Prima del 1992 erano già usciti per il Famicom (Nintendo 8 bit) due videogiochi dedicati a questa saga sportiva. Stavolta fu la volta del passaggio al Super Nintendo e fu sempre Tecmo, già autrice dei due lavori precedenti, ad occuparsene. La tipologia del gioco in analisi è ovviamente riconducibile alla sfera sportiva tuttavia, visto il lato irrealistico dell’opera da cui è tratto, vi sono delle influenze da J-RPG che differenziano il tutto da qualsivoglia titolo calcistico. Le modalità disponibili sono solamente due: story mode e partita all star. Nella prima, seguendo una trama che si differenzia da quella del fumetto, dovremo affrontare una serie di partite con le quali conosceremo i protagonisti della nazionale giapponese (Oliver Atton alias Tsubasa Ozora, Benji Price alias Genzo Wakabayashi, Mark Lenders alias Kojiro Hyuga, ecc) per poi guidare quest’ultima nella parte finale del gioco. In sostanza quindi, nonostante il copione cambi nei particolari, il succo della storia originale rimane confermato: portare il Giappone al trionfo. Nella seconda invece si avverrà il sogno di ogni fan di Captain Tsubasa ovvero poter creare la propria squadra all star convocando a piacimento tutti i giocatori più forti della saga (Tsubasa e Schneider insieme!) e affrontare l’IA o un amico in un singolo match.Giocando ad una partita vera e propria risulta subito chiaro come siamo distanti dalla classica idea di videogioco calcistico, sia che si tratti di un arcade o di una simulazione. Dopo aver effettuato quel minimo di decisioni tattiche del caso che, a dire la verità, sono ininfluenti (decidere il modulo, i titolari e le marcature difensive) finalmente entreremo nel vivo dell’azione. L’unico comando che potremo impartire direttamente ai giocatori sarà quello della direzione della corsa, direzione che potremo controllare attraverso una mappa presente nella parte inferiore dello schermo dove ciascuno dei membri delle squadre in campo sarà identificabile attraverso il rispettivo numero di maglia. Quando saremo in possesso di palla si presenteranno due casi: ci potremo fermare premendo il tasto B e scegliere l’azione da compiere attraverso un menù (tirare, passare, effettuare una triangolazione) oppure imbatterci in un avversario determinato a sottrarci il pallone. Nel secondo caso ci sarà dato scegliere se decidere di dribblarlo o di provare a passare la palla rischiando di farci anticipare. Qualora invece ci trovassimo a difendere, dovremo guidare i nostri giocatori a imbattersi in quelli avversari. Una volta avvenuto ciò, potremo optare o per un tackle, per un contrasto o per un anticipo. Anche con il nostro portiere avverrà la stessa cosa visto che, quando saremo bersagliati da un tiro, dovremo decidere se fargli compiere un intervento teso a bloccare la palla o solo a deviarla. E’ chiaro che questa seconda scelta avrà più possibilità di successo della prima. Il tutto prende di conseguenza le sembianze di un gioco di ruolo nipponico con tanto di battaglie (non casuali) dove potremo optare per l’attacco o la difesa migliore per il “nemico” di turno. Ad accentuare questa componente ruolista si aggiungono i punti potenza che corrispondo ai punti magia dei J-RPG. Qualsiasi azione sopracitata, corsa compresa, andrà ad abbassare questi punti che, col passare dei match, andranno a chiudere sempre di più il nostro ventaglio di scelte. Stesso destino è riservato alle famigerate super mosse la cui esecuzione implicherà una spesa dei punti potenza ovviamente ben più maggiore di quella dei comandi normali. Starà a noi decidere di provare a chiudere le partite subito rischiando di avere giocatori presto spompati o di arrivare alla vittoria con un approccio più ragionato (da me consigliato). Questo tipo di giocabilità è assai efficace e coinvolgente peccato però che è completamente identica a quella dei due titoli precedenti. Se l’avete già apprezzata e siete in più dei fan godrete appieno di questo gioco altrimenti no. L’idioma giapponese infine non rappresenta affatto uno scoglio. Comunque sia sono presenti sul web delle patch, nel caso vogliate giocarlo attraverso l’emulazione, che renderanno più agibili le cose.
Sul fronte tecnico troviamo un restyling grafico di ciò che si era già visto sul Nintendo 8-bit. Le capacità superiori del Super Nintendo offrono un dettaglio e colorazioni più brillanti e vivaci. Anche le animazioni e le scenette di intermezzo sono migliorate rispetto al passato anche se non si può certo gridare al miracolo. Il coinvolgimento con i diversi personaggi è comunque garantito. Non c’è niente di più appagante che tirare un Drive Shot con Tsubasa o un Tiger Shot con Hyuga, il sogno di un intera fanciullezza, e vederne l’esecuzione come nel cartone animato. Il sonoro rimane sulla sufficienza e il suo compito lo svolge senza annoiare fortunatamente.
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