Definito anche come “Sega simulation” dai suoi stessi programmatori, Segagaga non è altro che un jrpg arricchito da un basilare comparto gestionale. Con palesi riferimenti alla realtà, la sceneggiatura prevede la casa giapponese in grossi guai economici, schiacciata dal potere di mercato della misteriosa Dogma, una nuova compagnia videoludica capace di conquistare in un battibaleno la quasi totalità del mercato.
C'è un piano di salvataggio: reclutare uno staff di ragazzini e conferir loro molto potere, fiduciosi che la loro freschezza possa risollevare le sorti della gloriosa software house. E noi ne impersoniamo uno, col preciso compito di reclutare staff, organizzare i lavori ed indagare sulla misteriosa Dogma, la quale sta abbinando videogiochi ed erotismo per aumentare l'appetibilità dei propri titoli.
Il modo di reclutare personale è tutto da scoprire! Sappiate che, come ci viene insegnato nel gioco, gli uffici della Sega sono ben protetti perchè i coder, in seguito ai carichi di lavoro, sono diventati esseri sub-umani a tratti irrazionali. E, di conseguenza, per reclutarli o motivarli saremo costretti ad un approccio assai insolit: ci toccherà sfidare questi pseudouomini in duelli verbali, con delle meccaniche riprese pari pari dalla tradizione jrpg. Invece di colpire con una spada colpiremo con degli insulti (“non troverai mai una ragazza!”, “torna al lavoro!”), ed invece di evocare mostri evocheremo baluardi della Sega (un attacco dall'aereo di After Burner, del cabinato di G-LOC, etc.). Gli uffici sono trattati come dungeon dove i dipendenti faranno la parte dei nemici.
La parte gestionale è decisamente elementare e non ci verrà data nessuna possibilità di stabilire che genere di gioco sviluppare. Potremo giusto consigliare al personale di riposare o costringerlo a lavorare più duramente, gestire la politica degli stipendi o un minimo di pianificazione commerciale come il lancio di una nuova console.
La grafica non si distingue per l'elevato dettaglio, i “dungeon” sono tridimensionali ma non ricchi e i personaggi, invece, sono in semplice 2D, peraltro pochissimo animato. Diciamo che il look generale è piuttosto quello di una classica graphic novel.
Ma la parte più spassosa del titolo sono le favolose autocitazioni e parodie, come le sezioni shooter completamente fuori di testa o le cover prese pari pari dai titoli della concorrenza con qualche simpatica modifica (credo che Final Pharmacy sia impagabile).
Ma come mai Segagaga non è famoso? Soprattutto perchè non è un capolavoro, nonostante la sua contagiosa dose di umorismo. La sua natura di nicchia gli ha impedito, inoltre, di varcare i confini della lingua giapponese, per cui sarà difficile disputare una partita sensata senza la conoscenza dell'apposito idioma. Pare che ci siano dei lavori in corso per una localizzazione amatoriale, ma è da tempo che non se ne parla più. Speriamo che prima o poi venga a galla, Segagaga sarebbe un'esperienza gradevole per tutti!
Gianluca "musehead" Santilio
Bando alle ciance, non ho mai sentito parlare di questo gioco.
Mi affascina il fatto che l'abbiano prodotto quando ormai sapevano che stavano precipitando, una specie di saluto ai fan più fedeli.
È come vedere i video dell'ultimi giorni della fabbrica Amiga o della Looking Glass, ma giocandolo...