Niente è più rappresentativo di questo pensiero del secondo capitolo di Donkey Kong Country, dal sottotitolo Diddy's Kong Quest.
Il gioco Rareware rappresenta l'impensabile superamento del già capolavoro Donkey Kong Country, in una serie di trovate geniali ed ottime pensate che collocano le avventure di Diddy e Dixie Kong un gradino sopra qualunque altro platform su Super Nintendo.
Corredato da una trama esile ma assolutamente funzionale al genere, Diddy Kong Quest amplia il circolo di conoscenze viste nel primo capitolo per introdurre sul palcoscenico il secondo personaggio giocabile, Dixie Kong, ulteriore star videoludica nata dalle menti fervide della Rare. Il gameplay di coppia ritorna, insieme alla sfavillante modalità multiplayer, con inedite possibilità; la bionda scimmietta può, infatti, planare con la sua coda di lunghi capelli per brevi distanze, ed aiutare in più occasioni il videogiocatore.
Alla ricerca del rapito Donkey Kong, i due primati attraversanno scenari di ispirazione piratesca, come galeoni ed isole del tesoro.
Il nuovo look donato alla serie porta il game design a livelli forse insuperati; la progettazione di ogni livello riflette amore e passione, uniti ad una fantasia senza precedenti. Gli sfondi, gli elementi dello scenario fissi e quelli mobili, ogni parte dello stage è frutto di meditazione e perfezione, e difficilmente si potrà trovare una caduta di stile evidente.
Incredibilmente profonde le situazioni inserite dagli sviluppatori, amalgamate allo stile di gioco e ai livelli.
Ancora, il compositore David Wise ha svolto un lavoro magistrale, creando musiche e brani indimenticabili; si va dalla new-age, al rock, al folk con una soluzione di continuità che immerge il videogiocatore, al tempo stesso spettatore di uno show impeccabile, in un mondo rifinito, plasmato attorno al concetto stesso di creare divertimenti ludici di questo spessore.
Rispetto al predecessore, il sistema di gioco è pressoché immutato, ma quanto aggiunto sopperisce a qualsiasi problema di dejà-vu; nuovi animali, nuove azioni, nuovi bonus e minigiochi... Tutto quanto corona l'esperienza di gioco e stimola il proseguimento, al fine di annientare la Kremling Krew e il loro santone K. Rool, nascosto sulla cima dell'isola che ospita le ambientazioni e i livelli.
Persino i boss, classici esponenti del platform che fu, sono congegnati ottimamente, caratterizzati come fossero protagonisti loro stessi dell'avventura... Ma dalla parte sbagliata.
Una sola parola per comprendere la maestosità di Diddy Kong Quest: giocare.
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