Le meccaniche ludiche del predecessore sono rimaste appunto quasi inalterate. L’impressione generale è che si sia compiuto un passettino ulteriore ma non ancora decisivo in favore della simulazione. Ed è così che ci imbattiamo in una sorta di lifting che coinvolge non solo la forma di questo lavoro ma anche i contenuti. Per quanto le partite abbiano mantenuto il ritmo frenetico del passato, è percepibile come l’IA dei nostri avversari sia stata migliorata in ogni reparto. Le occasioni da goal fioccheranno sempre numerose tuttavia ciò capiterà meno frequentemente affrontando squadre più blasonate come per esempio Brasile, Germania o Italia. Sarà infatti più difficoltoso sia cimentarsi in dribbling solitari, sia fraseggiare con i compagni ma soprattutto concludere a rete e qui si segnala il difetto peggiore, probabilmente l’unico, di questo titolo: i portieri. A questo punto i casi sono due: o io sono sempre stato scarso oppure trattasi di vere e proprie muraglie umane dato che, mai come prima, ho abusato del “trucco” con il quale segnare con le palle ribattute in area dagli estremi difensori avversari. Quest’ultimi per il resto sono stati giustamente migliorati sul fronte colpi di testa, occasioni nelle quali li troveremo più preparati.
Per quanto riguarda le aggiunte troviamo dieci new entry nelle file delle nazionali (Uruguay, Prtogallo, Croazia, Repubblica Ceca, ecc) mentre per quanto riguarda le modalità di gioco si registrano la conferme delle classiche amichevoli, coppe, Scenario e così via. Sul fronte grafico tutto è stato incrementato a dovere. Ritroviamo i magnifici e ancor più dettagliati sprite dei calciatori tra i quali, oltre ai campioni famosi del capitolo precedente, riconosciamo il mitico penna bianca Ravanelli, giocatore simbolo della serie anche allo sbarco su PsOne, e la pelata “alla Zidane” di Petkov della Bulgaria (ricordo che siamo nel 1995). Molto curati anche i campi da gioco dotati di diversi manti e tagli erbosi caratterizzati tra l'altro da una palette cromatica molto più squillante e vibrante di ISS. Gradita l’aggiunta della neve nelle condizioni meteorologiche, elemento che ovviamente andrà ad influenzare dinamicamente le trame di gioco.
Nel comparto animazioni giungono delle piccole chicche come la scivolata d’anticipo (presente ancora oggi) o come la possibilità di far saltare un uomo dalla propria barriera in occasione dei calci di punizione. Per i più vendicativi sarà ora possibile anche falciare il portiere avversario. Bene anche le animazioni riguardanti il pubblico, più curato rispetto a ISS. Facendo il paragone con quest'ultimo è incredibile come il connubio di grafica e animazioni, a distanza di un anno, riesca a riprodurre incredibilmente l’atmosfera, l’energia e le vibrazioni del mondiale USA ’94. Sarà il codino di Baggio, sarà la nostalgia di una coppa del mondo che è stata calda in tutti i sensi ma resta il fatto che, fino ad oggi, pochi giochi insieme a ISS Deluxe sono riusciti nell’impresa di ricreare un vero clima partita degno di tal nome (troveremo addirittura una conversione per Playstation identica a quella a 16 bit).
Parlando del sonoro è proprio quello riguardante i tifosi che è stato migliorato. Non si sente più quella specie di tamburo africano di sottofondo e i cori non sono più ripetitivi e invasivi come in passato dove comunque, già allora, il boato dei supporter aumentava in concomitanza delle azioni in prossimità delle aree di rigore. Fa la sua comparsa l’emozionante telecronista sempre pronto a sottolineare i momenti cardine e a raggiungere l’apice dell’enfasi con i goal. Cosa importantissima infine è il multiplayer: non sarà solo possibile giocare in due nella stessa squadra ma addirittura in quattro e, in titoli sportivi come questo, è cosa buona e giusta ai fini della longevità tendente all'infinito grazie a questi presupposti.
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