Clicca sull'immagine per ingrandirla.   Nome:   shinobi-pc.jpg  Visite: 1  Dimensione: 62.0 KB  ID: 241689Altro che macchina non adatta ai giochi! Il PC ha abbondantemente sfatato questa credenza agli inizi degli anni Novanta, tempi in cui era additato quale costoso scatolone incapace di scrollare decentemente lo schermo. Non è stato facile e sembrava paradossale che un hardware fosse in grado di gestire allegramente gli spazi pseudotridimensionali di Wolfenstein 3D e non di ricreare le atmosfere tipiche di giochi più tradizionali come i platform.

Piano piano si cominciarono a vedere buoni prodotti anche su PC, come i divertenti Commander Keen per arrivare a conversioni da coin-op che erano meglio di quelle per Amiga (Caveman Ninja), fino ad incursioni di grandi star viste solo nel mondo delle console (Sonic CD). Ma perchè tutta questa fatica? Chi erano i responsabili di tale pessima reputazione? Erano in tanti ed oggi ve ne presento uno.

Ah, le sale giochi! Girovagare fra quelli ammassi di cabinati aveva un fascino superbo e che dire dei giorni in cui venivano montati nuovi titoli? Capannelli di gente attorno ad essi, tutti in trepidazione per assistere al nuovo prodigio tecnologico, al nuovo geniale parto di chissà quale designer giapponese. E quante volte abbiamo sognato di averne uno a casa? I più fortunati avevano le console o i computer. Non si poteva pretendere di ottenere una copia-carbone della versione arcade ma gli utenti si accontentavano, anzi, erano piuttosto clementi verso la maggior parte delle trasposizioni. In fondo, ci si accontentava di un surrogato, del gusto di vedere uno sprite somigliante all'originale, un livello ridisegnato con fedeltà, di ascoltare un tema musicale già conosciuto in sala. Questo voleva dire acquistare una conversione, questo bastava ai programmatori per non deludere il pubblico. La Sega americana, però, non sembrava averlo capito.

Shinobi in versione DOS avrebbe fatto meglio ad uscire con un titolo diverso. Nessuno avrebbe protestato, tuttalpiù qualcuno avrebbe ravvisato alcuni elementi in comune col coin-op Sega.
Partiamo dall'elemento di più immediato risalto: la grafica. Lo sprite di Joe Musashi è sostituito da una controfigura vestita con un pigiama dall'aspetto assai meno atletico. Il video si fregia dello splendore dei 16 colori della EGA, i quali sono stesi nelle schermate di gioco con una competenza che si addentra in valori numerici negativi assai distanti dallo zero. La scattosità è ovunque, dai nemici che vantano tre o quattro frame di animazione allo scrolling “a blocchi” che vi impasterà la vista con un'efficienza impressionante. Se vogliamo commentare il sonoro, non saprei da dove cominciare. Il problema è reale perchè non c'è niente da commentare, letteralmente NIENTE. Anzi no: c'è un bip che spunta fuori quando lasciamo una shuriken e nella schermata dei titoli c'è addirittura la digitalizzazione di uno speaker torturato. Avete una scheda sonora? Eheh, vi ci farete il brodo...

Clicca sull'immagine per ingrandirla.   Nome:   S1053-10.jpg  Visite: 1  Dimensione: 52.4 KB  ID: 241690Ma il gioco, dai, sarà più o meno come quello della saletta, no? NO! Dovete sapere che diversi membri del team hanno chiuso con Sega (e coi videogiochi) proprio dopo questo Shinobi e ci vuole poco ad indovinare il motivo. E' già tanto se hanno mai visto il cabinato originale. I livelli cercano di replicarne grossolanamente, molto grossolanamente, la struttura, ma tutto quanto il resto non c'entra un fico secco: intelligenza artificiale differente, controlli dalla risposta profondamente diversa, dettagli importanti omessi. Uno su tutti, l'impossibilità da sparare da accovacciati, mancanza che stravolge qualsiasi strategia mutuabile dal coin-op. E poi perchè mai Joe non può lanciare più di due shuriken per volta? E perchè i nemici ci uccidono senza attaccarci? Ma, soprattutto, perchè vogliono spacciarlo per Shinobi?!?

Nella lunghissima lista di conversioni mal riuscite che la storia dei videogiochi registra, questa del capolavoro Sega si guadagna uno dei posti peggiori. Travalica i confini delle limitazioni hardware, presenti ma non certo tali da impedire la realizzazione di un prodotto dignitoso. E' il trionfo dell'incompetenza, dello sprezzo verso il proprio lavoro, del cattivo gusto.

Questo Shinobi ci porta una domanda nuova: è più trash un videogioco partorito da “estro” originale oppure lo è di più la dissacrazione spietata di un capolavoro come Shinobi, digerito e, purtroppo, defecato?
VIDEORUBRICA
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Gianluca "musehead" Santilio