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ID: 252304Dopo la comparsa di Shinobi, un genere rimasto popolare tra gli appassionati dei giochi d'azione è quello del "ninja metropolitano", ovvero del guerriero giapponese catapultato in una realtà moderna o futuribile in cui balza e si nasconde tra grattacieli e basi segrete. Questo Shadow of the Ninja (noto anche con il titolo europeo Blue Shadow), prodotto da Natsume su licenza Taito, appartiene proprio al suddetto gruppo: nel solito futuro non troppo distante, il malvagio Imperatore Garuda ha preso il controllo degli Stati Uniti, e spetta ai giovani ninja Hayate e Lady Kaede abbattere la tirannia con le sole loro forze.
Il gioco in questione rimanda a due capisaldi del genere: il già citato Shinobi e Strider. Va detto da subito che non raggiunge le vette di alcuno dei titoli citati, ma rimane comunque un platform godibile e realizzato discretamente. Shadow of the Ninja s'ispira a entrambi per le ambientazioni, al primo per le tipologie di nemici incontrati, che spaziano da soldati a robot umanoidi o meno ad altri ninja, più tutta una serie di ostacoli e sistemi di difesa, mentre dal secondo riprende alcune caratteristiche del gameplay, come la capacità dei nostri eroi di appendersi a soffitti e piattaforme per poi procedere aggrappati a essi.

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Lungo il percorso si trovano diversi contenitori: distruggendoli Hayate e Kaede possono trovare dell'energia (sotto forma di quelle che sembrano proprio bottiglie di sake), oppure delle armi che vanno a sostituire la spadina di partenza. Raccogliendo più volte la stessa arma la si potenzia, anche se ad essere sinceri non si avverte questo gran cambiamento... esse sono: una katana, una kusarigama (catena con una falce all'estremità), delle shuriken, oppure l'arma "segreta" (nel senso che non è segnata sul manuale), delle bombe che una volta rilasciate sono in grado di distruggere anche il nemico più tosto.
A proposito di nemici, una cosa che accomuna questo titolo ai due di cui sopra è anche la scelta dei boss, che spaziano dal futuristico al fantastico: si parte con un robot lanciamissili e un enorme tank pieno di armi, per proseguire con l'armatura animata di un samurai, un uomo che si fonde con il suo falco creando un umanoide alato, e infine Garuda, che ovviamente non è il povero vecchio che mostra di essere. Ebbene sì, i livelli di gioco sono solo cinque, divisi in un numero variabile di sotto-livelli (solitamente tre o quattro), anche se spesso l'ultimo di questi coincide direttamente con la sfida fra noi e il boss.
Per evitare che l'avventura termini subito, gli sviluppatori ci hanno concesso una sola vita e cinque possibilità di continuare. La curva di difficoltà dei livelli è comunque molto ben calibrata, tanto che non sarà difficile, dopo un po', di allenamento giungere fino al quartier generale di Garuda, ma ci vorrà del tempo prima di superare l'ultima fase e terminare il gioco, dopodiché, come succede spesso ai titoli d'azione, la rigiocabilità sarà scesa a zero.

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Tecnicamente parlando, i vari sprites sono piccolissimi e quasi monocromatici, ma sufficientemente ben disegnati per permetterci di distinguere un uomo da una donna e un essere umano da un robot. Stesso discorso per gli sfondi, scarsamente colorati ma ben definiti e sulle prime abbastanza originali: il gioco inizia in un porto durante una notte di tempesta, per poi proseguire in modo più scontato tra palazzi diroccati e basi ultratecnologiche. Il tutto però si risolleva con l'ultimo livello, che parte con uno scorcio di devastazione futuribile per proseguire con il palazzo di Garuda, ibrido di antico e moderno. I rallentamenti sono praticamente assenti così come i difetti generati dalla presenza di troppi sprites, da questo punto di vista il gioco denota un buono sforzo di programmazione.
Le musiche sono ascoltabili ma troppo ripetitive e gli effetti sonori, beh, sono quello che ci si può aspettare da un chip limitato come quello del NES, anche se non vedo perché tutte le volte che si salta a terra debba sentirsi una specie di pernacchia!




COMMENTO FINALE


"I veri punti di forza di Shadow of the Ninja sono la rapidità dell'azione e soprattutto il fatto che si possa giocare in due contemporaneamente, non una cosa così comune ai tempi del NES; in definitiva il titolo non verrà certo ricordato come un capolavoro ma è comunque un buon gioco sufficientemente accattivante e ben realizzato per il periodo. Natsume riconferma la sua capacità di sfornare buoni giochi d'azione per lo scatolotto Nintendo."





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