Epic Mickey Power of Illusion - Nintendo 3DSMi accingo a descrivere questo Epic Mickey: Power of Illusion con un po’ di amarezza. I moderni giochi Disney, infatti, sono un po' come nani sulle spalle dei giganti, come del resto può testimoniare chi ha provato i capolavori del passato e sa che i titoli legati alla casa di Burbank possono dirsi ottimi, inclusi naturalmente quelli ispirati a Topolino, di solito platform eccellenti. Il nuovo corso intrapreso con la saga di Epic Mickey mi ha però lasciato perplesso.
Fin dal primo capitolo, difatti, si è capito che Warren Spector non avrebbe potuto sviluppare un semplice platform: insomma si tratta del creatore di Deus Ex! E poi, pensavo: un episodio esclusivo, su una console Nintendo – che di platform se ne intende –, un gioco di piattaforme con Topolino protagonista sarà straordinario, a maggior ragione dal momento che, come evidenziato dal titolo, sembra volersi porre come seguito spirituale della saga “Illusion”, che tanto lustro ha dato in passato al nostro amato Mickey!

Una storia più oscura, ampia e con possibilità di scelte comportamentali da parte del giocatore, ha reso il brand videoludico di Mickey Mouse davvero migliore?
Si tratta di una domanda da porre in un’altra sede, dato che questo capitolo in esclusiva per il 3DS è per larga parte estraneo agli eventi dei due Epic Mickey per console casalinghe. Compare sì Oswald e viene addirittura citata Rifiutolandia in un paio di inquadrature iniziali, ma poi si entra nel castello delle illusioni, dopo una sequenza introduttiva tanto piatta quanto prevedibile. Non assisteremo poi ad altri video, a meno di non considerare tali i dialoghi tra Topolino, il Grillo Parlante e gli altri personaggi Disney che salveremo nei diversi scenari, portandoli al sicuro nella Fortezza, zona interna al Castello e per qualche motivo protetta dalle Illusioni della crudele Mizrabel. In effetti, vi saranno molti protagonisti di avventure Disney sparsi per i vari scenari: dai classici Paperino, Pippo, Zio Paperone ad altri provenienti dalla filmografia della casa americana (Mulan, Il Re Leone, Aladdin, La Sirenetta, Alice nel Paese delle Meraviglie, Biancaneve...). Sui dialoghi con i personaggi non giocanti (PNG) niente da dire: sono adeguati ad ogni character. Gli sviluppatori, infatti, hanno cercato di renderli il più possibile coerenti con gli aspetti più salienti del loro background disneyano: la timidezza di Flounder, la spacconaggine di Jago, l’alterigia di Jafar, la cucina di Tiana...

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Non è certo per quattro righe di dialogo ben scritte, però, che abbiamo acquistato un gioco di piattaforme. Cominciamo quindi con il primo livello, sperando di rivivere i fasti del classico Castle of Illusion.
Ancora prima di prendere in esame al comparto tecnico, le impressioni iniziali non sono favorevoli: i movimenti di Topolino sembrano... lenti. Pare che si muova in una bolla di sapone. Ben presto inizieremo a capire come funzionano le cose: l’avanzamento del gioco sarà classico che più classico non si può. Niente mondo liberamente esplorabile, solo una piccola mappa per la scelta dei livelli. Pochi stage, circa 4, per mondo e non più di 3 worlds. Sembra che ad un certo punto abbiano tagliato i fondi alla casa produttrice (non a caso la saga di Epic Mickey sembra essere un po’ a rischio), dato che il finale giunge davvero rapidamente. O meglio, si può completare il gioco di fretta, fermo restando che il giocatore dovrà comunque impegnarsi a fondo. Viceversa, aiutando tutti i personaggi che salveremo, otterremo sempre più abilità, fondamentali per proseguire nel gioco. Questo, infatti, sembra sì tanto facile all’inizio, ma nell’ultimo mondo si mostra invece fin troppo punitivo.

Epic Mickey: Power of Illusion pare proprio un’occasione sprecata, un titolo che riesce solo parzialmente a far leva sul fattore nostalgia, grazie agli ottimi arrangiamenti musicali, ai molti personaggi che incontreremo, ad alcune chicche nascoste, come l’attacco speciale di Zio Paperone, uno spettacolo!
Per quanto gli sprite disegnati a mano uniti a fondali altrettanto d’atmosfera siano comunque piacevoli, il comparto tecnico, più che omaggiare il passato, sembra da Gameboy Advance, dando una sensazione di scarsa cura, anche a causa delle poche animazioni dei personaggi e della disarmante scarsità di ambienti, oltre che dei nemici continuamente riciclati. Alla fine, infatti, incontreremo più o meno gli stessi avversari e solo a volte più corazzati livello dopo livello. La poche novità, come gli squali nei livelli marini o dei grossi mostri gialli non meglio identificabili che lanciano sfere gialle in diagonale non faranno altro che rendere la nostra avventura più tediosa... quando li vedrete lo capirete! Mettere tanti nemici uguali in pochi centimetri non aiuterà la varietà, anzi, spingerà ad eseguire in serie gli stessi attacchi. A proposito di questi ultimi, peraltro, la situazione non è del tutto rosea.

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Potremo saltare e, con lo stesso pulsante, eseguire un attacco: insomma, saltare su un nemico servirà solo a danneggiarci, per colpirlo dovremo premere due volte l’attacco di salto, con la traiettoria di quest'ultimo che cambierà di pochissimo, mentre quello che varierà sarà solo il danneggiare il cattivo anziché noi. Poi disporremo di un attacco rotante, un vortice alla “Diavolo della Tasmania” che purtroppo dura meno di un paio di secondi e, nel caso di Topolino, vedrà Mickey rimanere quasi fermo sul posto. Il giocatore accorto, una volta capito che l’attacco è efficace, potrà quindi tranquillamente aspettare che il nemico gli venga incontro per dare vita alla sua breve spirale di morte. In alternativa potremo eseguire il vortice anche in mezzo ad un salto, effettuando così un altro attacco utile. Sono disponibili, infine, due armi: la pittura e il solvente. Bisognava pur dare un elemento che collegasse questo episodio alla saga principale di Epic Mickey, no? Potremo quindi, tramite un altro dei quattro pulsanti della raggiera A B X Y, attaccare con un getto di liquido. L’aver scelto vernice o solvente non comporterà particolari cambiamenti, visto che il nemico sparirà sempre e comunque! Dunque nessun dilemma morale come nei due episodi per console casalinghe.

Certo, parlando di karma e voglia di aiutare o meno i protagonisti, è vero che potremo anche interagire con loro, poiché, dopo averli trovati, saranno al sicuro in una stanza della fortezza e potremo parlarci quando vorremo, fermo restando che i dialoghi, per quanto adeguati, saranno brevissimi. Peccato però che ci siano solo due modi per aiutarli: o creare con la vernice un oggetto per loro (e sarà questione di un attimo... peccato però che capiti di rado...) oppure recarsi altrove per recuperare un oggetto o un personaggio secondario. Talvolta quel che vorranno si troverà in un’altra stanza e basteranno pochi secondi per completare la missione, ma spesso però dovremo addentrarci di nuovo nei livelli già completati. In sostanza, per arrivare a soddisfare ogni personaggio ed essere poi gratificati da poche righe di ringraziamento da parte di ognuno alla fine del gioco, il povero Topolino dovrà riaffrontare i vari livelli già superati. Una volta. Due volte. Tre volte. Quattro volte... quando ormai non ce la facciamo davvero più. Oltretutto gli stage dovranno essere superati in maniera del tutto analoga alla prima volta... non è che ci siano differenze. Solo, nel corridoio “segreto” semivuoto, di cui comunque un giocatore di medio livello si era già accorto, senza trovarvi nulla se non qualche banconota, questa volta sarà presente un oggetto o un amico da recuperare. E c'è anche da dire che compiere queste missioni sarà realmente necessario... anche se di sicuro direte: meglio saltarle. E io vi dirò: no. Non tanto perché così la longevità passa da 3 a 10 ore (molto più noiose, però...), ma soprattutto poiché aiutare i nostri colleghi Disney ci premierà anche con dei potenziamenti. E proseguire può essere davvero ostico senza potenziarsi...

Se i primi due mondi sono sostanzialmente abbordabili, i livelli marini, invece, si rivelano delle vere trappole: correnti a tradimento, superfici pieni di spunzoni, nemici posizionati in maniera chirurgica. Il tutto si tradurrà un continuo trial & error, accettabile ad esempio VVVVV o Super Meat Boy, titoli dotati di respawn immediato, ma ben poco adatto ad un platform come questo, dove tenderà a scoraggiare dal proseguire. Credetemi se vi dico che se è davvero frustrante completare le vere missioni secondarie, lo sarà ancor di più proseguire senza mai voltarsi indietro, poiché poi le si paga tutte... I livelli, infatti, diventeranno parecchio lunghi – sulla mezz’ora – e con un solo un checkpoint metà livello. Avere quattro cuori nelle ultime zone, quando una mossa falsa porta a perderne uno e mezzo, significa rischiare di trascorrere molto tempo in tali stage.
Certo, potremo portare con noi degli sticker e disegnare degli oggetti, tra cui un forziere, che potrà sputare fuori dei mezzi cuori... se va bene, non ne escono spesso. E poi ci vorranno almeno trenta secondi perché sparisca un forziere e se ne possa disegnare uno nuovo: non proprio azzeccato far perdere cinque minuti a disegnare forzieri per salvarci dalla morte, magari a pochi passi dalla fine del livello, ricaricarsi così a dovere l’energia e poi comunque morire per pochi sfortunati secondi.

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Topolino potrà dunque disegnare oggetti e non solo con gli sticker che potrà portarsi appresso. Potrà farlo, infatti, per ottenere ad esempio una piattaforma, un aiuto nel combattimento, un forziere... Il nostro roditore preferito, poi, avrà la possibilità di interagire con alcuni elementi dello sfondo. Non tanti, bensì sempre gli stessi ripetuti allo sfinimento... e lo farà spesso, troppo spesso. Sullo schermo inferiore troveremo gli elementi con cui si potrà interagire: una piattaforma che sarà meglio creare, un cannone preferibilmente da far sparire, un tappeto volante da far apparire, una ragnatela da cancellare... Problema: se metto tanti di questi elementi vicini tra loro, ciò aumenta il divertimento? No, affatto! Posizionare una lama letale appesa a una fune ci porterà necessariamente a cancellare l’arma (dieci secondi), crearne un’altra (dieci secondi) cancellare quella accanto (dieci secondi) e creare l’altro cavo (dieci secondi). A questo punto si dovrà creare una piattaforma (dieci secondi) e cancellarne un’altra che ci blocca il passaggio (dieci secondi) e potrei andare avanti per molto tempo! Nella zona piratesca, poi, sarà possibile cancellare i cannoni che ci danneggeranno per crearne di nuovi che vadano viceversa a colpire gli avversari, ma se ce ne saranno due/tre vicini si perderà facilmente un minuto abbondante, trascorrendolo a spennellare. Di situazioni troppo simili tra loro in cui sarà necessario il pennino se ne presenteranno poi fin troppe. E bisognerà disegnare sempre le stesse figure... Un tedio che non si può esprimere a parole.

Abbiamo già visto che il combattimento con i nemici standard è noiosetto... ebbene: non si risolleverà certo al cospetto dei boss, ma risulterà invece inizialmente frustrante e poi strenuamente ripetitivo. Questi infatti eseguiranno in continuazione i due attacchi di cui dispongono! Davvero ripetitivo... eppure le sviste fioccheranno... Solo avere qualche potenziamento porterà dei vantaggi.


COMMENTO FINALE


"Da amante dei platform in primo luogo e secondariamente da estimatore dei due Epic Mickey devo proprio dirlo: questo spin-off si è rivelato una delusione. Un sistema di gioco davvero pesante, sia come struttura generale che come dinamiche action-platform e un comparto tecnico appena sufficiente (3D non pervenuto...) si sono infatti tradotti in un titolo fin troppo classico, oltretutto su una console dove non mancano certo ottimi esponenti del genere, coi quali questo Epic Mickey non esce dal confronto con le ossa del tutto rotte solo per il carisma dei personaggi Disney... ma davvero a malapena. Non solo Epic Mickey: Power of Illusion mi è parso lontano dal livello dei titoli con protagonista Topolino realizzati epoca 16-32-bit, ma neppure appunto in grado di competere con buona parte dei platform 2D già presenti in quantità sul 3DS, come Shantae o Mighty Switch Force.
E neppure il pennello magico di Yen Sid stavolta sembra capace di riaggiustare il danno..."