Fury of the FurriesSiete appena ritornati nel vostro pianeta dopo un lungo viaggio nel cosmo, solo per scoprire che, nel frattempo, è stato conquistato da un essere malvagio! E la parte peggiore è che siete una palla pelosa!
A grandi linee è così che viene introdotto il gioco, sviluppato nel 1993 da Kalisto e distribuito da Mindscape per i mercati PC, Amiga e Mac. Nulla di più convenzionale: ci sei tu, il buono, c’è lui, il cattivo e c’è un mondo da affrontare, "certosinamente" separato in giungle, deserti e qualunque altro cliché già somatizzato, da tempo, da ogni videogiocatore.

Subito terminata la banale, ma decisamente ben realizzata, introduzione si comincia ad intuire che chiunque abbia sviluppato il gioco, sia un personaggio decisamente eccentrico - per non dire fuori di melone - difatti a darci il benvenuto ci sarà una schermata di selezione linguaggio nella quale, oltre a figurare i soliti noti -tra cui l’italiano, evviva!-, si potrà scegliere il linguaggio Fremen (Il popolo indigeno di Dune, famoso romanzo di Herbert).
Una volta scelta la lingua fre… ehm, italiana, potremo dare inizio alla nostra partita, quindi, ci faremo strada fra 8 mondi diversi per ambientazione, divisi, a loro volta, in dieci livelli ciascuno, per poi concludere con il gigantesco capitolo finale.

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Si, si, tutto bello, ma che gioco è Fury of the Furries?

Potremmo definire il prodotto Kalisto semplicemente “Puzzle-Platform”, ma sarebbe riduttivo: la Tinia che controlleremo -nome ufficiale della succitata palla pelosa- potrà avvalersi di 4 differenti poteri che ne modificheranno anche il colore. Ad esempio: la Tinia gialla avrà la facoltà di sparare dei proiettili di fuoco, mentre la rossa potrà letteralmente staccare, a morsi, delle porzioni di paesaggio; la Tinia verde avrà la capacità di lanciare delle funi, utili per ondeggiare in aria o tirare alcuni particolari oggetti, infine, la versione Blu permetterà l’immersione nelle pozze d’acqua e sputare delle bollicine per attaccare i nemici.

Queste abilità non saranno sempre disponibili, ma in base al livello che affronteremo ci verranno concesse solo alcune di queste trasformazioni, per tutta la durata dello stesso o per brevi passaggi. Saranno, in effetti, dei portali colorati a comunicarci quale potere verrà aggiunto o tolto al momento dell’attraversamento.

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I poteri di cui sopra, non serviranno solo a risolvere enigmi e trovare i passaggi nascosti: sarà vitale saperli dominare, dal momento che la Tinia si rivelerà subito estremamente fragile, basterà infatti toccare un nemico, un oggetto pericoloso, o far scadere il tempo, per farla esplodere e farci perdere una vita. Per fortuna, esplorando i livelli potremo scovare delle zone segrete e fare incetta di monetine (ogni 100 si ottiene una vita), orologi che aumentano il tempo e vite extra. Il gioco, comunque, salverà automaticamente ogni cinque livelli portati a termine.
Fury of the Furries, comunque, non è un capolavoro: a far scendere il giudizio va segnalato un sistema di controllo non sempre efficace, una difficoltà che, ai livelli più avanzati, potrebbe risultare frustrante ed una grafica deliziosa sì, ma dalla palette decisamente tirchia e spenta. Nonostante questi piccoli difetti il gioco è dannatamente divertente, immersivo, citazionista (da Indiana Jones ai Puffi, da Romeo e Giulietta a Batman), impegnativo, discretamente lungo, appagante. Il titolo in questione sprona il giocatore ad esplorare i livelli in cerca dei warp per le sezioni bonus e a raccogliere ogni monetina per incrementare il numero di vite, con il fine ultimo di riuscire a passare quel maledetto livello che lo aveva bloccato.

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Infine, una piccola curiosità: l’anno successivo, a seguito della concessione della licenza a NAMCO, il gioco venne ridistribuito su MS-Dos e Mac praticamente identico ma con protagonista PAC-MAN. Con il titolo “Pac in time”, una nuova introduzione e pochissime altre modifiche a livello grafico, non offre nulla di diverso dall’originale, ma guadagna una conversione per Gameboy ed una versione per Super Nintendo completamente ridisegnata.


COMMENTO FINALE


"In definitiva, Fury of the Furries è un buonissimo prodotto, un esempio di come si possa fare molto con poco ed è accessibile, almeno durante i primi livelli, a tutti. Portarlo a termine, invece, è una sfida per i giocatori più smaliziati. Segnalo inoltre, la possibilità di poter giocare con due diverse colonne sonore."