Non a caso questa terza installazione del noto franchise sarebbe dovuta uscire con il nome di “Dinosaur Planet” sul precedente Nintendo 64. Progetto, quest’ultimo, che nella mente degli ideatori nulla avrebbe avuto a che spartire col carismatico Fox McCloud.
Sviluppato dalle sapienti mani della Rare, il titolo in questione rappresenta anche la fine dello storico sodalizio fra la nota casa inglese e la Nintendo; visto che, di lì a breve, gli autori di Donkey Kong Country e Banjo Kazooie sarebbero stati acquisiti da una Microsoft intenta a debuttare nel duro mondo delle console con la primissima Xbox.
Fortemente incentrato su “problem solving” e “backtracking”, Starfox Adventure ci chiederà di salvare un remoto pianeta abitato da dinosauri antropomorfi, utilizzando a tale scopo i particolari poteri di un’asta su cui metteremo le mani all’inizio dell’avventura. Tramite la consueta visuale in terza persona posta alle spalle del protagonista, dovremo perciò affrontare una lunga sequela
La splendida caratterizzazione dei differenti personaggi, nonché il progressivo moltiplicarsi delle possibilità di interazione con l’ambiente circostante, consentono invece all’avventura di mantenersi interessante per tutta la sua notevole durata. Sotto questo aspetto l’unico piccolo neo rimangono i ripetuti e lunghissimi spostamenti, che ci obbligheranno a ripercorrere più e più volte gli stessi itinerari alla ricerca di quell’aree della mappa divenute finalmente accessibili.
Per quanto concerne la longevità, il titolo Rare si dimostra ampiamente nella media. Ad una “quest” decisamente lunga e ad alcuni enigmi in grado di richiedere alcuni momenti di attenta riflessione, fanno infatti da contraltare uno scarso livello di difficoltà ed un fattore rigiocabilità prossimo allo zero. Nonostante ciò, Starfox Adventures rimane un titolo caldamente consigliato a tutti i possessori del cubo targato Nintendo. In esso sono infatti racchiuse buona parte di quelle qualità che resero grande la Rare dei bei tempi che furono.
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