L’ambientazione del gioco è singolare e presenta ancora una volta una forte ibridazione di elementi fantasy e fantascientifici. Questa è resa ancora più marcata dall’introduzione della possibilità di viaggiare nel tempo, che costituisce il cardine attorno a cui ruota la storia. I personaggi sono infatti tre ragazzi inviati nel passato per scongiurare una catastrofe: la comparsa di una misteriosa entità ha sommerso il pianeta e l’unica speranza di salvezza è intervenire prima che ciò accada. Il viaggio fra presente, passato e futuro è reso possibile dalla nave volante Talon, che i personaggi potranno equipaggiare con armi, negozi a bordo e altri componenti.
Dalla partenza nel passato allo scontro finale nella dimensione da cui l’entità proviene, i protagonisti attraverseranno varie città e incontreranno svariati personaggi non giocanti, alcuni dei quali si uniranno a loro durante l’avventura.
Dai capitoli precedenti il gameplay risulta alterato in alcune caratteristiche: i mostri non compaiono più “impilati” bensì affiancati, con conseguente diminuzione del numero massimo di avversari in battaglia e le armi non hanno più un numero limitato di utilizzi. L’alleggerimento del sistema e un’ottima grafica, rendono quindi il gioco più scorrevole e semplice da giocare.
Di tutti gli elementi che caratterizzavano l’originalità dei capitoli precedenti è tuttavia rimasto ben poco: l’ambientazione risulta sì abbastanza fantasiosa, ma la storia appare a tratti poco convincente e interattiva. Il viaggio tra i mondi, che era uno dei punti forti dei giochi della serie, viene qui eliminato per fare spazio a un percorso lineare fra tre periodi temporali differenti, nemmeno poi tanto diversi fra loro. Anche il caratteristico sistema di combattimento, che allontanava così tanto questo gioco dall’ormai canonico Final Fantasy, appare sempre più adeguato a quello del suo “fratello maggiore”.
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