Bahamut Lagoon - Super NintendoOrmai si sa cos’è un gioco di ruolo strategico. Ne sono stati esempi Final Fantasy Tactics e Front Mission 3, entrambi di casa Squaresoft. Questo per quanto riguarda ciò che Playstation ha riservato ai fan amanti del genere, ma in casa Nintendo, sul suo SNES, troviamo un vero e proprio capolavoro Square, che può essere ricordato solo dai veri appassionati: Bahamut Lagoon.

Il gioco mantiene a grandi linee gli standard dei classici giochi della casa dei JRPG per eccellenza, ma qui i draghi sono i padroni di casa. La storia si svolge in un mondo diviso da un imperatore, che per mantenere al meglio il suo dominio, spezza la Terra in diverse isole nel cielo. In una di queste isole, un gruppo di guerrieri e i loro draghi si ribellano al potere di questo imperatore ed intraprendono un lungo viaggio alla ricerca del drago più potente, nonché unica arma per sconfiggere il malvagio sovrano: il grande Bahamut. I protagonisti dovranno affrontare i vari nemici e sottotenenti dell’imperatore, poiché anche lui è alla ricerca del potere del grande drago.

Ci sono 30 personaggi giocabili, ognuno con una propria personalità, characters che ci faranno vivere un’esperienza di gioco a 360°.

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La differenza sostanziale di questo gioco è nel combat system, la cui implementazione si mostra particolarmente meticolosa.
Innanzitutto bisogna organizzare i giocatori in vari party, ovviamente bilanciando i personaggi di varie classi. Il sistema di classi prevede i soliti job (mago bianco, mago nero, summoner, guerriero ecc.). Ad ogni party va poi associato un drago.
La battaglia si svolge, come negli altri strategici, su di una vasta arena organizzata a scacchiera ed arricchita da elementi paesaggistici, come alberi, erba secca, fortificazioni, ponti che potranno essere distrutti con determinati incantesimi. All’interno di ogni campo di battaglia è possibile reperire item utili ai nostri personaggi o ai draghi. Ad ogni turno potremo spostare i team, utilizzare incantesimi a distanza e comandare i draghi. Questi che agiscono in maniera autonoma (un po’ come i guest di Final Fantasy Tactics), ma noi possiamo dare loro una delle seguenti indicazioni:

· Come: chiama il drago vicino alla squadra di appartenenza e lo invita ad attaccare i nemici nei dintorni della squadra;

· Go: invita il drago ad attaccare i nemici più distanti;

· Wait: chiama il drago vicino alla squadra di appartenenza, invitandolo a non attaccare o a lanciare la magia Heal su una squadra o drago alleato, a seconda delle necessità.

Inoltre, in base alla Fidelity (Fedeltà) del drago, questo può intervenire all’inizio di una battaglia a favore della squadra di appartenenza, nel caso in cui questa stia ingaggiando un corpo a corpo.

Quando un team od un drago si trovano nella casella adiacente a quella di un avversario, inizia uno scontro alla classica maniera del Gioco di Ruolo. La battaglia termina quando si soddisfa il criterio di vittoria, ovvero uccidere tutti gli avversari, conquistare una roccaforte, uccidere il comandante nemico ecc.). Quando tutti i membri di una squadra muoiono, questa sarà rimossa dal campo di battaglia e purtroppo anche il drago associato ad essa ne seguirà la sorte. Per fortuna nel capitolo successivo potremmo nuovamente usufruire dei nostri alleati.

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La struttura di gioco risulta piuttosto semplice: durante ogni episodio vi sarà una fase in cui potremo esplorare un'area, comprare oggetti, parlare con i personaggi, seguire la narrazione della storia e nutrire i draghi. Ecco appunto l’asso nella manica del gioco: i draghi si evolvono e sviluppano vari poteri a seconda del modo in cui li allevate. Nutrendoli troppo, ad esempio, diventeranno cattivi e non vi ubbidiranno più, privilegiando in questo un drago rispetto ad un altro scatenerà magari un po’ di gelosia e via dicendo. Questo sistema rende il gioco originale e le sorti delle battaglie vengono decise proprio dalle scelte relative all'allevamento. Un solo oggetto, infatti, può far diventare il drago una vera e propria macchina da guerra.. oppure trasformarlo in un peso morto.

I draghi si dividono in diverse forme: Master, Icedrake, Munimuni, Molten, Salmado, Thunderth, Twinhead e infine Puppy, ovvero un nuovo drago nato dall’accoppiamento tra due draghi. È palese che la scelta dovrà ricadere su due draghi potenti, dato che il cucciolo erediterà le loro caratteristiche. Inoltre c’è Unknown, forma ottenibile dopo aver dato in pasto un oggetto chiamato “???”, item che trasforma il drago in un Behemoth.

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L’unica vera pecca del gioco (ma questo è solo un mio parere) è l’assenza di una world map, mancanza che costringe svolgere la trama del gioco quasi tutta d’un fiato. La struttura battaglia-storia-battaglia può peraltro risultare ripetitiva dopo qualche capitolo, anche calcolando l'estrema lunghezza degli scontri, appassionanti ma pure estenuanti. Le missioni bonus purtroppo non bastano a salvare un'impostazione così lineare.

A livello tecnico, ci troviamo di fronte ad un simil Final Fantasy V, con i colori dei personaggi e dei luoghi che fanno guadagnare dei punti al gioco. Davvero eccellente, poi, il disegno dei draghi, realizzati con grande cura e maestria, degne di casa Squaresoft. Le musiche, infine, costituiscono la miglior cornice che un RPG del genere possa desiderare, anche se in questo caso non c’è dietro la mano del Gran Maestro Nobuo Uematsu, ma quella di Noriko Matsueda, arrangiatore delle musiche di FFX-2.

Per quanto riguarda la distribuzione, Il titolo uscì solo in Giappone nel 1996. Bisognerà attendere dieci anni circa per poter giocare a Bahamuth Lagoon in territorio Europeo, grazie ad un gruppo di ragazzi, i DeJap, che hanno rilasciato una versione completa amatorialmente tradotta in inglese.


Bahamut Lagoon video gameplay


COMMENTO FINALE


"Uscito in un periodo in cui dominavano i Final Fantasy, ad esempio FF: Mystic Quest, Final Fantasy 2 e 3, Bahamut Lagoon ha delineato i caratteri di un tipo di gioco più in ombra e di fatto differente dai classici FF e dai giochi Square in generale. Gli elementi tattici, infatti, sono stati fondamentali per cambiare la visione dei classici JRPG, consentendo a questo titolo di risplendere insieme agli altri capisaldi del genere, già citati all’inizio. Solo Ogre Battle e il primo capitolo di Front Mission si collocano sulla falsariga di Bahamut Lagoon, con la sola particolarità dei draghi che però lo rende a tutt’oggi quasi ineguagliabile. Va detto, inoltre, che il SNES ha esalato gli ultimi respiri davvero in grande stile, dato che i giochi usciti a fine ciclo erano ad un passo dall’uguagliare la prima console Sony e proprio Bahamuth Lagoon, con la sua grafica raffinata e i colori onirici, ha ancora una volta evidenziato le notevoli potenzialità della console Nintendo."