Black Mirror è un titolo facile da catalogare, perchè non dissimile da molte altre avventure: graficamente fa il suo dovere, con sfondi sempre puliti e curati, arricchiti da qualche gradevole animazione. Inoltre, le tinte utilizzate, piuttosto spente, ben si adattano a ricreare un clima di solitudine, peccato solo che i personaggi, pur risultando apprezzabili, non si mantengano su questi standard a causa di movenze un filo lente e di un dettaglio non eccessivo. Sul sonoro pure c'è ben poco da obiettare, buone musiche, perfette per le varie situazioni e ottimo il doppiaggio in italiano, davvero curato per una produzione budget. Ma la cosa che conquista da subito e regala una marcia in più al prodotto è la giocabilità, spesso il vero tallone d'Achille di questo genere: l'interfaccia è di una semplicità disarmante, col pulsante sinistro del mouse adibito all'interazione e il destro col compito di esaminare, tutto qui. Gli oggetti raccolti alloggiano nella parte bassa dello schermo e, come da tradizione, in taluni casi andranno combinati per ottenerne di nuovi. Questo snellimento dei controlli ha permesso quindi di ottenere un buon numero di azioni semplicemente cliccando sulla zona con cui si vuole interagire, senza star lì a scegliere l'opzione giusta, il che è un toccasana per il ritmo di gioco che ne risulta accelerato e davvero piacevole.
Purtroppo c'è il rovescio della medaglia ed è ovvio che, complice tale semplificazione, la difficoltà generale risulti tarata verso il basso (benchè si possa morire in determinati punti) anche perchè, nonostante gli enigmi siano presenti in discreto numero (qualcuno un pò slegato dal contesto, va detto) spesso per proseguire ci verrà richiesto solo di parlare più volte coi vari personaggi, al fine di spulciare ogni singolo argomento possibile; a tal proposito una nota di merito anche per i dialoghi, mai eccessivamente prolissi. E' innegabile inoltre che Black Mirror abbia un'altra freccia al suo arco nell'atmosfera che pervade l'intera vicenda: sin dal primo istante in cui Samuel metterà piede nel castello, l'aria sarà subito misteriosa, pesante, quasi opprimente, come se da quelle mura trasudasse un che di atavico e malvagio, come se i segreti di cui quelle pareti sono state spettatrici venissero ora sussurrati quasi impercettibilmente ma abbastanza da generare un certo disagio, quando poi inizieranno a compiersi efferati e rituali omicidi (con tanto di obitorio da poter visitare) il dubbio su chi sia il colpevole e i parecchi interrogativi faranno aumentare esponenzialmente la voglia di scoprire l'arcano.
Con questo non voglio dire che per l'intero corso del gioco la tensione si mantenga costante, ci sono alcune cadute di tono, talune sezioni di cui si sarebbe potuto fare tranquillamente a meno, eppure globalmente non ci si può proprio lamentare. Peccato, questo sì, che un paio di spunti parecchio intriganti generino grande curiosità, salvo poi non essere più affrontati in seguito; non so se il titolo in origine dovesse essere più lungo e complesso e quindi tali interrogativi sviluppati, di certo l'accorgersi, una volta finito, che alcuni interessanti quesiti non trovino l'approfondimento che avrebbero meritato lascia un pizzico di perplessità e insoddisfazione. Al contrario del finale che, criticato da qualcuno, a me è piaciuto, non originale ma perfetto per questo titolo, per una volta di quelli tutt'altro che consolatori: siamo distanti dal classico happy ending ed è giusto così.
In sostanza, quindi, Black Mirror è proprio un bel prodotto: tecnicamente curato, divertentissimo e dotato di un'atmosfera resa alla perfezione che difficilmente non conquisterà chi si accingerà ad affrontarlo. L'interfaccia semplificata e gli enigmi accessibili lo rendono adatto ai neofiti, a quelli che vogliono affacciarsi allo splendido mondo delle avventure grafiche senza restare traumatizzati da qualche titolo eccessivamente complesso. Tuttavia, la sua innata giocabilità e il buon ritmo narrativo, fanno si che possa essere preso in considerazione anche dai più esperti che non potranno godere di un passatempo sulla lunga distanza ma che altrettanto difficilmente si pentiranno di aver investito parte del loro tempo nella sua conclusione.