Tequila è un’impavida lince, nonché il pistolero più veloce del west. Un giorno decide di ritornare a Stinky Town per ritrovare l’orso Boom Boom suo amico di mille avventure. Arrivato sul posto, però, scopre che la città è comandata dal perfido Mr. Vyle che, per sete di potere, cerca in tutti i modi di prendere possesso della fattoria della bella Melissa. Tequila innamoratosi di Melissa farà di tutto per aiutarla e fermare i piani diabolici di Mr. Vyle.
Nel 1994 l’italianissima DynaByte, famosa per i discreti Nippon Safe e Red Big Adventure, trasforma lo spaghetti western “Lo chiamavano Trinità” in un punta e clicca “favolesco” tipico di quel tempo. Chi ha avuto modo di vedere le scazzottate di Trinità e Bambino troverà in Tequila & Boom Boom più di una citazione. Nei panni di Tequila/Terence Hill ci muoviamo nella cittadina di Stinky Town alla ricerca di Boom Boom/Bud Spencer ,tra paesaggi western e location tipiche disegnate con molta maestria come il saloon, la banca, il barbiere e molte altre. Il tratto del disegno è molto pulito, quasi Disneyano, con un’ottima scelta dei colori. Da questo lato i programmatori italiani hanno dato veramente il meglio, caratterizzando ogni personaggio e scenario in maniera veramente simpatica. Peccato che alcune animazioni non siano proprio il top, risultando ripetitive e mal gestite in alcune sequenze animate, ma alla lunga non ci si bada più, complici anche un delizioso doppiaggio e una colonna sonora veramente azzeccata. Incredibilmente sono riusciti a realizzare un doppiaggio in italiano (è presente anche quello in inglese non altrettanto curato) di ottima fattura: ogni personaggio è doppiato da una voce diversa con una qualità di recitazione sopra le righe che sottolinea ancora di più la qualità del character design. In sottofondo, la colonna sonora ci delizia con brani di “morriconiana” memoria che si sposano bene con lo spirito del gioco.
Il problema principale di Tequila & Boom Boom è che manca una cosa importante, ovvero i tratti tipici di un’ avventura grafica: trama, enigmi , esplorazione e l’interazione con lo scenario. Fin dai primi istanti ci si rende conto dell’assenza di qualsiasi interfaccia: niente “Parla”, “Esamina”, o “Raccogli”, nel titolo DynaByte è il puntatore a decidere ciò che dobbiamo fare. Se un oggetto non è da raccogliere Tequila ci dirà cos’è, se invece è da prendere non saremo neanche sicuri di quello che abbiamo appena messo nell’inventario. Quest’ultimo tra l’altro è richiamabile solo con il tasto “TAB”. Semplificare così tanto il gioco ha limitato seriamente il gameplay, lasciando l’esplorazione alla sola ricerca degli ”hotspot”, alcuni dei quali si renderanno attivi solo dopo aver acquisito particolari oggetti. Lo stesso succede con cittadini di Stinky Town: con quelli con cui è possibile parlare avremo un’interazione, degli altri il puntatore non rivelerà neanche la presenza. In più capita spesso che in un dialogo a domanda multipla, in cui entrambe le opzioni sembrano apparentemente importanti per comprendere i retroscena della storia, si possa scegliere solo una domanda, mentre l’altra scompare definitivamente a dialogo concluso. Questo lascia il giocatore un po’ spiazzato, dato che molte volte tale domanda è connessa agli enigmi.
Gli enigmi, purtroppo, non solo sono mal implementati nella storia rendendola confusionaria, ma sono anche privi di un senso logico. Ci capiterà spesso di compiere delle azioni senza averne ben chiaro il fine.
Forse per mettere un po’ di “pepe” a Tequila & Boom Boom, DynaByte ha deciso di inserire alcune scene d’azione in cui il giocatore è portato a premere il tasto giusto al momento giusto. Una bella trovata che, purtroppo, non aggiunge nulla al gameplay, risultando semplicemente un diversivo. Ultima nota è l’estrema brevità della storia che dura al massimo una manciata di ore.
E’ un vero peccato che DynaByte non abbia evoluto l’interfaccia grafica proposta nelle sue precedenti avventure per il suo Tequila & Boom Boom, riuscendo anzi nell’impresa di fare dei passi indietro confezionando un prodotto, l’ultimo della sua carriera, che si salva solo per la qualità artistica.
Nota: nonostante all’epoca Tequila & Boom Boom fosse stato progettato per funzionare sia “sotto” Windows sia “sotto” Dos, attualmente l’unico modo per farlo partire è emularlo con DosBox, con ottimi risultati. Per chi è meno smaliziato con l’uso del DosBox c’è la possibilità che in futuro il titolo DynaByte possa essere emulato dallo SCUMMVM, dato che il team del famoso emulatore di avventure grafiche ne ha annunciato il supporto nelle prossime release.
Tequila & Boom Boom - Dos
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- Pubblicato: 21-03-2012, 22:25
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Tequila & Boom Boom
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Purtroppo per la Dynabyte, la virata verso il casual gaming con la forte semplificazione dei comandi è arrivata al momento sbagliato. Rimane un gioco che mi incuriosisce. Belli davvero i disegni.
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Se ne avessi sentito parlare a suo tempo, probabilmente lo avrei comprato a scatola chiusa per l'accattivante comparto visivo e soprattutto per le "parentele" con “Lo chiamavano Trinità”, ovvero uno dei film che più apprezzo in assoluto (insieme al seguito, ovviamente). Per un fan di Trinità & Bambino, nonchè dei mitici Bud e Terence in generale e degli spaghetti western, Tequila & Boom Boom ha tutta l'aria di un titolo discretamente appetibile. Peccato per i limiti strutturali, l'eccessiva semplificazione e la ridotta longevità.
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