Definire a che genere appartenga questo Punch-Out!! non è semplice. Apparentemente è una simulazione di boxe, ma una volta provato si capisce che di simulazione ha proprio poco. In definitiva si può dire che, questo prodotto, è una via di mezzo tra un picchiaduro ad incontri (boxe senza alcuna pretesa simulativa) e una specie di rhythm game.
Rhythm game perché ogni avversario attacca con una certa “cadenza”, ed in più prima di attaccare avvisa, con un movimento del proprio corpo, in genere del viso; come ad esempio, lo spostamento delle ciglia o la chiusura di un occhio. Questa singolarissima peculiarità, permette al giocatore due tipi di approccio al gioco differenti:
-È possibile imparare a memoria gli attacchi e i tempi di azione-reazione dei pugili avversari, muovendosi o anticipandoli di conseguenza; in questo modo si ha veramente l’impressione di effettuare un balletto.
-Utilizzando riflessi super pronti, bisogna aguzzare la vista, e carpire tutte quelle espressioni e movimenti degli avversari che ci avvertono di quale colpo gli stessi stiano per sferrare; in quest’altro modo questo titolo assume le caratteristiche di un picchiaduro ad incontri estremamente tattico.
Quasi sempre, però, il giocatore utilizzerà un mix tra questi due approcci, poiché sarà impossibile imparare a memoria tutto il gioco (a meno che non siate dei super cervelloni) e perché, alle volte, utilizzare solo i riflessi stanca troppo l’occhio, portandoci a una sicura sconfitta.
Questa particolarità appena descritta fa si che Punch-Out!! sia un gioco atipico, unico ed innovativo ancora ai giorni nostri, nonostante siano passati ormai molti anni.
Per quanto riguarda il gameplay, va anche detto che se si colpisce “a vuoto” troppe volte, il nostro Little Mac si stancherà, rimanendo per qualche secondo incapace di sferrare pugni.
I colpi degli avversari possono essere parati (nel caso di pugni non molto potenti), schivati o anche contrastati, sferrando un pugno al momento giusto e nel posto giusto. Per finire oltre al normale set di pugni, destro-sinistro, in pancia e al volto, è possibile sferrare potentissimi ganci. Per sferrare questi ganci è necessario recuperare delle “stelline” che ci verranno regalate a seguito di particolari prodezze pugilistiche. Detto tutto questo, però, bisogna anche dire che pad alla mano il gioco, pur essendo concettualmente più complesso di quello che ci si aspetta, non diventa mai ostico o “meccanico”, risultando invece immediato e semplice. In buona sostanza il giocatore non ha la percezione di trovarsi di fronte ad un titolo tanto elaborato quanto lo è in realtà e questo risultato è il frutto di ottime scelte a livello di controlli (che tra l’altro rispondono in maniera ottimale).
La difficoltà aumenta di avversario in avversario, fino ad arrivare a raggiungere livelli molto alti e forse, verso la fine del gioco, davvero troppo alti. Per fortuna in aiuto arrivano comode password, che permettono di “saltare” direttamente al primo pugile dell’ultima categoria raggiunta. Inutile dire, che questa difficoltà, unita al discreto numero di personaggi da battere, garantisce una buona longevità.
Oltre a quanto già descritto, questo titolo pugilistico offre tutta una serie di altre caratteristiche che rendono il gioco ancora più singolare e curioso. Prima fra tutte è l’ottima caratterizzazione dei personaggi: ognuno di essi ha le sue mosse specifiche e il suo stile di lotta, i suoi tempi di azione/reazione e i suoi punti deboli, la sua “entrata” sul ring, la sua musichetta e la sua caratterizzazione grafica che è un mix di caricatura e simpatia veramente ben riuscito.
Tra un round e l’altro si assiste a piccoli dialoghi tra Little Mac, l’avversario di turno e il nostro allenatore, che dispensa consigli solitamente piuttosto inutili. Chicca delle chicche, a fare da arbitro ci sarà Super Mario!!
La grafica, pur contando su un’inferiorità assoluta rispetto al coin-op, che poteva contare, tra l’altro, anche su effetti di scaling, è decisamente sopraffina, non solo per l’estrema opera di caratterizzazione ma anche per la grandezza stessa degli sprites, con un dettaglio e un numero di animazioni che nel 1987 risultava davvero alto. Il sonoro è vario e ben riuscito, dando quel tocco in più all’atmosfera del titolo.
Va detto che di questo gioco ne uscirono due versioni, una chiamata Mike Tyson’s Punch-Out!!, in cui Tyson era l’ultimo avversario, e una chiamata semplicemente Punch-Out!!, in cui Tyson veniva sostituito da MR Dream.
Chi cerca una simulazione di Boxe, potrebbe rimanere deluso, ma tutti gli altri saranno quasi sicuramente trascinati da questo gioco; dal clima che riesce a ricreare, dai personaggi strambi, dal divertimento garantito, dal gameplay fresco ed innovativo ancora oggi e dalla difficoltà che raggiunge vette veramente alte.
Purtroppo, una volta finito, non lo si rigiocherà più tanto facilmente, anche se rimane un bel gioco da far vedere agli amici per via dei personaggi buffi.
Ricordate però, questo è un gioco molto particolare. Quindi, pur essendo un grandissimo titolo, prima dell’acquisto, consiglio di provarlo.
Altre immagini: