Nell'anno dimenticato e nebbioso del 1994, un gioco chiamato Hardcore (sviluppato da Digital Illusions, ora meglio noto come DICE) fu presentato in anteprima nelle riviste di VG dell’epoca per MegaDrive, Mega CD e Amiga. Sotto l’ala di Psygnosis il gioco fu quasi ultimato, ma l’arrivo delle nuove e potenti console 32bit fece desistere la casa del gufo che si trovò a cancellare il promettente sparatutto. E ora, ce lo ritroviamo nel nefasto 2020 con il nuovo nome Ultracore, questione di diritti, e dopo un periodo di esclusività hardware come titolo precaricato sull’interessante consolina Analogue Mega Sg e una vera e propria versione fisica per Megadrive tramite Columbus Circle in Giappone, questo titolo a 16 bit dimenticato ha finalmente potuto allietare i giocatori di Switch, PS4 e addirittura PSvita. La domanda è: sarebbe dovuto rimanere nel limbo dei giochi mai usciti?
Per fortuna, la risposta a questa domanda è no. Gente, questo non è un titolo finto-retrò, ma un vero salto spazio-tempo nelle meccaniche videoludiche degli anni 90, nel bene e nel male. Ma sono convinto che vale la pena preservare Ultracore. E fa impressione il primo approccio perché l'aspetto ricorda assolutamente l'estetica degli amati titoli Amiga e Megadrive, specie quelli della stessa Psygnosis, come Blood Money e Leander o le mitiche produzioni made in Bitmap Brothers.
Sintetizzando Ultracore: uno sparatutto europeo che sicuramente ha dalla sua un po’ di Turrican e un po’ Fatal Rewind. Il giocatore si farà strada attraverso livelli complessi, simili a labirinti. Bisogna cercare chiavi di sicurezza per aprire porte, attivare switch e scovare percorsi segreti utilizzati per progredire nell’avventura. Naturalmente, non stiamo parlando di una passeggiata in montagna dato che nemici robotici si opporranno alla nostra missione. Di nemici ce ne sono molti, ma il nostro alterego è in grado di mirare in qualsiasi direzione, oltre a mantenere il fuoco su un bersaglio mentre ci si muove. Particolarità introdotta, che per un attimo riporta il gioco ai tempi nostri, è la possibilità di usare lo stick sinistro per sparare e mirare e i tasti dorsali per saltare. Questo dovrebbe facilitare ulteriormente Ultracore e rendere più fluida la giocabilità, invece sembra come se avessero aumentato il numero di nemici a schermo, rispetto al progetto originale, proprio per non renderlo troppo facile.
Come detto poche righe più su, i nemici sono molti e arrivano a frotte, però il loro character design è un po’ deludente. Ci sono molti piccoli e fastidiosi nemici volanti e pochi “camminatori”, sempre robot, ma tutti molto stereotipati. Alcuni nemici sono così piccoli e poco riconoscibili che in realtà sono difficili da vedere su sfondi più scuri, portando a una inutile perdita di salute o addirittura alla morte.
Di livelli da giocare ce ne sono solo cinque molto simili, ma c’è da dire che sono grandi e complessi e regalano al giocatore claustrofobiche battaglie con più boss. Come da tradizione euro sparatutto i boss sono grandi e minacciosi da affrontare in spazi piccoli.
Però l’avanzare per i livelli è interessante e divertente, si possono trovare parecchi segreti, solitamente nascosti all'interno delle pareti con indizi visivi su dove si nascondono. C’è anche l’antica e sempreverde possibilità di raccogliere monete con le quali acquisire oggetti, come ad esempio le bombe intelligenti e nuove armi più efficaci. Anche se devo ammettere che la pistola di ordinanza da le sue soddisfazioni e non porta il giocatore a desiderare qualcosa di più potente.
Tecnicamente Ultracore è una vera delizia: la grafica, come detto ad inizio articolo, ha quel marchio, quell’estetica in stile europeo che fa nostalgia, come la colonna sonora, fantastica e orecchiabile e familiare, con l’opzione di poter scegliere tra SFX e FM per un feeling old style e SFX con qualità CD che curiosamente presenta nuovi brani che per qualità ho preferito.
Anche se Ultracore non è così longevo e una volta entrati nel mindset da videogiocatore degli anni 90, non è neanche così difficile, l’utente moderno e pigro potrebbe storcere il naso di fronte alla mancanza di salvataggi. Ve le ricordate le password? Ecco, quando finite il livello non dimenticate di segnarvele.
Ultracore
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- Pubblicato: 30-07-2020, 14:08
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In pratica un "Turrican scandinavo", visto che gli sviluppatori originali, Digital Ilusion appunto, sono svedesi Scherzi a parte, davvero un titolo valido e un graditissimo recupero. In effetti Psygnosis cancellò diversi progetti per Mega Drive, puntando progressivamenta a focalizzarsi sull'allora nuova 5° generazione. Tra questi unreleased figurava appunto Hardcore (Ultracore) ed era in buona (o -viste le circostanze- cattiva) compagnia: Shadow of the Beast III, Benefactor, Prince of Persia 2: The Shadow and the Flame, Globdule, ResQ, Walker e Bill's Tomato Game (quest'ultimo di fatto completato ma per ora -almeno che io sappia- non ancora pubblicato). Interessante notare che per realizzare la Mega Drive soundtrack di Ultracore il musicista Olof Gustafsson si è avvalso dello stesso ottimo sound engine Zyrinx/Jesper Kyd, driver particolarmente flessibile usato da quest'ultimo per Sub-Terrania, The Adventures of Batman & Robin e Red Zone.
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Scusa non ho ben capito dove hai giocato Ultracore ,su Switch o PS Vita?
Comunque usare gli stick dei moderni joypad aiuta non molto in questo gioco ,specialmente nel direzionare velocemente il fuoco di sparo ,invece con il vecchio joypad del Megadrive la cosa è un pò più ardua ...infatti ancora non l'ho finito
Concordo nel fatto che ci sono troppi nemici di dimensioni piccole ,fastidiosi come zanzare ,che in qualche modo ti rovinano il ritmo del gioco.
Bella rece ,gioco consigliatissimo per gli amanti del genere , bella grafica e ottima musica...
P.S.: Non capisco perchè non hanno tirato fuori pura quella per Amiga , sarebbe stato un miracolo per tutta la comunità amighista
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