Il gioco e' ambientato nell'universo di Guerre Stellari e riprende lo spirito dei primi titoli della serie per PC X-Wing.
Mi preme ricordare lo sviluppatore che e' la purtroppo defunta Factor 5 tedesca, software house nata da un gruppo di hackers..
Magari non vi dice niente (voto 4 ed uscire da RH!) ma questa casa ha al suo attivo alcune pietre miliari del videogioco come versioni a 16 bit di Turrican, R-Type o ancora come B.C. Kid o Katakis.
Ecco bravi, riposo dopo il saluto e asciugatevi la bavetta persa nel sentire questi titoli. La Factor 5 ha curato tutta la saga Rogue Squadron, cominciata con il primo per N64, seguita poi dal titolo qui recensito e dal terzo RSIII: Rebel Strike entrambi per GC.
Dopo queste premesse inserisco il disco.
Dopo il solito caricamento INCREDIBILMENTE veloce, anche questo mai abbastanza lodato, parte uno stacchetto veramente carino in cui tanti cloni ballano sulla morte nera, formando il logo LucasArts: divertente ed autoironico.
Il primo impatto e' a dir poco positivo tutti gli sfondi dei menu' sono spezzoni dei film della seconda trilogia (Ep IV-V-VI), i testi del gioco sono in perfetto italiano ma l'audio e' solo in inglese.
Navigando tra le opzioni si trova anche il test audio, con tanto di caccia TIE che svolazza da una parte all'altra dello schermo per farci godere da ogni cassa della gioia del DOLBY(TM) Pro Logic II, in puro stile Lucas.
Si crea il file di gioco e si comincia......sdang. Questo il rumore della mascella che cade per terra a fronte di una grafica che nel 2001 era da urlo e che tutt'oggi rimane ancora “impressive”, per citare Darth.
Il gioco e' veramente eccezionale e giocato su un maxischermo con un bell'impianto home theater garantisce un coinvolgimento totale. Rallentamenti pressoche' inesistenti, 60 FPS granitici a 480p ed ambientazioni che sembrano uscite dai film, alcune delle voci originali degli attori, tutti i suoni di SW e tanti altri piccoli dettagli evidenziano un gioco di una cura maniacale.
Si comincia con una missione di addestramento su Tatooine per prendere confidenza con i comandi e l’interfaccia di gioco. Le visuali possibili sono due: cockpit e terza persona.
Entrambe offrono gli stessi indicatori: efficienza scudi, potenza dei laser e missili o bombe disponibili.
Il cockpit non è proprio il massimo in fatto di design in quanto appare un pochino spoglio. Occorre pero’ precisare che e’ identico a quello dei film, quindi fedele all’originale. La mia preferenza va alla terza persona per ampiezza di campo visivo nonche’ per un pregevole effetto di zoom-out quando qualcuno vi sta in coda e vi ha nel mirino.
Esiste anche il famoso computer di puntamento, quello che Luke disattiva durante l’episodio IV nell’attacco alla morte nera, che nelle intenzioni dei programmatori dovrebbe aiutare nelle missioni. Francamente l’ho trovato inutile, riduce ulteriormente l’area visiva essendo utilizzabile solo con la visuale dall’interno e la sua efficienza diminuisce con l’uso.
Il sistema di lock dei missili è preciso e funzionale con una croce che richiama molto quella del primo coin op da sala.
La potenza dei laser, come per tradizione dei giochi di SW, e’ inversamente proporzionale al loro uso: piu’ li usate piu’ perdono potenza. La tecnica del ‘tengo il fuoco premuto’ non paga, insomma.
Menzione speciale per il radar ricco di informazioni ma che genera confusione durante i combattimenti piu’ concitati, non essendo di facile consultazione.
Nel caso siate a capo di una squadriglia, tramite la croce direzionale, potrete impartire ordini agli wingmen, esempi tipici sono “coprimi”, “attacca il mio bersaglio” o “stai in formazione”. Difficile valutare l’AI dei propri cadetti: in generale si ha la sensazione che ‘facciano qualcosa’, di certo quando sono di fianco a voi sparano!
L’area di gioco è vasta ed il campo visivo tende ad infinito. Se state per ‘fuoriuscire’ dalla zona, in automatico la vostra navetta esegue un’inversione di rotta di 180 gradi; i comandi della navetta sono totalmente analogici ed il feeling è ottimo.
Il gioco scorre via molto piacevolmente, si combatte dallo spazio aperto nel mezzo di Calamari e Star Destroyer fino ai famos “Death Star destroy runs” (attacchi alle Morti Nere, entrambe), passando per la città delle nuvole di Bespin (quella di Lando Carlissian per intenderci).
Ogni missione e' preceduta e seguita da sequenze realizzate con il motore del gioco e/o spezzoni cinematografici ORIGINALI dei film. Resto ancora una volta basito da come “possa starci” cosi' tanto film nel disco del GC.
A fine missione viene assegnato il punteggio in base ad alcuni indicatori: vite perse, nemici distrutti, alleati protetti, precisione di tiro, efficienza computer di puntamento ed il tempo di missione.
Le tre medaglie ottenibili (bronzo, argento ed oro) rispecchiano quindi easy, medium e hard, da segnalare che anche talune medaglie di bronzo sono comunque 'durette' da ottenere e in effetti il titolo non e' proprio semplice.
Le missioni sono 10 piu’ 5 bonus e sono organizzate con una struttura ad albero. Questo sistema non è proprio comodissimo ed è l’unica vera pecca dei menù di gioco.
Si pilotano A-B-X-Y Wing, snowspeeder ed altri velivoli anche con “cambi al volo” a metà missione. Disseminati negli scenari si possono trovare potenziamenti alle armi, armature ed elettroniche di bordo.
Molte ma molte altre chicche si possono sbloccare, tra le quali cito il Millenium Falcon, il TIE Advanced, lo Shuttle Imperiale, senza dimenticare anche un Naboo Starfighter (!), nonche' la possibilità di giocare come Darth Vader in due missioni.
Una volta finito il gioco, nei menù compaiono altre vere perle made in Lucas: un bellissimo documentario sul “making of” del gioco, i commenti audio ed i riconoscimenti, e nel documentario vi sono numerosi richiami al retrogaming negli studi Factor 5.
Terminato il gioco con tutte medaglie d'oro (vi garantisco che e' quasi impossibile) si sblocca la fantomatica modalita' ACE, quella ultra hard (ecco, questa e' fisicamente impossibilem eheh).
Per i pigri o per coloro i quali avessero perso il salvataggio originale del gioco (indovinate chi) esiste un comodo sistema di password in stile -IntroduzioneDelNomePerIlRecordSuiCassoniAnni80- (tuttoattaccato!) gestito dal buon R2-D2.
Appare chiaro a questo punto come la realizzazione tecnica sia molto ma molto alta; un titolo perfetto quindi?
Dipende da cosa si cerca in questo gioco, quando qualcosa è ottimo si cerca sempre di piu’...
1) Siete fan sfegatati di Star Wars e vi piace il genere? E' perfetto! Se non è nella vostra raccolta personale vuol dire che avete vissuto all'esterno della Via Lattea per troppo tempo....
2) Amate i titoli veramente arcade? E' Molto bello!
3) Cercavate su console qualcosa come X-Wing e sequel su PC ? Bello ma finisce in fretta…
Io appartengo alla terza categoria e vedo nel tempo richiesto di ogni missione un limite enorme, mi piace far durare una missione anche un'ora facendo di tutto e di più, per esempio abbattendo ogni nemico al 99% di precisione proteggendo tutti gli alleati.
Questo non si puo' fare in 3:20 sec... e se anche massimizzate 5 indicatori su 6 (tempo) vi beccate la medaglia legata a quest'ultimo.
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