Il malvagio Eggman sta mettendo in atto un nuovo diabolico piano. Grazie al potere dei Chaos Emerald, sottratti al nostro eroe, è riuscito a risvegliare Dark Gaia, la forza oscura del pianeta. L'energia negativa così sprigionata causa violente scosse telluriche, determinando il distaccamento dei sette continenti che lo costituiscono. Debilitato dalla manovra del diabolico professore, il porcospino subisce una drammatica trasformazione, per cui muterà forma in un Werehog ad ogni calar delle tenebre. Non sarà tuttavia questo tiro mancino del dottor Robotnik a impedire al nostro eroe di salvare Gaia e mandare a monte i piani del suo storico nemico.
Grandi aspettative erano state riposte in questa nuova avventura siglata Sonic Team. L'intenzione di riportare la meccanica di gioco sulle due dimensioni ha suscitato l'interesse della nutrita schiera di seguaci del roditore blu, nella speranza di risollevarlo delle altalenanti prestazioni degli ultimi anni. Le fasi diurne di gioco, di cui sono stati diffusi fin dagli inizi numerosi video e immagini, non hanno deluso le attese. In tali passaggi guideremo letteralmente il nostro beniamino attraverso percorsi variegati, in uno stile che ben si addice a quel connubio tra platform e racing-game di cui Sonic dovrebbe essere il portabandiera.
La pecca principale di questa prima modalità sta nello scarso numero di livelli. Per ognuno dei sette continenti dovremo superare un solo livello principale, che ci fornirà fino a tre medaglie (necessarie principalmente per ottenere bonus), e diversi livelli secondari, del valore di una sola medaglia, consistenti in semplici variazioni sul tema. L'obiettivo del primo livello sarà sempre quello di arrivare al traguardo nel più breve tempo possibile, mentre negli stages secondari varierà di volta in volta. Si dovrà, ad esempio, raccogliere un certo numero di ring o tagliare il traguardo senza rompere oggetti o senza subire danni. In tal modo, la soddisfacente impostazione di base viene inficiata dal deludente sviluppo complessivo.
Un discorso analogo vale per il sistema di controllo. Pur essendo soddisfacente nelle prestazioni, delude in quanto a originalità, apparendo sotto questo aspetto un passo indietro rispetto a quanto visto in Sonic e gli Anelli Segreti (il cui seguito ufficiale, va ricordato, non è questo Unleashed ma l'esclusivo Sonic e il Cavaliere Oscuro). I controlli prevedono l'impiego di un Wimote associato ad un Nunchuck. Con la levetta analogica guideremo Sonic alla stregua di quanto avviene in un gioco di corse automobilistiche, controllando l'accelerazione e la traiettoria intrapresa. Col pulsante Z potremo affrontare le curve in derapata o eseguire una scivolata a seconda delle occasioni. Con uno scossone del Wiimote potremo attaccare i nemici, colpire i respingenti o eseguire uno scatto in avanti nel caso avessimo accumulato sufficienti ring. Col pulsante A potremo saltare, mentre premendo B determineremo uno spostamento improvviso verso destra o sinistra in caso dovessimo evitare un ostacolo apparso all'ultimo minuto. Il tutto risulta semplice e immediato da gestire, grazie anche a una buona (ma non ottima) risposta dei comandi. In ogni caso, pur senza eccellere, è garantita una discreta dose di divertimento.
Meno convincente risulta la fase notturna, durante la quale Sonic assumerà le sembianze di un lupo-mannaro. In tali sequenze dovremo esplorare schemi grossolanamente lineari, sconfiggendo nemici e superando ostacoli, senza discostarsi dalla moda del platforming moderno. La varietà delle creature è molto scarsa, così come lo stimolo all'esplorazione. Il level design è poco ispirato e non offre nulla di innovativo né dal punto di vista narrativo né della meccanica di gioco. Il controllo di Sonic avviene sempre grazie allo stick analogico, il salto viene effettuato ancora grazie al tasto A, mentre premendo C entreremo in modalità Unleashed, aumentando la potenza dei colpi inferti ai nemici. Quello che doveva essere il punto forte di questa fase è la modalità di attacco. Banalmente, con uno scossone del Nunchuck o del Wiimote sceglieremo di attaccare rispettivamente col braccio sinistro o destro. Alternando regolarmente il movimento dei due riusciremo a eseguire sequenze di attacchi ripetuti, al termine delle quali, scuotendo entrambi gli accessori contemporaneamente, potremo sferrare un colpo tanto più potente quanti più ne saranno andati a segno di fila. Purtroppo la scarsa efficienza di questo sistema, unita alla facilità dei combattimenti (per cui i colpi base risultano più che sufficienti), vanifica quel poco che poteva esservi di interessante in questa modalità di interazione.
La continuità tra le due modalità avrebbe dovuto essere garantita dallo storyboard, che però, data la sua disarmente semplicità, non riesce nemmeno lontanamente ad assolvere tale compito. Di fatto le due modalità sono quasi del tutto segregate l'una dall'altra, accentuando quel discreto fastidio che si ha nel dover passare di punto in bianco dall'estrema velocità del caro vecchio Sonic alla goffaggine del suo orrorifico alter ego. A conti fatti, il Sonic team avrebbe probabilmente fatto meglio a concentrarsi interamente sulla veste classica del suo personaggio.
Durante tutto il gioco sono sparse tonnellate di bonus quali filmati, immagini e brani musicali, nessuno dei quali in grado di suscitare il minimo interesse. Il giocatore si limiterà a raccogliere quelli in cui inciampa, dimenticandosi con ogni probabilità di andare a controllare ciò che ha collezionato. Un discorso analogo vale per le medaglie, le quali servono, oltre che a raccogliere altri dei suddetti premi, ad acquisire un maggior numero di vite (superflue, data la facilità del gioco).
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