In realtà, dopo aver giocato quel mezzo minuto, ci accorgeremo di come i blob che ci vengono incontro non ci uccidano, ma si limitino a stordirci momentaneamente, per poi riprendere come se nulla fosse accaduto. E allora dove sta la difficoltà? Beh, in questo caso l'unico consiglio da dare è aspettare, perché come in tutti i giochi di questo tipo le minacce da affrontare sono numerose e variegate, e fra i blob (o “Glooples”, come li definisce il gioco) quelli verdi non sono altro che l'avanguardia più basilare. Ecco allora comparire una variante gialla (Stickies). OK, affettiamo anche questi... ehi, sono stato colpito, ma non sono morto, mi hanno solo invischiato nella sostanza giallastra di cui sono composti, ora vado più lentamente ma non mi sembra un grosso svantaggio. Ora ne è comparso uno arancio (Meltie), uno dei verdi mi ha rimbalzato contro di lui, ma tanto cosa potrà succedere... Cosa? Mi sono disciolto cascando nell'acido di cui era composto? Sarà il caso di fare più attenzione...
Continuando la nostra partita ci accorgeremo di altre cose, ad esempio di come le pozze di acido lasciate dai Melties eliminati sciolgano anche gli altri blob che ci inseguono, oppure ci capiterà di essere ricoperti dalla melma gialla e finire ignorati dai blob blu che fino a un attimo prima cercavano di sbranarci... e sarà allora che giungerà l'illuminazione, ovvero che Amorphous+ in realtà è tutt'altro che semplicistico e monotono come poteva sembrare a prima vista. Esistono quasi una ventina di differenti specie di blob, ciascuno con le sue peculiarità, e quasi tutti possono interagire fra loro in modi a volte ovvi, a volte sorprendenti: abbiamo già visto come la melma degli Stickies ci protegga dall'acido, ma esso stesso può tornare utile per ammorbidire la corazza rocciosa dei tostissimi Grinders (Glooples simili a macigni), e non ci vuole un genio per intuire ciò che può accadere quando un Gloople infuocato incrocia il cammino di un Gloople nero che lascia dietro di sé una spessa scia oleosa... Per essere degli inutili ammassi di protoplasma, le creature si sono evolute in tanti modi elaborati e soprattutto letali: preparatevi dunque a finire inglobati, schiacciati, bruciati, impalati, divorati, congelati... per non parlare di quello che può capitare se incontrate i terrificanti Horrors e Void Eaters! E sappiate che anche i poveri, deboli Gloople verdi, se per caso si dovessero fondere fra loro o con altre specie, darebbero origine ad altri blob ben più pericolosi...
Il bello del gioco è che non solo è strutturato in modo da tenerci occupati nel vedere “cosa viene dopo” o nel farci resistere il più possibile (modalità normale e survival rispettivamente, ciascuna con vari livelli di difficoltà), ma è veramente astuto nel farlo. Questo non solo grazie al sistema degli “achievements”, ormai uno standard di questo tipo di giochi, ma anche grazie al fatto che, per ogni dieci di questi ottenuti, avremo la possibilità di sbloccare a scelta uno degli undici oggetti che ci torneranno utili per riuscire a sopravvivere sempre più: si va da una tuta che ci preserva dal contatto con gli acidi e altre secrezioni dei Gloople, a granate, teletrasporti, un muro istantaneo e tanti gadget interessanti. I due aspetti si combinano perfettamente: se da una parte riceveremo medaglie per praticamente ogni aspetto del gioco (persino per avere messo in pausa per un certo periodo di tempo o per avere smanettato col player interno delle canzoni!), dall’altra l’uso attento dei gadget ci consentirà di ottenere con più facilità i premi riservati per chi riesce a resistere il più a lungo possibile in Survival o per chi completa un nido di Gloople, arrivando faccia a faccia con la Regina. Il punteggio, in questo, non ha un aspetto secondario: eliminare più nemici con la stessa spadata darà origine a una combo che moltiplica i punti dati da ciascun blob affettato, e naturalmente ci sono medaglie per chi riesce ad accumularne di più e distruggere più Glooples possibile. Si può pure sbloccare una modalità che sballa del tutto la curva di difficoltà e fa intervenire da subito i blob più pericolosi tra quelli già incontrati, aumentando il rischio ma anche le ricompense. Insomma, è tutto calibrato alla perfezione, così come lo è il gameplay, grazie senza dubbio a una lunga e accurata fase di testing delle meccaniche di gioco (in effetti il titolo si chiama Amorphous+ proprio perché è la rielaborazione di un precedente Amorphous, molto più semplice del suo successore).
La cosa che più stupisce di Amorphous+ è la cura riposta in ogni singolo aspetto: la fisica della devastazione dei blob è credibile (per quanto lo possa essere un gioco basato sui blob… notare comunque come essi vengano sempre splatterati nella direzione corretta, un dettaglio a cui occorre fare attenzione specie quando si affrontano quelli acidi!); le pagine del bestiario sono talmente accurate da far pensare a un vero manuale di zoologia, così come sono intriganti le descrizioni pseudo-scientifiche dei gadget ultra-tecnologici (che contrastano con il sarcasmo della pagina degli achievements); ci sono un sacco di opzioni per customizzare la partita come meglio ci pare… hanno pensato a tutto, persino il rumore che si sente quando un blob ci viene addosso è differente a seconda che il nostro uomo indossi l’armatura oppure no!
Il tutto acquista ulteriore merito quando si scopre che la innocuousGames è in realtà composta da una singola persona, tale Caleb Rhodes, che si è occupato di ogni singolo aspetto del gioco tranne le musiche (una sorta di bizzarro acid jazz che stona abbastanza con l’azione di gioco, ma può essere che sia un problema mio e del mio orecchio incolto), per cui gli si può benissimo perdonare la grafica magari non all’altezza di altre produzioni simili, considerato l’ottimo lavoro di script e programmazione che sta dietro a tutto.
In definitiva, si tratta di un ottimo gioco, certo superiore rispetto alla media dei giochi d’azione in Flash e decisamente consigliato a chi voglia provare qualcosa di diverso nel panorama dei browser games. Se cercate altre produzioni di Rhodes, mi spiace deludervi, ma pare che non esista altro oltre alla precedente versione del titolo, quindi delle due l’una: o il nostro ha realizzato il lavoro di una vita e ha capito che non riuscirà mai a raggiungere gli stessi livelli, abbandonando il mondo dei giochi indipendenti, oppure sta lavorando a qualcosa di ancor più elaborato e impegnativo che lo sta tenendo a lungo impegnato. Comunque stiano le cose, consiglio vivamente di fare qualche partita e ammirare tutti i dettagli e i tocchi di classe inseriti in questo titolo tanto anomalo quanto interessante!
Federico "Boyakki" Tiraboschi
Grazie per la dritta, non mi ero mai accorto che i blu ti ignorano se sei sporco!;D(la confusione! Un paio di arancioni, un macigno o uno spinoso che rotola, qualche blu o quelle specie di kiwi orrendi che ti inseguono, mentre devi evitare i proiettili viola...ed ecco che ti tocca uno nero! Panico!)