Le modalità presenti sono le più classiche immaginabili anche se purtroppo il tradizionale story mode non è presente a differenza della versione nipponica. Qualcuno afferma che ciò sia stato causato da una traduzione non completata in tempo per la release. Comunque sia il risultato è negativo in quanto non ci si può permettere di produrre un gioco basato su un fumetto o una serie animata e impedire di riviverne la trama attraverso l’esperienza giocata. Andando oltre, troviamo le tradizionali versus mode, il torneo e il practice mode. Lo story mode è stato banalmente sostituito da una modalità combattimento dove sarà possibile affrontare un avversario controllato dall’IA o da un amico. Purtroppo, come già detto, non ci sarà alcun tipo di filone narrativo né alcun finale personalizzato per giustificare questi scontri al termine dei quali verranno registrate le vittorie o le sconfitte ottenute con un tal personaggio invece che un altro: che delusione. Poco da dire sulle restanti possibilità di gioco: nella versus sfideremo un avversario umano, nel torneo potranno partecipare fino ad otto combattenti controllati o meno dall’IA ed infine nel practice mode ci si potrà allenare ed imparare le mosse di ciascun lottatore. Si registra infine la presenza dell’option mode dove si possono ascoltare le tracce BGM di uno story mode che paradossalmente non c’è. E’ evidente che siano quelle derivanti dalla versione nipponica.
Parlando invece dell’aspetto tecnico in sé del picchiaduro si può affermare che DBZHD sia un titolo per confezionato. La giocabilità non è nulla di rivoluzionario rispetto a ciò che si era già raggiunto in titoli dello stesso genere ma se non altro qualcosa in più s’è provato a fare. Per esempio gli stage constano di più scenari e, durante il combattimento, è possibile colpire l’avversario e farlo finire in un altro scenario che a seconda dei casi sarà posto a lato, al di sopra o al di sotto di quello di partenza. Oppure certi livelli saranno addirittura ambientati in volo e ciò implicherà tutt’altro approccio al combattimento rendendolo più strategico. I personaggi saranno inoltre in grado di recuperare l’energia persa ricaricando la propria aura oppure effettuare o schivare attacchi dallo sfondo così da incrementare la componente strategica appena citata. Si potrà anche dosare la potenza delle onde energetiche a seconda della pressione del tasto apposito. C’è quindi un apprezzabile tentativo di approfondimento ludico in aggiunta ai classici meccanismi su cui si fonda il picchiaduro ad incontri per antonomasia. Peccato solo che, per quanto ben differenziati, i personaggi selezionabili siano soltanto otto, quantità molto scarsa in confronto agli standard imposti dalla concorrenza.
Sul fronte estetico si rimane piacevolmente stupiti: i combattenti sono stati ottimamente riprodotti sia come aspetto grafico che come animazioni, ben fatte e fedeli al manga. Spettacolari le desperation move che saranno eseguibili solo quando la barra energetica sarà vicina a terminare. Anche gli sfondi sono sicuramente parecchio curati, sfondi tra i quali spicca quello ambientato nell’atmosfera del pianeta Terra che nel frattempo ruota indipendentemente da noi che siamo in volo. Anche gli effetti sonori sono molto buoni con il parlato che è preso pari passo dalla serie animata.
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