Tanti anni fa, la Activision produsse, ad opera di David Crane, un tie-in cinematografico che ebbe enorme fortuna ; sto parlando ovviamente di Ghostbuster. Quando, a distanza di cinque anni dal primo film, uscì il seguito della fortunata pellicola, l’Activision era di nuovo in possesso dei diritti dei disinfestatori del soprannaturale ed ovviamente decise di fare un gioco su questo nuovo lungometraggio per tutte le piattaforme possibili. Fin qui niente di strano. La cosa che sorprese molti (me compreso) fu che tutte le versioni per home computer (quelle per console sono un caso a parte) dal Commodore 64 all’Atari ST passando per lo Spectrum erano virtualmente identiche- fatte salve ovviamente le modifiche dovute all’hardware sul quale il programma doveva girare. L’unica eccezione fu la versione PC, totalmente diversa da tutte le altre. Questa versione fu affidata al team Dynamix (da non confondere con Dinamic, storica software house spagnola) che pochi anni dopo realizzò titoli del calibro di “Heart of China” e “Rise of the Dragon”. A noi però adesso interessa sapere com’è questo Ghostbuster II ,versione Pc - almeno credo …
“ … E chi chiamerai? HE-Man !!! “
In quei tempi una legge non scritta voleva che, nella stragrande maggioranza dei casi, i giochi basati sui film fossero di fatto una raccolta di minigiochi, con fasi platform, di guida, puzzle, beat’em up, con un quadro diverso basato su una o più sequenze del film a cui si rifaceva; poteva capitare quindi che il primo quadro fosse un platform, il secondo un gioco di guida il terzo un puzzle e così via. Questa era la via seguita dalla Ocean nella quasi totalità dei casi, e la Activision fece lo stesso con le versioni di GB II per tutte le altre versioni (se volete approfondire, vi rimando alla recensione fatta da Sunstoppable), mentre la versione Pc è di fatto un titolo sullo stile Cinemaware.In cosa consiste suddetto stile? Di fatto, la storia viene narrata tramite testi ed immagini e/o filmati, poi ad un certo punto la narrazione si blocca e si chiede al giocatore di risolvere alcune fasi di gioco ed anche, eventualmente, di prendere delle decisioni che possono influire sullo svolgersi degli eventi. Detto in estrema sintesi. Al tempo titoli del genere venivano chiamati, con molta fantasia, “film interattivi” … Comunque,una volta avviato il gioco,dopo una lunga sequenza scritta in cui vi viene raccontato l’antefatto della storia, passerete finalmente al controllo di uno degli acchiappa fantasmi nell’aula di tribunale. Come nel film, infatti, i nostri beniamini sono accusati di essere truffatori, danneggiatori di proprietà pubblica e molto altro.
Il giudice che deve emettere la sentenza, col suo discorso accorato, ha involontariamente liberato da un campione di melma presente in tribunale i fantasmi dei fratelli Scoleri, (condannati alla sedia elettrica dal giudice stesso) che inizieranno a seminare il panico in aula. Se riuscirete a catturarli, le accuse nei vostri confronti cadranno, in caso contrario dovrete pagare una forte multa e cominciare quindi il gioco con un debito di 10000 dollari. In questa prima fase dovrete muovere il vostro personaggio, sito alla base dello schermo, e muoverlo a sinistra e destra (spostando al contempo anche il mirino che indica dove state sparando) per cercare di centrare il fantasma ed al tempo stesso evitare i colpi che questi spara contro di voi (noterete che ci sarà anche Slimer a cercare di “inzaccherarvi”). Ricevuti tre colpi sarete messi fuori gioco (dovrete quindi pagare la multa) e bisogna notare anche che lo zaino protonico si surriscalda e, raggiunta la temperatura critica (mostrata da un termometro), la vostra arma si blocca, costringendovi quindi a sparare solo quando siete ragionevolmente sicuri di far centro. Se riuscirete a drenare l’energia dei due ectoplasmi , essi verranno catturati dalla vostra trappola. Completata questa fase iniziale vi troverete al vostro quartier generale dove potrete decidere le vostre prossime mosse, interagendo con i vari “hot-spot” a vostra disposizione.
Il vostro obiettivo è di dare ad Egon tutto ciò che gli occorre per costruire il soffia melma ma starà a voi decidere con quale ordine agire. I prerequisiti fondamentali per la costruzione del nuovo attrezzo sono due: tre campioni di melma con carica positiva e 55,000 dollari. Per avere tre campioni di melma con carica positiva dovrete calarvi nel sottosuolo, nel vecchio tracciato della metropolitana Van Horne e prendere qualche cucchiaiata di limo per poi tornare nel vostro ufficio dove proverete uno dei brani per vedere come reagisce la gelatina. Se selezionerete una canzone gradita alla melma la provetta verrà archiviata, altrimenti esploderà. In entrambi i casi dovrete scendere di nuovo nel sottosuolo a prelevare un altro campione, facendo attenzione a tutti i fantasmi che cercheranno di farvi precipitare nel fiume limaccioso, che diventeranno sempre di più e sempre più perfidi ad ogni nuova visita. Per racimolare la cifra richiesta invece non dovrete far altro che acchiappare fantasmi: quando il telefono squilla basterà selezionarlo e – dopo un breve intervento della vostra segretaria Janine – potrete dedicarvi alla cattura in maniera simile a come vi è successo nel tribunale (con la differenza che il fantasma qui è sempre e comunque uno solo – paradossale che il primo lavoro sia stato il più difficile di tutti ma suppongo sia stato fatto per fedeltà nei confronti della pellicola). Anche qui dovrete catturare il fantasma senza farvi colpire ed in più sarete responsabili dei danni che farete: più danni ambientali vuol dire un salario ridotto, anche se può esser spassoso devastare tutto quanto. Ma nel caso in cui doveste fallire in una di queste due fasi che succede? Uno dei vostri membri finirà in manicomio e starà agli altri cercare di liberarlo, calandosi con una corda giù dal tetto dell’istituto, sfondando la finestra ed evitando di essere catturato a sua volta dagli zelanti inservienti della struttura. Ovviamente se nessun membro viene internato questa sequenza non la vedrete. Una volta ottenuto il soffia-melma è tempo di prendere la Statua della Libertà e raggiungere il Museo.
In questa sequenza vi trovate all’interno della corona della Statua e per muovervi dovrete selezionare un piede della stessa, sollevarlo, muoverlo, appoggiarlo (stando attenti a non schiacciare le macchine, onde evitare un punto di penalità) e poi ripetere con l’altro piede, il che magari sarà anche realistico ma è abbastanza tedioso. Da notare come la Statua cominci il suo tragitto da una strada a caso e voi dovrete orientarvi seguendo gli incroci, aiutandovi anche con la scarna mappa allegata alla confezione originale. Una volta raggiunto il Museo dovrete acchiappare Vigo in maniera simile a come avete fatto con gli altri fantasmi, anche se il tutto sarà ovviamente più difficile.
“Noi redivivi, loro redimorti !”
Una cosa che si nota in questo tipo di giochi è che, sebbene all’inizio sembrino ostici, una volta capito cosa fare diventano abbastanza semplici, tanto che un giocatore bravo potrebbe portare a termine il gioco in circa 15 minuti. Va detto però che una tale padronanza del titolo la si otterrà solo dopo molte partite e che comunque il gioco è talmente gradevole che si tornerà volentieri a fare una o più partite anche una volta terminatolo.
Il gioco supporta sia le schede audio del tempo sia la grafica in VGA ma dal momento che questi ritrovati della tecnica erano ancora agli albori non bisogna aspettarsi chissà che cosa, anzi. La grafica (che può contare anche su foto digitalizzate degli attori) è solo funzionale ed i colori a schermo sono pochi; le frasi digitalizzate che sentirete sono comprensibili e ben fatte mentre i vari temi musicali sono abbastanza anonimi e ripetitivi (è presente ovviamente anche il tema dei Ghostbusters).
Il gioco supporta tutti i vari sistemi di controllo possibili, quindi mouse, tastiera e perfino joystick. Alcuni sistemi funzionano meglio di altri ma va notato come alcune fasi siano più digeribili con un determinato sistema e concorre anche il gusto personale dell’utente. Acchiappare i fantasmi, ad esempio, risulta molto più semplice con un mouse, mentre la sezione ai comandi della Statua della Libertà risulta più agevole se affrontata con la tastiera. Potrete installare il gioco su HD come giocarlo da dischetti (o almeno questo era vero quando il gioco uscì…) ma in quest’ultimo caso preparatevi a vedere il faccione del Dott. Venkmann che vi chiede in continuazione il dischetto appropriato. Tra l’altro, a seconda delle scelte che fate, potreste riceve commenti sarcastici da parte sua se, ad esempio, decideste di andare al manicomio pur con tutti i membri ancora in attività.
Ghostbusters II - DOS
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- Pubblicato: 16-08-2013, 17:10
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Ghostbusters II
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Ricordo la versione Amiga che vidi a suo tempo da un "amigo" e devo dire che, in accordo con il suddetto "amighista", mi lasciò abbastanza indifferente (apprezzabile in ogni modo il tema musicale interamente campionato -presente anche nella versione ST!-)... ma non sapevo nulla della versione PC. In generale i te-in multi-evento non godevano di una grande reputazione, ma non mancavano le eccezioni e, a quanto pare, questa era appunto una gradita eccezione
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Devo essere uno dei pochi cosi' sfigato da avere beccato solo questa versione di GB2. All'epoca l'Amiga e il C64 non li avevo (e gia' qui dovrei andare a nascondermi) e cosi' comprai questa versione. La cosa strana e' che sulla scatola del gioco non c'erano schermate dell'edizione pc (solo foto di Amiga e co.), ne' c'era scritto chiaramente che su DOS il gioco era totalmente diverso. Avevo letto una recensione sulla rivista VG&CW (clone italiano pezzente di C+VG) ma anche li' non c'erano foto o spiegazioni esaurienti. Quando ho cominciato a giocare sono rimasto malissimo: "ma cos'e' questo? Dov'e' il gioco d'azione che ho visto su Amiga? Imbroglio!".
Superata la scocciatura iniziale alla fine il gioco mi e' piaciuto, ma era un po' faticoso da giocare. Raccogliere i fondi mi portava via tempo, la mappa per la protezione da copia era scomoda, e lo scontro finale parecchio difficile. Nel complesso mi ci voleva circa un'ora per arrivare da Vigo, e generalmente mi faceva secco. Non ricordo nemmeno se l'ho mai finito.
A parte questo, bella recensione, dedicata a un gioco caduto nell'ombra, oscurato da colleghi piu' famosi (e migliori): quello di David Crane, quello per Megadrive, e quello del 2009.
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