Theatrhythm Final Fantasy - Nintendo 3DSTra tutti i generi possibili mai avrei creduto di appassionarmi a un gioco musicale tanto da volervelo presentare. Di tutti gli spin-off realizzabili legati a una saga numericamente cospicua come Final Fantasy, poi, neppure avrei pensato a un rhythm game. Ma dato che alla Square Enix sanno cavare il sangue dalle rape (tra tower defense, picchiaduro, ma anche merchandising vario...), perché non sviluppare anche un gioco musicale? Dopotutto gli episodi di Final Fantasy sono famosi anche per i loro brani, in gran parte rinomati grazie alla maestria di Nobuo Uematsu, autore che li ha curati direttamente fino all’undicesimo episodio, collaborando al dodicesimo e poi... basta così. Il divorzio tra il compositore e la casa produttrice, infatti, risale dopotutto al 2004. E tuttavia sono stati comunque mantenuti buoni rapporti e, di conseguenza, portate avanti alcune collaborazioni. Come non richiamarlo, dunque, per collaborare alla realizzazione da un gioco musicale sulla saga su cui si è speso così tanto negli scorsi decenni?

Ecco, il giudizio sui singoli brani potrà differire in base a quanto i giocatori ne siano a conoscenza. Non si può pretendere, infatti, che tutti siano appassionati di FF, o che sappiano addirittura collocare il brano nell’episodio corretto. In realtà io ne sono in grado e credo proprio che lo siano anche molti di voi, non a caso siamo su Retrogaming History! Forse però si è dimostrato saggio non calcare troppo la mano sul fattore nostalgia. Fin dalle fasi iniziali del progetto, infatti, alla Square Enix si saranno probabilmente chiesti: vale la pena coinvolgere la maggior parte dei giocatori creando un gioco dalle meccaniche molto immediate? O magari è preferibile puntare su una complessità maggiore rispetto alla media (alla media dei rhythm game, ovvio), senza però tralasciare molti riferimenti al passato, principalmente per fare felici i fan storici? Si è opportunamente deciso di non scontentare nessuno ed è stata la scelta migliore. Vero è che su 3DS il genere musicale non è molto affermato, ma appare altresì evidente che pure le “vecchie” saghe musicali come Guitar Hero o Rock Band se la stanno passando male, dopo il boom di fine anni ’00.

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A proposito, dato che la mia passione per i rhythm game rasenta lo zero, sono stato il primo a stupirmi delle decine di ore passate su Theatrhytm, titolo che peraltro avevo preventivamente etichettato come mera trovata commerciale. Il risultato ottenuto dalla Square Enix riesce invece a coniugare l’accessibilità con rispetto per la storia ormai più che venticinquennale di FF. Certo, la trama è quello che è: solo poche righe... ma intanto c’è. Chaos e Cosmos (divinità che potremmo non suonarci nuove se conosciamo i due spin-off Dissidia per PSP) si sfideranno e starà a noi raccogliere un gran numero di punti per vincere la battaglia. Non ci vorrà molto per adempiere tale obiettivo... ma non è quello il vero scopo. Il piacere derivante da Theatrhythm deriverà infatti dallo spolpare tutte le modalità di gioco (invero pochine) e i molti brani (una settantina!). Certo, poi ci sono altri 50 pezzi in vendita su eShop a 1 euro l’uno, DLC nel complesso costosetti, ma per FF ho fatto questa "follia"! Tracce che meritano... e non mancano tra esse alcune sorprese, come un brano tratto da FF XIII-2, un altro da FF Versus XIII ed un altro ancora da FF Type-0; pezzi dunque provenienti da giochi mai usciti sulle console della grande N. In effetti, Theatrhythm può essere anche visto come un riavvicinamento tra Square-Enix e Nintendo, dopo che le due società si sono ignorate per parecchi anni, da quando cioè la saga di FF si trasferì su PS1 a partire dal settimo episodio, sia pur con l’eccezione della saga di spin-off FF Crystal Chronicles.

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A questo punto, però, la domanda è lecita: che si fa in Theatrhythm? Si superano diversi stage, affrontando i vari brani in tre tipi distinti di sfide (comunque non troppo dissimili tra loro), nei contesti dei tredici FF “regolari” usciti fino al 2012. Insomma, una volta selezionato l’FF da “giocare”, dopo l’introduzione si dovranno appunto affrontare tre fasi, tutte contraddistinte dal dover toccare lo schermo inferiore col pennino, seguendo la bolla sullo spartito dello schermo superiore e le varie indicazioni su come muoversi, se strisciare il pennino e in che direzione, se effettuare dei brevi tocchi... Per ogni FF scelto lo schema sarà il medesimo: un brano di esplorazione, uno di combattimento e uno contenente un filmato-evento, quasi fosse un trailer con una carrellata dei momenti topici di ogni episodio.

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Nelle sezioni di combattimento contro gli avversari inanellare mossa dopo mossa sarà sì il modo migliore per colpire il nemico di turno, ma risulterà altrettanto utile non subire danni dagli avversari. Sbagliare i movimenti del pennino porterà a una rapida diminuzione della barra vitale e la sfida consisterà nel mantenere il sangue freddo, restare in carreggiata, riprendersi e arrivare al termine del brano. Anche nei “video-evento” e nelle sezioni di esplorazione del territorio sarà comunque possibile subire ferite, e, dopo troppi errori, si dovrà anche qui ricominciare lo stage. In molti livelli è però più facile arrivare alla fine... ma attenzione ai risultati! Un conto, infatti, è terminare un brano col grado SS, un altro terminarlo con C, con i voti che vanno da F ad A, inclusi ovviamente S ed SS. Raramente poi mi sono meritato un SSS, visto che per quest'ultimo serve la perfezione assoluta ed è davvero difficile da ottenere. Provate – se osate – a guadagnarvi il massimo dei voti sulle note della meravigliosamente isterica traccia Dancing Mad, udita durante lo scontro finale con Kefka in FF VI!).

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Come detto, il titolo non sconvolge per originalità, ma almeno ha le carte in regola per distinguersi e non solo grazie al simpatico stile grafico un po’ troppo kawaii, ovvero carino e fanciullesco (un po’ strano ma ci si abitua) e alle meravigliose musiche del maestro Uematsu, ma anche e soprattutto a una solida ossatura da gioco di ruolo. Difatti, tanto più farete partecipare i personaggi alle battaglie, quanto più energia, attacchi speciali e magie acquisiranno... e punti per poterle attivare, ovviamente (sarà poi a discrezione del giocatore stabilire come distribuire i punti magia, se tra molte piccole abilità oppure, viceversa, fra poche ma potenti stregonerie in grado di ribaltare l’esito di un’esecuzione). Magie per ristabilire la salute, ad esempio, o per eseguire degli attacchi speciali. Certo, non è umanamente possibile seguire le tracce con precisione assoluta e contemporaneamente scegliere e attivare attacchi e magie. Queste, dunque, saranno attivate in modo automatico, ad esempio dopo aver completato una certa quantità di obiettivi senza errori, o ad un punto prestabilito della traccia. Affrontare nemici e boss risulterà più facile se la squadra di 4 personaggi scelti dal giocatore sarà ben preparata, fermo restando che includere nel team uno o due personaggi più deboli è in ogni caso utile per far loro guadagnare in proporzione più esperienza e conseguentemente livelli. E' bene ricordare, pero, che con meno vita e magie sarà più dura completare il brano, dato che la valutazione verrà sì data anche dalla precisione, ma i premi da ottenere saranno maggiori. Fuori dal combattimento, poi, si potrà gestire la squadra e assegnare le diverse abilità ai vari personaggi, scegliere la formazione del gruppo e preparare gli oggetti che verranno usati sul campo (anch’essi attivati automaticamente): si va dalle piume di fenice per rianimare un compagno caduto, a speciali erbe ghisal per richiamare certi chocobo migliori, a ninnoli atti ad aumentare le probabilità di ottenere degli altri oggetti più rari alla fine dello stage... sono disponibili decine e decine di oggetti.

COMMENTO FINALE


"Anche se Theatrhythm - Final Fantasy propone uno schema certamente ripetitivo dopo poche ore, continuerà in ogni modo ad affascinare i cultori della saga per la bellezza delle musiche e per la bontà delle meccaniche di gioco, mentre le nuove leve potrebbero comunque appassionarsi a loro volta alla bellezza dei brani (sebbene manchino dei riferimenti emozionali adeguati... ma questo rhythm game potrebbe anche essere uno sprone per scoprire certi titoli). Il nostalgico, invece, pur magari non amando il genere musicale, difficilmente se ne staccherà in tempi brevi. La campagna è solo un pretesto: più si avanzerà e più chicche verranno sbloccate. Si potrà così accedere a decine di “Note Oscure”, brani anche riarrangiati per una più difficile esecuzione, sfide online, carte speciali, personaggi extra, e molti altri premi ogni 500 punti rhytmia ottenuti (di solito ogni 3-4 canzoni). Demoliti in breve tempo i numerosi preconcetti che mi ero fatto riguardo questo Theatrhythm, sono arrivato senza accorgermene a più di 100.000, quando la storia si può completare semplicemente con 10.000 unità. In effetti ci vorranno parecchie ore, ma in compagnia di certi brani non sarà un gran dispiacere! E se poi, oltre alle storiche musiche, si mette pure in conto un gameplay sì accessibile, ma in cui sarà comunque necessario ragionare e prepararsi come in un gioco di ruolo per affrontare un brano adeguatamente “allenati”, si può notare come – nonostante un buon senso del ritmo sia assai importante – anche la profondità di gioco non manchi. Assuefacente."