i prodotti Disney riescono a trasmettere (sarò di parte, ma amo la Disney).

Accennavo a inizio recensione ad una struttura dei livelli diversificata, accostabile ai classici tie-in multievento della Ocean dei tempi d'oro. Vediamo con ordine cosa ci aspetta.

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Nel primo e secondo livello avremo a che fare con situazioni di tipo action e, di fatto, ciò che ci sarà chiesto sarà "solo" di saltare in tempo i vari ostacoli che si pareranno dinanzi. Lo scrolling in questi livelli è orizzontale e scivola verso destra in automatico, mentre Al' corre anch'esso autonomamente a tutta birra verso destra. Devo dire di aver trovato queste scene molto dinamiche, nonché inusuali come inizio di un videogame.




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Subito dopo, nel terzo livello, il gioco prende una piega platform-adventure in stile Prince Of Persia (oppure Flashback, ma molto alla lontana), dove guideremo il nostro personaggio, facendolo correre, schivare e arrampicare proprio come nei capolavori sopra citati, ma con tutte le dovute limitazioni del caso.





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Si corre a tutta birra in un ulteriore livello action (il quarto), in cui ci sarà chiesto nuovamente di saltare in tempo i vari ostacoli e per cui vale tutto quanto detto per i primi due livelli.







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ID: 263494

Si passa poi al quinto scenario, dove voleremo sul mitico tappeto magico. Veloce e ben realizzato anche questo schema, soddisfa pienamente dal lato puramente tecnico per via di uno scrolling fluido, in virtù di ciò che è mostrato in video.






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Nel sesto livello, scesi dal tappeto magico e trasformati nel principe Alì Ababua dal Genio della lampada, affronteremo il secondo schema che richiama lo stile del già citato Prince of Persia. Anche in questo caso vale quanto detto per il terzo livello.






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L'ottavo quadro ci vede nuovamente svolazzare tra i cieli di Agrabah in sella al tappeto magico, questa volta in compagnia della bella principessa Jasmine.







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Scesi nuovamente dal tappeto magico, nel nono ed ultimo livello, dovremo scontraci col perfido Jafar, prima nelle sue vesti di stregone, per poi affrontarlo nelle fattezze di un serpentone gigante.







Tutto ciò che vi ho appena descritto, accade in non più di trenta minuti esatti, congedando un videogioco troppo velocemente che, a dirla tutta, con occhio più attento al livello di sfida, avrebbe potuto dire effettivamente la sua in materia. Cosi com'è, purtroppo, resta solo un videogioco carino della Disney, magari da far giocare al fratellino minore, dopo avergli fatto visionare la pellicola da cui è tratto.

NOTA:
Della versione trattata in questa recensione esiste anche una controparte portatile per GameGear. Fermo restando il non aver provato tale release, dovrebbe comunque essere abbastanza simile a quella casalinga ivi recensita. Lascio allo spazio commenti qualunque precisazione in merito.

COMMENTO FINALE


"Aladdin in versione 8bit è un gioco difficile da giudicare. Se da un lato mostra raffinatezze tecniche "all'avanguardia" per la macchina ospitante, dall'altro soffre di una longevità inesistente che potrebbe spiazzare anche i meno adepti del joypad. Resta comunque un buon titolo pieno di gioiosa atmosfera Disneyana, che sicuramente farà la gioia di chi adora tale casa cinematografica e tutto ciò ad essa collegato."