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ID: 237343Che cos’è un videogioco “moderno”? Inutile tentare di ricavarne una definizione univoca e largamente condivisa, le sfumature del panorama videoludico e la poliedricità dei suoi frequentatori renderebbero improbo qualsiasi tentativo del genere. Esistono però dei lavori che possono ambire a tale status esorcizzando qualsiasi protesta od opinione contraria. Deus Ex è uno di questi, Deus Ex è un gioco moderno. La sua genesi comincia da lontano, da ben prima che il suo team, la Looking Glass, cominciasse a programmarlo e da ben prima che la sua etichetta venisse fondata. Varrebbe la pena, infatti, di tornare indietro nel tempo di diversi anni, alla golden age dell’ormai defunta Origin. Nel 1994 prese forma il genitore di Deus Ex, il meno famoso System Shock, un prodotto dalle sconfinate ambizioni. Va ricordato che il motto della Origin era “We Create Worlds” e il gioco della Looking Glass sembrava aderire strettamente alle linee guida del suo publisher: una realtà alternativa sicuramente limitata in fatto di estensione dell’area di gioco e di interazione con gli NPC ma di grandissimo respiro e credibilità per quanto riguardava le possibilità di azione e di risoluzione dei problemi. A tarpare le ali di questo gioco ci pensarono gli ovvi limiti dell’hardware dell’epoca, che si basava abbondantemente su processori 486, il precoce fallimento della Origin e un frazionamento dello stesso team di programmazione del progetto. L’elemento più importante a lasciare la Looking Glass fu Warren Spector, un uomo geniale e ambizioso, che si prese la briga di fondare un nuovo studio chiamato Ion Storm assieme ad altri guru del campo, con precise intenzioni di dedicarsi ad una produzione caratterialmente ricercata e che individuava proprio in Deus Ex il suo principe.
Deus Ex, nonostante l’ambientazione completamente diversa e l’assenza di diritti ufficiali, riparte proprio dalle eccellenze raggiunte da System Shock. La prospettiva adottata è una classica visuale in prima persona tipica dei first person shooter, ma sarebbe davvero limitante integrare Deus Ex in questa categoria. Come sappiamo, tra gli FPS le differenzazioni sono molteplici, giustificando la catalogazione di determinati software in stealth, rpg, simulativi e così via. Ecco, Deus Ex tenta di inglobare tutto questo, anzi, ci riesce. Certamente, il lato più significativo è quello ruolistico in quanto influenza per intero l’inclinazione che la vostra partita andrà assumendo: il nostro personaggio, JC Denton, dispone di una serie di caratteristiche personali che potranno essere migliorate nel corso della partita grazie anche all’utilizzo di determinati pacchetti. Qui c’è già una sostanziale differenza rispetto ai classici RPG: non solo punti-esperienza, ma anche oggetti da trovare ed utilizzare per migliorarci, caratteristica direttamente ereditata da System Shock. Potrete, quindi, migliorare la vostra abilità con il fucile di precisione così come l’efficacia nel nuoto, senza dimenticare componenti fondamentali come le capacità da hacker o Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

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ID: 237344scassinatore. La ripercussione delle vostre scelte su tutta l’avventura è clamorosa, incrementando esponenzialmente la longevità del titolo e la libertà d’azione. Facciamo un esempio concreto: dovete attraversare una strada ma di fronte a voi ci sono un paio di mech da combattimento, telecamere di sicurezza armate e un certo numero di soldati. Che fare? La risposta è la più bella che ci si possa attendere: potrete fare ciò che volete. Siete dei veri panzer viventi? Allora non fatevi problemi, imbracciate l’artiglieria pesante e fate saltare tutti per aria. Siete dei cecchini infallibili? Trovate un riparo e sterminate tutti in fretta. Siete bravi a camuffarvi? Cercate le zone buie e andrà tutto bene. Non siete proprio portati per un approccio diretto ma ve la cavate bene con gli arnesi da scasso? Magari potreste trovare un tombino da scassinare che conduce ad un passaggio sicuro. E se avete speso tutti i potenziamenti per diventare dei grandiosi hacker? Collegatevi a un terminale e fate in modo da entrare nel programma di controllo dei mech e disattivateli, dopodiché hackerate pure le telecamere armate e ordinate loro di fare fuoco sui soldati. Basta usare un po’ di intelligenza e potrete fare ciò che vi pare. L’unico rammarico provocato da questo tipo di gioco è che risulta umanamente impossibile riuscire a vedere tutto di Deus Ex a meno che non abbiate intenzione di rigiocarlo decine di volte. Lo meriterebbe, tuttavia.
Ben sappiamo che non è sufficiente la libertà di azione per rendere un gioco un capolavoro. C’è bisogno di altro e, senza esagerare, Deus Ex ha tutto e questo “tutto” è realizzato impeccabilmente. Innanzitutto, una realizzazione tecnica di tutto rispetto: per immergere appieno il giocatore nella distopica atmosfera cyberpunk il gioco si svolge tutto nottetempo, fra strade illuminate da pochi lampioni e al massimo qualche focolaio. I personaggi portano sulla propria pelle i limiti di un progetto pensato per funzionare egregiamente anche sulla seconda serie di 3dfx, con qualche angolo vivo di troppo sui vari modelli, ma un’ispirazione certamente di alto livello. Impossibile soprassedere sull’eccellente sonoro: dimenticatevi pure la localizzazione italiana, ma le conversazioni anglofone sono quanto di più gratificante ci si possa attendere da un videogioco. L’accompagnamento musicale è sempre discreto, forse persino troppo, ma va segnalato un tema principale dalla potenza indicibile ed è stupefacente la sua capacità di racchiudere in sé lo spirito e l’atmosfera del gioco. L’atmosfera, appunto. Finora abbiamo fatto solo accenni ad essa, ma è doveroso concedere agli sceneggiatori allori celebrativi della loro grandezza.
Cosa vuol dire Deus Ex? Deriva dal latino “deus ex machina”, un’espressione usata per identificare un qualcosa di inatteso, persona o evento, che risolve situazioni complesse. E in Deus Ex si vive una tragedia: l’intero pianeta è messo in ginocchio dalla nascita di una nuova malattia, probabilmente creata in laboratorio, chiamata “Gray Death”, degenerativa e letale. Il suo carattere epidemiologico è sconvolgente e l’intera società ne è affetta. Esiste un vaccino, tuttavia, la famosa “ambrosia” che, tanto per complicare Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

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ID: 237345la già intricatissima situazione, viene prodotto con difficoltà e non se ne capisce il perché. Di conseguenza esso acquista quotazioni fuori dalla portata della gente comune e viene soprattutto indirizzato ai soliti potenti, gente necessaria, o presunta tale, alla gestione degli stati. Il nostro ruolo è quello di un agente deputato alla protezione delle città ma soprattutto all’investigazione dei recenti casi di terrorismo. Ed è proprio così che partirà la nostra avventura, dopo che nostro fratello ci affiderà la risoluzione di una situazione spigolosa causata da alcuni terroristi impossessatisi di un prezioso carica di ambrosia. Ma torniamo al nostro deus ex machina: qual è in questo gioco? Ce n’è più di uno a dire il vero e non ci vorrà molto per scoprirlo. Di sicuro è evidente che proprio al ruolo di deus ex machina tentano di arrivare le varie organizzazioni terroristiche. Il bene e il male si confondono molto facilmente: siamo i tutori della legge, è vero, ma da subito vi porrete delle domande sui vostri colleghi e sui compiti che vi verranno assegnati. Le stesse organizzazioni terroristiche, inoltre, sono la componente più vicina al popolo: esse non fanno altro che sottrarre al potere di pochi la panacea verso il male imperante nelle società di qualsiasi livello, cercando di controllare più equamente la distribuzione di ambrosia. E così ci si ricollega alla libertà concessaci: vi sono tre differenti finali in Deus Ex, ognuno dei quali dipenderà dalla fazione che deciderete di supportare. Ad ogni modo, qualunque sarà il percorso da voi preferito, vi ritroverete ad avere a che fare con ogni componente della storia e l’apprezzabile lunghezza della sceneggiatura vi concederà tempo in abbondanza per scegliere da che parte stare. Già, anche la durata di gioco è notevole: non c’è una struttura a missioni e nemmeno un contatore del tempo, ma l’impressione generale è quella di essere di fronte a un’esperienza di una ventina d’ore, quantità di sicura importanza per un normale fps e semplicemente favolosa per un prodotto così dettagliatamente studiato e articolato, con tutta la serie di frequenti percorsi alternativi concessi al giocatore. E non dimentichiamoci la rigiocabilità perché saranno davvero troppe le volte che vi chiederete cosa sarebbe successo se vi foste comportati in una maniera diversa. Per esempio, io non riuscivo a sopportare una donna che lavorava con me e, improvvisamente, nel bel mezzo di una missione l’ho freddata. Tutto il resto degli agenti mi si è rivoltato contro ma in qualche modo sono riuscito a cavarmela. Normalmente, il gioco si sarebbe fermato dicendomi che avevo ucciso un personaggio importante o qualcosa di simile come sempre accade, ma proprio mentre stavo convincendomi di aver messo in difficoltà la flessibilità del gioco vengo contattato da un’intelligenza artificiale che mi fornisce nuove istruzioni… Roba da capogiro!

COMMENTO FINALE


"Deus Ex è un capolavoro completo, stratosferico in ogni suo aspetto. Eppure ho trovato gente che non lo ha apprezzato. Il punto è nella pazienza e nella elasticità mentale del giocatore, soprattutto considerando l’ampiezza del respiro di questo gioco, qualcosa di tanto complesso che potrebbe anche spaventare. E poi la difficoltà non si fa attendere e se, già alla prima missione, non vi rassegnerete al fatto che se camminate sotto una luce i nemici vi individueranno anche a quaranta metri di distanza, come è logico che sia, potreste vedere calare drasticamente le vostre motivazioni per proseguire. Ma è un problema del giocatore e non del gioco. Se siete il tipo di utente che Deus Ex cerca, benvenuti nel mondo della perfezione."







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Gianluca "musehead" Santilio