Questo gioco è il primo di una trilogia prodotta dalla Square fra il 1989 e il 1991. Nonostante il titolo originale fosse “SaGa: Guerriero della torre del regno dei demoni”, si è deciso di diffonderlo in occidente sotto il marchio “Final Fantasy”, per ovvie ragioni di marketing, nonostante si discosti parecchio dalla ben più celebre produzione Square.
Le differenze infatti sono molte e contribuiscono a rendere questo prodotto unico nel suo genere.
Già appena avviato il gioco, risulta evidente che questo segue uno stile più vicino ai gdr tradizionali occidentali e relativamente complesso per un gioco del suo tempo: ci viene data la scelta, per il protagonista , di razza e sesso, oltre che nome. Le razze nel gioco sono infatti tre, umani, mutanti e mostri e ognuna risulta unica, con proprie regole di avanzamento e capacità.
In generale, ogni membro del party possiede quattro caratteristiche. La forza misura la quantità di danno inflitto nel combattimento in corpo a corpo con le armi che si basano su questa caratteristica, come spade o asce. L’agilità indica la precisione di questi attacchi, la probabilità di evitarli e l’ordine di attacco, oltre che il danno inflitto con le armi che si basano su di essa, come sciabole e proiettili. Gli Hit Points (HP) quantificano il numero di danni che un personaggio può subire prima di morire e infine il mana rappresenta la potenza delle sue magie.
Gli umani iniziano il gioco con più HP e forza dei mutanti, ma con meno agilità e possiedono il maggior numero di spazi liberi nel proprio inventario in cui disporre armi, oggetti, ecc. cioè otto. Possono inoltre equipaggiare qualunque tipo di protezione (armature, guanti, elmi), ma non possono utilizzare la magia. La vera differenza fra il sistema di FF Legend e quello dei gdr tradizionali della Square è il sistema di avanzamento delle caratteristiche. Gli umani, infatti, non migliorano le proprie caratteristiche attraverso il combattimento, bensì necessitano di specifiche pozioni acquistate nei negozi per incrementare HP, forza, o agilità.
Per quanto riguarda i mutanti, questi dispongono solo di quattro spazi liberi manipolabili nel proprio inventario, in quanto gli altri risultano occupati da magie e abilità innate, che cambiano in modo casuale durante l’avventura. I mutanti possono anche acquistare libri di magia nei negozi e il loro avanzamento si basa sul numero di combattimenti svolti: le loro caratteristiche aumentano, dunque, con il numero di nemici sconfitti.
L’ultima razza, quella dei mostri, aggiunge sicuramente qualcosa di originale al gioco. Le diverse creature fra cui possiamo scegliere all’inizio del gioco sono infatti versioni giocabili degli avversari incontrati nei vari combattimenti. I mostri non possono equipaggiare nè oggetti nè magie e le loro caratteristiche non aumentano in nessun modo. Tuttavia, dopo ogni combattimento, possono nutrirsi della carne dei nemici caduti, trasformandosi così in un mostro più forte o più debole, a seconda dell’avversario.
Dopo aver scelto il proprio personaggio principale fra le opzioni date, dunque, è possibile reclutare il resto della squadra usando gli stessi criteri.
Il gioco prevede scontri casuali organizzati in turni, che si svolgono sulla mappa del mondo o nei dungeon via via attraversati. Il sistema di combattimento appare tuttavia innovativo: permette infatti scontri con fino a 27 mostri contemporaneamente, "impilandoli" in un unica immagine e indicandone il numero di fianco al nome. Inoltre le armi possiedono limitati utilizzi: dopo una ventina di attacchi sferrati l'oggetto si rompe e bisogna comprarne uno nuovo. Anche le magie si contano ad utilizzi e necessitano di riposo in una locanda per essere ripristinate.
Per quanto riguarda la vicenda, questa si svolge in un mondo dominato da una misteriosa torre che si dice porti al Paradiso. Quattro giovani tentano la scalata e attraversano mondi molto diversi fra loro, affrontando piccole quest in ciascuno, raddrizzando torti e combattendo il male. L’avventura ha inizio ai piedi della gigantesca costruzione, in un mondo tradizionale fantasy, con le sue cittadine e castelli, ma durante la scalata della torre si attraverseranno tre mondi molto diversi fra loro: un immenso arcipelago tropicale, un mondo costruito nel cielo sulle nuvole e una città distrutta da una catastrofe nucleare, oltre ad alcuni spazi intermedi. L’idea di un mondo costruito in verticale, con piani tanto diversi fra loro, è sicuramente una trovata originale, che aggiunge inprevedibilità alla vicenda e stimola il giocatore, proponendogli qualcosa di sempre nuovo. In ognuno di questi piani, gli eroi affrontano uno dei servitori del malvagio demone Ashura, regalandoci infine un finale inaspettato e decisamente sorprendente per il tempo.
Questo gioco rappresenta a mio avviso uno degli esperimenti creativi più riusciti della Square. Il tentativo di innovare quella macchina tradizionale che aveva garantito alla casa di produzione il successo commerciale si manifesta particolarmente nei radicali cambiamenti applicati al sistema di combattimento. La creazione di un mondo originale, inoltre, con una sua precisa cosmologia e struttura, indica la voglia di esplorare possibilità situate al di fuori del fantasy tradizionale, ibridato addirittura con altri generi, come quello fantascientifico: ricetta che poi sarà in futuro quella di numerosi FF successivi, come il VI e il VII, e che risulterà comunque più evidente nel sequel: Legend II.
Dato che il gioco è vecchiotto e non è nemmeno situato al vertice dell’arco di vita della sua console non ha molto senso parlare di grafica, sonoro o grandi meraviglie artistiche.
Final Fantasy Legend - GameBoy
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- Pubblicato: 20-11-2013, 14:37
- 3 commenti
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Final Fantasy Legend
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Un gioco molto particolare che non nasce come capitolo regolare della serie ma merita assolutamente di essere riscoperto dagli amanti della saga... anzi della Sa Ga!
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E questo mi manca, mannaggia! Controllo subito sulla virtual console del 3DS...
Comunque, da reperire! Grazie per le recensione, ho scoperto un titolo che neppure conoscevo!
Sarà un po' meno famoso dei titoli del filone principale, ma non è una scusa per non giocarlo!
E poi gli spin-off della saga risultano spesso interessanti (vedi Dissidia, Crisis Core o Theathrhytm!).
In ogni caso, il Gameboy regala sempre soprese! Grazie ancora!
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