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ID: 258167Castlevania. Il solo nome di questa saga evoca in tutti i giocatori di vecchia data pomeriggi passati in compagnia di vampiri, croci e pipistrelli, in alcuni dei migliori platform adventure di sempre. Nel 1995 la tetra saga aveva già parecchi episodi in commercio, ognuno a suo modo unico, benchè simile agli altri, ma c'era un titolo che aveva aperto una nuova mini-serie all'interno del filone principale, Dracula X, considerato da molti come il migliore della serie classica.


Dracula X vs Dracula XX

Dracula X, infatti, si caratterizzava come un episodio unico nella saga poiché raggiungeva livelli altissimi sia concettuali che di pura programmazione e cura dei particolari, ogni cosa era studiata al millimetro, ogni schermata conteneva interi mondi e stati d'animo.
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ID: 258151Il titolo era uscito in Giappone in esclusiva per il NEC PC Engine Duo e non aveva mai visto sorgere il sole dell'Europa, terra in cui, per ironia della sorte, si trovava la Transilvania. Eravamo dunque destinati alla vittoria delle tenebre e dei vampiri? Konami non la pensava così e guardandosi intorno vide una macchina su cui il titolo sarebbe potuto rinascere: si trattava del Super Nintendo, diffuso in tutti e tre i mercati principali.
Ma a quel punto il problema era uno solo: la quasi impossibilità della conversione! L'episodio per PC Engine, sviluppato su CD Rom, era infatti tecnicamente al di sopra delle possibilità del SNES, sprovvisto di supporto ottico, e si trattava di decidere se far uscire una versione "ridotta e ridimensionata" del capitolo X, oppure se fare un episodio inedito ispirato all'elitario titolo precedente. Il fatto che l'originale giapponese si chiami Akoumajo Dracula XX fa capire che la Konami non scelse la via del compromesso, ma la via dell'innovazione. Pur mantenendo la trama, i livelli vengono infatti del tutto riprogettati, mentre il gameplay resta rigorosamente a scorrimento laterale. L'ultimo baluardo della serie classica, ultimo episodio ad uscire sul mercato, prima della rivoluzione di Symphony of the Night.

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La Serie X, piccola trilogia intricatissima all'interno di una saga millenaria

Castlevania è canonicamente diviso in tre saghe principali, la classica, che comprende tutti gli episodi per NES e derivati, la cui caratteristica è quella di essere dei platform d'azione duri e puri. La seconda serie è quella dei platform-rpg, iniziata con l'episodio del 1997 per PS1, che tuttora fa da modello per gli episodi GBA-DS, che vede un castello da esplorare con una mappa, livelli tutti collegati e riesplorabili, oltre alla crescita del personaggio. L'ultima serie è quella in 3D, purtroppo molto sfortunata e non all'altezza della saga per svariati anni. Tra le prime due si pone però una serie trasversale, accomunata dalla denominazione X, che comprende due classici, quello per PC-Engine e il suo derivato per SNES, quasi un port impuro e blasfemo per molti, a cui va aggiunto Simphony of the Night, l'iniziatore della saga platform-rpg che conclude la trilogia.


L'ultimo Castlevania classico

Il gioco, che da noi è arrivato col nome di Vampire's Kiss, pur ispirandosi direttamente all' episodio per la console NEC, ne rappresenta un episodio inedito, parallelo ma indipendente. Il gruppo di sviluppo è quello di Osaka, il KCEO: Konami Computer Entertaimnet of Osaka meno noto dello studio di Tokyo il KCET.
Per apprezzare al meglio il gioco bisognerebbe evitare di confrontarlo col suo diretto predecessore su SNES, quel Super Castlevania IV che si propone come seguito della serie classica, immortale trittico del NES. Benchè concepito inizialmente come remake a 16 bit del capostipite, presenta però livelli inediti. Anche un parallelo con l'originale Dracula X per PC Engine appare forzato, poiché il gioco non è una vera e propria conversione, ma un capitolo inedito appositamente studiato per il 16 bit Nintendo, anche se legatissimo al titolo per NEC.
Vampire's Kiss è l'ultimo grande rappresentante dei Castlevania “duri e puri”, dopo due anni sarebbe infatti uscito Symphony of the Night, con la sua modalità esplorativa-rpg, che da allora sarebbe stato il modello per tutti gli episodi successivi.

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Mi chiamo Belmont, Ritcher Belmont

Un gradito ritorno è quello di Ritcher, il membro più amato ed oscuro della famiglia di ammazzavampiri, qui caratterizzato da uno stile più sobrio, mutuato dall'episodio per PC Engine Duo, pur non arrivando agli eccessi in stile manga della versione NEC, celebre per i suoi filmati anime.
La trama è semplice e degna delle più scontate produzioni Nintendo, Ritcher, infatti, deve salvare la sua fidanzata Annette, rapita dal conte insieme ad altre fanciulle vergini, e per farlo deve entrare nel castello di Dracula e sconfiggerlo prima che scateni la sua armata delle tenebre sul mondo intero. Un altro personaggio già proposto da Konami è Maria Renard, che, ritenuta un lontano parente, si scopre nell'episodio essere in realtà la sorella di Ritcher, un piccolo escamotage narrativo per rendere la storia di Vampire's Kiss più interessante.


Collocazione temporale di Vampire's Kiss


L'ambientazione è la Transilvania del 1792 e, come in molti episodi, vediamo un appartenente alla famiglia Belmont in caccia di Dracula. Come molti sanno, la saga salta di continuo avanti e indietro nel tempo, non seguendo un filo cronologico, e narrando le storie anche di altri cacciatori di vampiri, in qualche modo oscuri però sempre legati ai Belmont. Questo capitolo si piazza appena prima di Symphony of the Night, i cui avvenimenti sono del 1797. Per adesso, l'episodio più “antico” è Lament of Innocence, che si svolge nel 1094, mentre i più recenti sono ambientati nel futuro, e precisamente Aria of Sorrow e Dawn of Sorrow, rispettivamente del 2035 e 2036.
Accendere il nostro Super Nintendo per affrontare una nuova sfida, in qualunque secolo ci troviamo, qualunque eroe impersoniamo, il nostro compito sarà sempre di ricacciare Dracula nella sua tomba, finchè il male che alberga nel suo cuore non lo riporterà alla non-vita e un altro eroe.

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Un gameplay tradizionale ed impeccabile


Il primo boss di fine livello sarà un nerissimo ed indemoniato puma che ci lancerà contro palle di fuoco più grandi di noi, e starà alla nostra bravura trovare una tecnica di combattimento adatta per battere lui e tutti gli altri boss. Non sono da sottovalutare anche le armi secondarie, da raccogliere una per volta, che donano al titolo una lievissima componte strategica, essendo spesso alcune più utili di altre in determinate situazioni.
Il Bacio del Vampiro premierà gli avventurieri che capiranno esattamente le mosse giuste da effettuare nei percorsi giusti, attraversare il ponte in rovina che sta crollando per accedere al castello maledetto sarà molto frustrante, a causa dei continui attacchi dei Mermen, ma quando riusciremo ad impadronirci della croce rotante e a lanciarla in perfetta sincronia camminando tra i nemici, il fatto che ci crolli il terreno sotto i piedi non sarà più così traumatico.
Certo il gioco premia facilmente la perfetta coordinazione e tempestività di reazione del giocatore, ma è anche pronto a castigarlo in caso di incertezza od errore.
Interessante, ma ormai superato, il sistema di salvataggio dei livelli, basato sulle password, del resto siamo nel 1995, all'alba delle nuove console a 32 bit, e ormai sono pochi quelli che amano rigiocarsi dall'inizio un gioco solo per essere morti a un passo dalla vittoria.
Uno dei difetti più grandi, che però non era un atto dovuto da parte di Konami, è l'assenza di una frusta mobile, capace di colpire in più direzioni, che avrebbe dato a questo episodio una marcia in più. Certo era un bonus esclusivo del quarto episodio, ma implementare questa feature qui sarebbe stato molto gradito dagli utenti del SNES, ormai abituati ad usarla con Simon.
Forse per compensare inconsciamente questa lacuna, la software house ci dona però nuove e semplici mosse, come la possibilità di fare una capriola all'indietro, utilissima in caso di corpo a corpo troppo letali, e la possibilità di fare una magia tematica, a seconda dell'arma di riserva di cui siamo in possesso in quel momento.
La giocabilità del titolo è molto alta benchè statica e classica, tutto è come ce lo aspetteremmo, a cominciare dai cuoricini da raccogliere per incrementare le armi secondarie.
Attraversando la semplice mappa che unisce tra loro i vari stage, segneremo sempre le password che ci potranno riportare nei livelli che più hanno colpito la nostra fantasia.
Un punto a favore del gioco è l'assenza di tempo limite. Non ci sarà infatti nessun cronometro col conto alla rovescia come in Castlevania 3 o Super, ma saremo liberi di giocare secondo i nostri tempi, come in Bloodlines per Mega Drive.

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Comparto grafico e sonoro

Mentre cammineremo tra le mura in rovina saremo sorpresi dal riflesso caldo del fuoco che divora la città sullo sfondo, combattere sempre e comunque contro gli orrori e le aberrazioni che servono il conte Dracula è il nostro ineluttabile destino e non potremo mai sottrarci ad esso.
L'inseguimento dell'enorme Minotauro, talmente grande da non entrare in tutto lo schermo, lento ed implacabile nel suo incendere, sarà uno dei primi momenti suggestivi del gioco.
L'effetto di deformazione dei palazzi e gli splendidi effetti di luce tirano fuori il meglio dai chip grafici del SNES, del resto nel 1995 la conoscenza della macchina Nintendo da parte dei programmatori Konami era giunta ad un ottimo livello.
In certi momenti potrebbe sembrare anche superiore a Super Castlevania IV, essendo del resto passati quattro anni, ma è solo una questione di gusti, qui prevale la pulizia grafica e un asettico manierismo riproponente la classicità e formule collaudate, nel precedente invece la decandente atmosfera gotica dà un aria molto più lugubre agli avvenimenti.
Molto evocativo lo stage dedicato alla torre dell'orologio, dove dovremo saltare su complessi ingranaggi, anche se già visto in Dracula's Curse per NES, ma del resto la leggenda vuole che insieme a Dracula risorga il suo castello, simile ma mai uguale a se stesso, un altro stage sembra sia ispirato addirittura dalle rovine di Atlantide.
Gli effetti di parallasse sono quasi tutti limitati agli ambienti esterni e spesso tra le mura del castello avremo uno sfondo statico e scevro di animazioni degli oggetti di contorno, come ad esempio le tende dei corridoi o le finestre sempre immobili, i pochi oggetti in movimento, oltre ai nemici, saranno le piattaforme mobili su cui saltare.

Siamo lontanissimi dalle miriadi di animazioni e dai mille effetti speciali di Dracula X.
Alcune soprese sono comunque presenti, come gli stage nascosti, ad esempio il quarto, a cui si accede cadendo da determinati pilastri: questo particolare livello, caratterizzato da caverne aliene con acque verdi avvelenate, contiene una delle musiche più intriganti dell'intero gioco, una sinfonia quasi techno-metal difficile da aspettarsi, diversissima dalla melodia finto jazz del quinto stage e dai temi epici disseminati per tutto il gioco.
Per quanto riguarda il sonoro, infatti, troveremo motivi classici ed alcune musiche inedite, ma sempre di ottimo livello, del resto l'accompagnamento musicale di Akoumajo Dracula si è sempre distinto per essere uno dei migliori in assoluto nel panorama delle colonne sonore dei videogiochi. L'OST di Vampire's Kiss è davvero particolare, sfrutta molto bene i chip sonori del SNES e non fa rimpiangere per nulla il supporto Cd del DUO.
Nel livello con le finestre delle chiese gotiche capiremo finalmente che l'essenza di Castevania non è nè la bellezza grafica nè la giocabilità nè il sonoro, tutti e tre ai massimi livelli in ogni incarnazione della serie, ma la forza del titolo, che lo fa perpetuare immutabile eppure sempre migliore fino a noi, è il carisma. Pochi giochi possono dire di vantarlo come la vampiresca saga Konami.

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Volendo essere fiscali possiamo dire che Dracula X per PC Engine aveva tredici livelli e qui ne abbiamo solo sette più bonus, ma sarebbe una cattiveria gratuita che Vampire's Kiss non merita, poiché non si è mai voluto porre come alternativa al titolo per NEC.
Il “bestiario” dei nemici pesca a piene mani negli anni passati e negli episodi precedenti, ritroveremo i mitici Blue e Red Armor, scheletri semplici, armati e immortali, uomini pesce, occhi volanti, pipistrelli, zombies, golem, nanetti salterini, odiose teste di medusa che ci perseguitano da tempo immemorabile ed ogni sorta di possibile orrore transilvano.
Anche i boss sono parecchio scontati, oltre al puma e al pipistrello gigante formato da altri pipistrelli piccoli, ci aspettano poi uno stregone volante e un lupo mannaro che combatte come se giocasse a Street Fighter 2 nel tempo libero (ma alla Konami permetteranno che un boss di Castlevania giochi con un titolo di una casa concorrente???). Si fanno più apprezzare un teschio gigante dagli occhi infuocati, custode dell'orologio e Dracula stesso, nelle sue due classiche forme, umana ed infernale. Per sconfiggere ogni apparizione maligna sarà opportuno sperimentare tecniche ed armi più efficaci.


Reperibilità ed altre versioni

La cartuccia originale per SNES non è facilissima da trovare, il titolo è disponibile per il download su Virtual Console, arrivato fresco fresco nell'Aprile 2014 su Wii U, mentre latita ancora su Xbox Live Arcade o PSN e quindi va ricercata con attenzione se si possiede un Super Nintendo. Non essendo uno degli episodi piu' amati di Castlevania, benchè molto interessante e ben realizzato, va consigliato principalmente ad un appassionato della serie, il titolo è certamente da riscoprire. Discorso inverso per l'originale Dracula X Rondo of Blood per NEC, assolutamente da recuperare, se non potete su PC Engine, almeno nella sua recente riedizione per PSP, datata 2007, che è uscita ufficialmente anche in Europa.

COMMENTO FINALE


"Vampire's Kiss si può apprezzare, ed anche molto, solo dopo aver amato gli episodi più blasonati della saga. E' un capitolo anomalo che offre soluzioni stilistiche e ludiche ben studiate ed appassionanti, ma che si discosta lievemente dai canoni classici della saga. Episodio mediano tra Dracula X e Symphony of the Night, risulta, purtroppo, per motivi differenti, inferiore ad entrambi. Pare più un modo per accontentare i possessori del sedici bit Nintendo che chiedevano un altro Castlevania, magari una “conversione impossibile” da PC Engine. Se preso da solo, senza considerare i retroscena legati al suo rilascio, si rivela un gioco davvero coinvolgente ed intrigante."