Al di là delle novità apportate al sistema di controllo, Resident evil 4 è un titolo che merita davvero tutti gli onori che gli sono stati attribuiti. La trama, come si vede, non è niente più del solito insieme di “clichè Hollywoodiani”, come esplicitamente dichiarato dal cattivo di turno Osmund Saddler. Al di sotto di questa amorfa superficie si riscontrano però una grandissima varietà di nemici e ostilità, che riescono a stupire il giocatore ad ogni angolo che viene girato.
I mostri sono realizzati in maniera eccelsa, sia graficamente che a livello di design vero e proprio, ognuno dotato di specifiche caratteristiche di attacco e di difesa da cui bisognerà guardarsi bene. Questi, insieme al level design estremamente eterogeneo e variegato, costringono il giocatore, soprattutto al grado più elevato di difficoltà, a studiare attentamente le strategie di attacco e ad equipaggiarsi di conseguenza. Sono anche da valutare bene, prima di buttarsi nella mischia, la quantità di munizioni a nostra disposizione (non pochissime ma di certo non abbondanti), il nostro stato di salute e le medicine residue, dato che possono bastare un paio di ferite non troppo gravi per decretare la nostra condanna a morte. Tutto questo fa sì che ci vogliano anche diversi tentativi per riuscire a superare i punti più ostici, senza che mai però risultino frustranti: la correzione di eventuali errori di valutazione nel nostro piano d'attacco viene sempre ripagata da un seppur piccolo progresso nella nostra missione.
Il risultato, incorniciato dall'appagante grafica, sono circa venti ore di gioco incredibilmente immersive e realistiche, che possono arrivare anche tre o quattro volte tanto se si decide di sbloccare e terminare tutti gli extra. La rigiocabilità è infatti uno dei punti forti della serie Resident evil e in questo quarto episodio Capcom non ci lascia certo a bocca asciutta. Oltre a svariate armi di distruzione di massa, avremo la possibilità di sbloccare diversi “mini-giochi” che elenchiamo rapidamente: il primo è Assignament Ada, in cui, nei panni dell'affascinante spia, dovremo recuperare tutti i campioni del virus che infetta i nostri nemici; in Separate Ways la stessa eroina, facendo attenzione a non farsi scoprire dal suo datore di lavoro, dovrà fare da angelo custode al temerario Leon Kennedy nei momenti più difficili de suo percorso; The mercenaries ci da infine la possibilità di fare strage di ganados sfruttando le abilità di altri tre personaggi della serie oltre ai già citati Kennedy e Wong.
Con tutta questa carne al fuoco non stupisce come Resident Evil 4 abbia ottenuto risultati entusiastici di critica, di pubblico e di vendite. Limitandoci alla Wii edition qui recensita, Capcom, nell'ipotesi più rosea, aveva previsto la vendita di 420 mila, mentre il numero di stampe che hanno raggiunto gli scaffali dei possessori della console Nintendo ha superato il milione.
Il porting su Wii d'altronde non deve il suo successo al caso. Oltre ad essere presenti extra di cui gli utenti di Gamecube non hanno potuto usufruire, l'edizione per la nuova console della grande N vanta l'implementazione di quei comandi che ne stanno facendo la fortuna a livello internazionale. Il sistema, per quanto semplice, è in grado di trasformare l'esperienza di gioco in qualcosa di completamente nuovo ed esponenzialmente più coinvolgente, senza al contempo far precipitare il livello di difficoltà. Si sfrutterà quindi il sistema di puntamento del Wiimote per prendere la mira premendo B, per poi far fuoco tramite il tasto A, una volta sicuri che il nostro colpo farà saltare qualche testa. Uno scossone del telecomando ci permetterà sia di usare il coltello che di ricaricare l'arma a seconda della situazione. All'analogico del Nunchuk è invece affidato il controllo dei movimenti. Da non scordare le QTE (quick time events), che, per la prima volta da quando Yu Suzuki le implementò in maniera consistente nel suo Shenmue, subiscono una seconda rivoluzione. Sarà una soddisfazione non da poco per il giocatore, tagliare funi, scappare da un masso gigante, evitare una granata o cimentarsi in un duello col coltello grazie agli accelerometri del rivoluzionario telecomando bianco.
In sintesi siamo di fronte a un must per tutti i possessori della console, il cui unico rammarico sarà probabilmente quello di non poter fare il bis con l'ancora lontano quinto capitolo.
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