È facile. Se si dovesse pensare a quale titolo si è ispirato Jérémie Klemke, aka Early Melon, mentre sviluppava il suo Roof Rage, ci verrebbe in mente subito l’iconico Smash Bros. di Nintendo. Ma attenzione ad etichettare Roof Rage come mero clone. Questo perché nonostante la forte ispirazione Roof Rage ha dalla sua personalità da vendere.
Roof rage è pixel art al servizio di mazzate volanti. Scopo del gioco, ovviamente, azzerare l’energia dell’avversario per mezzo dei personalissimi moveset a disposizione dei 12 combattenti (più uno sbloccabile) oppure gettarlo fuori dall’arena che non è altro che un tetto, perché Roof Rage ci porta sui tetti del mondo. Riconoscibili tetti che spaziano da città orientali, passando da una stazione dei treni ai classici dojo, ognuno con la sua conformazione e particolarità. Come riconoscibili sono i vari combattenti in tutto il loro splendore pixelloso. Si va dal simil Ryu, alla copia di Léon di “Jeanreniana” memoria, dalla Kunoichi tettona (chi ha detto Taki di Soul Calibur?) al lottatore di Thai boxe che assomiglia manco a dirlo a Sagat. Personaggi agili, lenti, veloci, con attacchi a distanza, attacchi ravvicinati e altro ancora. Diciamo che ce n’è per tutti i gusti, ma niente di originale sotto il sole.
Ok, pixel art di fine anni 80 ben realizzata, fluida e convincente, musiche che danno un colpo nostalgico al cuore per come sono realizzate, con chiptune orecchiabili e gasanti. Diciamo che da questo piano Roof Rage è un bello schiaffone di finto retrogaming al giocatore in cerca di nostalgia. Ma come si comporta nella parte più importante, cioè durante il combattimento? Diciamo che Roof Rage è un saliscendi di emozioni. Delle volte gasa, specie quando si riesce a beccare l’avversario in avvincenti combo, forte anche del fatto che, come Smash Bros., anche Roof Rage fa dell’immediatezza il suo punto forte: due bottoni, calcio e pugno, e diverse combinazioni di mosse da concatenare con la pressione combinata del pad e i summenzionati attacchi, tutto all’insegna della creatività distruttiva.
Delle volte fa girare i coglioni quando in uno stage vi trovate voi e il vostro avversario, tipo nell’Arcade Mode, a vagare a destra e a manca senza che nessuno si riesca a colpire. Da questo lato avrei preferito che anche nell’arcade mode fossero impostati tutti combattimenti con più di un personaggio in scena, evitando 1vs1. Accade che ci si possa trovare a combattere in un incontro a 1vs2, ma i due della CPU sono lo stesso personaggio duplicato e il mordente non è lo stesso. Accade anche spesso che la difficoltà sia mal bilanciata, vi troverete a combattere il primo avversario e bestemmiare come uno scaricatore di porto per abbatterlo per poi passare a nemici che con due testate li scaraventate fuori dall’arena.
Ovviamente questo tipo di giochi, un po’ platform e un po’ picchiaduro danno il meglio di sé in multiplayer e anche Roof Rage non fa eccezione. Quando 8 giocatori si sfidano contemporaneamente in locale danno vita ad un Armageddon di mazzate e divertimento. Peccato che la modalità online (non ancora presente per esempio su Switch, ma in programma) permetta solo incontri 1vs1, che come detto poche righe più su, è la modalità che secondo chi vi scrive ha poco senso per questo tipo di giochi. Speriamo che venga esteso anche online 8vs8 anche perchè sarebbe un buon modo per spingere l’online tutt’oggi poco frequentato dai giocatori.
Comunque Jérémie Klemke ci tiene a precisare che il gioco è ancora in sviluppo con futuri aggiornamenti come l’introduzione di nuovi personaggi, ambientazioni, un’eventuale modalità storia (che sarebbe graditissima, specie per aumentare la longevità e l’appeal del single player) e molte altre features in agenda nella roadmap.
Versioni
Roof Rage è stato testato su Switch e PC (via Steam) e per adesso sono le uniche versioni dove è possibile giocarci. Se non volete aspettare l’attivazione dell’online su Switch allora fiondatevi sulla versione PC che risulta più completa.