The Legend of Zelda venne concepito nel 1986 dall’ingegnosa mente di Shigeru Miyamoto , l’ispirazione di tale opera è da attribuire alle sue personali avventure immaginarie che prendevano vita nei giardinetti dietro casa sua quando era ancora un bambino. Partendo da ciò si intuisce che in questo caso il game designer o creatore e la sua opera sono particolarmente legati da un qualcosa di molto più profondo di un comune contratto aziendale, qui ci sono in ballo sentimenti maturati col tempo, ricordi vissuti in spensieratezza tra immaginazione e realtà.
Gli anni passano e The Legend of Zelda cresce, il successo che riscuote è tale che viene da subito considerato un punto di riferimento della qualità offerta dalla Nintendo nel campo del software. Quello che ormai da tutti è considerato un capolavoro passa attraverso il Super Nintendo con The Legend of Zelda: A Link to the Past per poi finire sul piccolo schermo verde del Game Boy con The Legend of Zelda : Link’s Awakening, da quel momento la saga si ferma per un lungo periodo, un nuovo importante progetto sta per nascere e l’attesa si fa sempre più grande.
Quattro lunghi anni dopo, Nintendo svela al mondo The Legend of Zelda: Ocarina of Time, la potenza della neonata console Nintendo64 rende tutto più esaltante, le immagini del nostro eroe tridimensionale prendono forma sugli schermi delle più importanti fiere del settore e sulle pagine delle riviste specializzate, creando quello che viene definito con il termine Hype, in poche parole un ulteriore attesa senza eguali. Il 23 Novembre 1998 sugli scaffali dei negozi giapponesi appare in tutto il suo splendore la confezione di The Legend of Zelda: Ocarina of Time, per noi europei l’attesa durò fino al 18 Dicembre mentre per il sottoscritto l’attesa finì la mattina del 31 Dicembre: dovevate vedere la mia faccia quando il negoziante mi disse che non gli era rimasta nemmeno una copia del gioco, per fortuna di negozi di videogiochi nei dintorni ce ne erano tanti così mi accontentai della versione tedesca con istruzioni in italiano fotocopiate (e pure male). Il gioco comunque era provvisto di sottotitoli solo per tre lingue: inglese, francese e tedesco. Non badai affatto a quanto fosse brutto non avere le istruzioni originali in italiano, in quel momento ero dannatamente felice perché in mano avevo quello che da tutti era considerato un autentico capolavoro.
The Legend of Zelda: Ocarina of Time è un sogno che prende vita ogni qual volta si inserisce la cartuccia da 256 Megabit (32 Megabyte) nella console: l’introduzione si innalza davanti ai nostri occhi attraverso una sinfonia soave che ci avvolge come un caldo abbraccio fraterno, da lontano nella piana mattutina sorge un ragazzo in corsa sul suo elegante cavallo, come sfondo un imponente luna che splendendo pian piano sparisce e un nuovo giorno che meravigliosamente nasce. Tuttora rimango senza parole davanti a quella scena.
Ogni protagonista che si rispetti ha un nome e in questo caso il nostro primo compito sarà appunto quello di dare un nome valido al piccolo grande eroe della nostra piacevole avventura, Miyamoto decise di chiamarlo Link, sinceramente non conosco l’origine di questo nome, comunque la scelta penso che ricadrà sicuramente sul vostro nome proprio come feci io allora.
Ocarina of Time è ambientato come altri episodi della serie nelle antiche terre di Hyrule, un regno creato molto tempo fa da tre dee: Din dea della Potenza, Nayru dea della Saggezza e Farore dea del Coraggio. Una volta terminato il duro lavoro di creazione le tre dee abbandonarono Hyrule lasciando un simbolo eterno della loro forza chiamato Triforce. Questo elemento formato da tre pezzi triangolari dorati ha il potere di conferire a chi ne viene in possesso la vera forza per governare tutto il mondo, per questo essa è sigillata in un'altra dimensione chiamata "Sacred Realm" raggiungibile solo attraverso il Tempio del Tempo nel quale è presente una misteriosa spada chiamata Master Sword. La nostra epopea prende inizio in una piccola foresta chiamata Kokiri Forest e da un sogno o meglio un incubo che ci darà modo di capire che qualcosa di losco e malvagio si sta facendo strada nella nostra vita, eppure Link è solo un bambino della foresta cos’ ha di tanto speciale? Come può il destino di Hyrule dipendere da un bambino pigro? E’ quello che si chiede anche la piccola fatina Navy, la nostra attenta guida che ci condurrà e ci consiglierà sul da farsi, come un ombra ella sarà sempre al nostro fianco accompagnata dal suo luccichio sfrenato.
Intraprendere tutte le capacità di un personaggio di un videogioco non è mai stato così bello, passo dopo passo imparerete come è semplice alzare pietre, rotolare, arrampicarsi o saltare (senza pigiare nessun tasto, Link effettuerà un salto semplicemente superando un orlo), ma anche solo parlare con i negozianti, comprare una fionda per poi mirare e sparare, tagliare l’erba con una spada di legno e raccogliere colpi e Rupie (il denaro del luogo) o proteggervi con uno scudo. L' insieme di queste azioni non sono altro che un allenamento per quando sarete chiamati ad affrontare prove assolutamente più dure. Ben presto scoprirete anche il piacere nel suonare l’ocarina e le tante melodie che raccoglierete e imparerete a memoria; l’uso di questo strumento musicale è legato a diversi aspetti del gioco, uno su tutti è il bisogno di velocizzare le azioni, esempio: nel corso della storia vi affideranno un cavallo chiamato Epona, ebbene suonando l’Epona’s Song vedrete il vostro destriero ritornare da voi galoppando senza sosta. La vita di un eroe non è per niente semplice, arriverete perfino a raccogliere acqua, insetti o fatine nelle bottiglie vuote; dovete sapere che lo scambio di oggetti è una pratica alquanto importante, facendo scambi in giro per Hyrule potrete guadagnare benefici davvero utili come pozioni, oggetti o nel migliore dei casi un cuore. Le numerose attività ludiche alternative presenti in questo gioco evidenziano un chiaro tentativo da parte degli sviluppatori di dare la possibilità al giocatore di evadere quanto è più possibile dalla storia centrale, di fatto la possibilità di andare a pescare o semplicemente galoppare in sella al nostro bel cavallo rende il proseguimento del gioco decisamente più leggero, per non parlare poi dei tanti minigiochi presenti nelle zone popolari come la piazza nella zona dell’Hyrule Castle, inoltre questi passatempi rappresentano anche un ottimo rimedio se ci si ritrova privi di preziosi denari.
Analizzando in modo assolutamente superficiale il sistema di gioco possiamo senza dubbio classificare questo titolo come un classico Action/RPG: l’azione e il combattimento rappresentano il punto fondamentale del gioco, infatti nelle innumerevoli fasi di battaglia avrete modo di verificare con le vostre mani la comodità nello sferrare colpi di spada, lanciare delle bombe, scagliare frecce e tant’ altro, tutto rigorosamente in tempo reale. L’arsenale a vostra disposizione è davvero completo, esso vi darà modo di sbizzarrirvi nei combattimenti, ovviamente gli scontri più avvincenti prendono vita ogni qual volta arriverete alla fine di un dungeon, in quel momento assisterete alla spettacolare entrata in scena di un Boss finale che vi darà modo di testare i nuovi oggetti conquistati. L’evoluzione del personaggio come già saprete non avviene attraverso punti di esperienza ma attraverso il conseguimento di armi, tuniche, magie e cuori, questi ultimi rappresentano la nostra energia vitale, più ne riusciremo ad ottenere e più facile risulterà il proseguimento del nostro arduo cammino. In seguito a questa veloce analisi si deduce che chi ha già avuto modo di giocare ai vecchi capitoli della saga rivivrà in chiave tridimensionale situazioni apparentemente già provate, difatti gli sviluppatori Nintendo hanno volutamente riproposto gli elementi vincenti della serie aggiungendone di nuovi assolutamente originali.
Chi conosce bene il Nintendo64 sa altrettanto bene che il peggior difetto di questa console è la cartuccia, un supporto di memorizzazione veloce ma che offriva una quantità di dati al di sotto delle esigenze dei programmatori, pertanto Ocarina of Time nonostante tutto si presentò come un autentico miracolo. Il motore grafico non presentava rallentamenti sebbene la mole di particolari su schermo fosse notevole. La fluidità dei movimenti di ogni elemento poligonale presente lasciava senza parole, anche nei filmati in tempo reale apparivano più che soddisfacenti e non facevano rimpiangere i filmati in Computer Grafica che la Playstation poteva permettersi grazie all’ausilio del supporto CD. In tutto questo entusiasmo tecnico si celava una profonda conoscenza della console da parte di Nintendo, alquanto furba se si considera che in alcune zone optò per l’integrazione di fondali prerenderizzati (come quelli di Resident Evil), il risultato purtroppo lasciava un po’ sconcertati, visto che improvvisamente non era più possibile controllare la visuale. Come da tradizione Nintendo nel campo 3D, la telecamera si dimostrò assolutamente priva di difetti, seguendo il personaggio senza intoppi, risultando confortevole sia manualmente che automaticamente, semplicemente da elogiare.
A proposito di lodi, se l’occhio vuole la sua parte, l’orecchio non è da meno ed è appunto nel sonoro che questo titolo dimostra tutta la sua immensa classe, il maestro Koji Kondo dirige un orchestra di suoni e di melodie sia passate che mai udite, remix che rimembrano avventure ormai completate e nuove composizioni che riscrivono in chiave musicale un capolavoro che da questo punto di vista vale da solo l’acquisto del gioco.
E' facile descriverne la bellezza di un capolavoro, ma i difetti? Quelli logicamente non mancano, nulla è perfetto, è proprio per questo che esistono ben tre versioni di Ocarina of Time: la 1.0, la 1.1 e la 1.2. Della prima versione (1.0) fanno parte tutte le cartucce dorate e alcune grigie distribuite nel 1998, successivamente nel 1999 partì la distribuzione della seconda versione (1.1) nella quale vennero corretti molti bug (come la possibilità di completare il gioco senza Master Sword), infine in seguito ad ulteriori segnalazioni venne rilasciata quella definitiva (1.2) che correggeva ulteriori errori di programmazione.
Di Ocarina of Time esiste anche una versione chiamata Master Quest contenuta in un disco bonus presente in alcune confezioni speciali di The Legend of Zelda: Wind Waker, in principio questa versione venne pensata per il Nintendo64DD e si chiamava Ura Zelda, ci fu anche un annuncio ufficiale ma alla fine dei conti Nintendo lasciò perdere per pensare ad altro (e fece bene).
La perfezione esiste e fa parte indiscutibilmente di The Legend of Zelda: Ocarina of Time, tutti i premi vinti e le classifiche di vendita superate rappresentano la testimonianza matematica di ciò che vi dico e non mi sorprendo se oggi ogni volta che ripenso a questo immenso capolavoro non posso fare a meno di rimanere incantato in un silenzio vuoto e malinconico; purtroppo mi manca e non sapete quanto, aver avuto il grande onore di essere stato l’eroe bambino del videogioco più bello di tutti i tempi.
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