La prima cosa che colpiva era la presenza di ben tre schermi lungo i quali due ninja, uno di mascoline forme e di blu vestito ed uno di femminee parvenze e di rosso vestito, avanzavano prendendo a pugnalate tutti i nemici che gli si paravano davanti. La grafica non era male anche se ricordava i vecchi cartoni animati dei primi anni '80 ed era molto curata ed il sonoro era davvero ottimo (direi che, a merito, la colonna sonora potrebbe essere una delle pietre miliari nella storia dei videogames). La trama era abbastanza semplice: i due ninja avevano il compito di attraversare un paese impestato dai militari e strane entità ninja per raggiungere il palazzo del presidente per... farsi saltare per aria e porre fine alla sua tirannia.
Qualche anno più tardi, nel 1994, Taito a sorpresa publica un altro gioco basato sul piccolo universo di NinjaWarriors ma - come Capcom aveva fatto per la saga di Ghouls'n'Ghosts- aveva scelto il Super Nintendo come piattaforma, anziché una scheda da sala.
Diciamo immediatamente che il compito di rivedere ed aggiornare il gioco è stato affidato alla Natsume (che indubbiamente è una delle migliori case produttrici di software per l'intrattenimento, per qualità paragonabile a Treasure) il che, già di per sé, è un marchio di garanzia.
La trama è praticamente la stessa dell'originale NW, la nostra squadra di Ninja (che ora però sono tre) deve affrontare un'orda infinita di nemici per giungere al confronto finale con il tiranno di turno, Banglar. Ciò che è cambiato è... tutto il resto.
Tanto per cominciare, come già detto, i ninja questa volta sono tre e tutti estremamente diversi tra loro: c'è il possente Ninja (le cui capacità sono fortemente sbilanciate verso la potenza fisica), Kunoiki, la ragazza dalla lunga chioma bionda (la “bilanciata” del trio) ed il metallico Kamaitachi (il veloce).
Ovviamente l'azione si svolge su un unico schermo anche se l'area di gioco è schiacciata (a ricordo delle origini, suppongo). Nella parte dello schermo tolta all'azione sono riportati alcuni dati interessanti come tempo rimanente, energia e la barra che, a carica a tempo, ci metterà a disposizione la possibilità di usare una smart bomb in grado di infliggere un certo danno a tutti i nemici presenti sullo schermo.
Sul piano delle innovazioni come non riportare l'enorme arsenale di mosse letali e combo che ognuno dei tre possiede in modo unico. Se nell'originale coin-op al massimo c'era la classica sequenza “uno-due” con i pugnali, in questo seguito possiamo decidere di affrontare i nemici sempre in maniera diversa, colpendoli ripetutamente con una combo a base di armi bianche oppure afferrandoli per scagliarli contro i loro simili.
I livelli in totale sono 8: i bassifondi (il cui boss è un energumeno meccanico), il porto (dove affronteremo un folle armato di motosega), la metropolitana ed il centro commerciale (dove affronteremo un ninja mimetico), il garage (dove affronteremo un generale delle forze armate ed il suo satellite), i quartieri alti (in cui affronteremo un maestro di arti marziali), il quartier generale nemico (dove affronteremo due energumeni meccanici imbottiti di steroidi), la base segreta (in cui affronteremo un potente mutante verde ed i suoi scagnozzi) e la l'ultimo livello in cui faremo i conti con Banglar in persona.
Purtroppo, dal punto di vista delle “privazioni” delegate a questa versione c'è il secondo giocatore che, appunto, è stato omesso. Poca cosa, direi, di fronte a tutto ciò che invece c'è.
Sul piano grafico non c'è nulla da dire: la grafica è una delle migliori mai viste non solo su SNES anzi, diciamolo pure, che è paragonabile -come qualità- a quella dei giochi da sala. E non stiamo parlando solo degli sprite dei tre ninja. Credo che raramente (anzi, forse solo in quel capolavoro che è Strider) si sia vista tanta cura nel realizzare tutti i personaggi che animano il grande mondo che popola la cartuccia. Idem per i fondali: mai ripetitivi, mai monotoni, mai scialbi. Ovviamente, parlando di un picchiaduro a scorrimento si parla sempre di fondali votati al genere (solita prospettiva, solita impostazione) ma realizzati davvero con una cura maniacale del dettaglio. Anche l'uso dei colori ha dell'eccezionale.
Il sonoro è senza ombra di dubbio una perla rara. Non raggiunge per pulizia quanto sentito nel primo episodio ma è pomposo, incalzante e, senza ombra di dubbio indicato al prodotto.
E' forse nella giocabilità che tocchiamo il punto più alto. Impossibile non godere delle sensazioni offerte dal gioco. Tutto è... maledettamente come dovrebbe essere. Raramente mi sono sentito di dire che un gioco è esattamente come deve essere e che non v'è ragione per criticare un singolo aspetto delle scelte fatte dagli sviluppatori.
Ultima cosa, da notare la differenza tra le versioni usa, jap e pal: le prime due sono più o meno identiche (eccetto per la schermata del titolo in cui scompare “AGAIN” nella versione usa) mentre la versione pal è censurata, mancano infatti le donne salterine armate di spada.
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