Tra i tanti mestieri interpretati da Super Mario uno è poco noto al grande pubblico, quello di pasticcere, affidato al camaleontico testimonial della casa di Kyoto dalla Bullet-Proof nel 1993, come se la caverà Mario nell’inedito ruolo? Lo scopriremo in questo simpatico puzzle game!
Un Mario tuttofare
Per la Nintendo Mario è una vera ossessione, la casa giapponese riesce infatti ad infilare il simpatico idraulico nei giochi più improbabili, lo abbiamo visto interpretare mille mestieri, carpentiere in Donkey Kong, idraulico nella serie principale, impacchettatore di scatole nel Game & Watch Mario Bros, operaio di un cementificio in Mario's Cement Factory, giocatore di tennis nella serie Mario Tennis e perfino nel folle ruolo di pallina da flipper (!) in Super Mario Ball per GBA, come già aveva fatto il suo collega-rivale Sonic nel celebre Sonic Spinball, ma questa volta è una software house esterna a chiamarlo in causa, per farlo diventare pasticcere, insieme al suo amico Yoshi che lo aiuta a gestire la gustosa attività.
La semplicità del gameplay
Trattandosi di un puzzle, l’immediatezza e l’intuitività sono messe al primo posto. Lo scopo del gioco è di eliminare alcune file di biscotti allineandoli, in modo che dal primo all’ultimo tassello in verticale o orizzontale ci sia sempre lo stesso tipo di dolcetto. La cosa è molto semplice quando si lavora su una griglia 2x2 o 4x4, ma, andando avanti col tempo, lo schermo si riempirà di biscotti, aggiungendone di nuovi tipi con l’avanzare dei livelli. Esistono comunque degli elementi bonus che permettono di eliminare le file pur non possedendo nella griglia il numero necessario di unità uguali, e questi sono i biscotti con le fattezze di Yoshi. Unendone uno o più ad una fila di altri biscotti tutti identici essi scompariranno come per magia, ovviamente la stessa regola vale per una eventuale fila “All Yoshi”, ma è consigliabile utilizzarli in abbinamento con biscotti spaiati e difficili da eliminare. Il gioco si compone di dieci livelli detti Round ognuno di difficoltà crescente e suddiviso in dieci stage ciascuno. Tra le opzioni iniziali c’è quella di poter scegliere la velocità di gioco, la possibilità di iniziare da un livello già completato o di selezionare la musica preferita.
Movimento della griglia
Una delle novità del titolo è la modalità di spostamento dei vari biscotti. Invece di manipolare quelli in caduta, come si potrebbe immaginare, il movimento è esclusivamente sulla griglia di gioco, formata dai biscotti stessi. A disposizione del giocatore sarà infatti data una speciale “linea di mobilità” capace di far scorrere tutti insieme i biscotti che si trovano sulla linea orizzontale o su quella verticale. Il metodo di spostamento ricorda quindi il geniale cubo di Rubik, in cui era possibile infatti muovere solo le intere linee per far combaciare i colori, ovviamente riadattato ad un ambiente totalmente bidimensionale. A differenza di un classico del genere come Puzzle De Pon, però, non basta unire due soli elementi, ma sarà necessario che tutti i biscotti sulla linea siano uguali. A complicare le cose, ovviamente, è l’arrivo di nuovi e diversi elementi che insisteranno sempre più veloci, man mano che si va avanti nei livelli, sul banco dove sono posati i biscotti che stiamo spostando. La caduta avviene solamente da due direzioni, dall’alto e da destra. L’eliminazione di una fila o colonna verticale di biscotti rallenta la caduta, dando il tempo di organizzarsi meglio. La frenesia degli stage più avanzati rende però più difficoltosa la gestione dello scorrimento. Mentre stiamo spostando l’asse X, infatti, ci potrebbe essere la necessità di intervenire sull’asse Y, per evitare che alcuni biscotti finiscano su una linea piena già arrivata al limite di capienza del terreno di gioco. Ai fini del punteggio assume grande importanza l’opzione di poter creare delle piccole combo, facendo scomparire più pezzi assieme e moltiplicando il punteggio, ad esempio 50x5 o 80x8. Il tipo di gameplay, affidato totalmente al movimento della griglia e con la possibilità di muovere i pezzi sulle due assi, risulta una intuizione azzeccata e regala al titolo freschezza ed originalità. Se il gioco fosse stato concepito in maniera più classica, ovvero con i vari biscotti che cadevano dall’alto senza possibilità di intervenire direttamente sul campo di gioco, Yoshi’s Cookie forse non sarebbe stato così divertente.
Comparto audiovisivo
Immancabile, trattandosi di Nintendo, una impostazione cartonesca e tematica, i biscotti avranno infatti le forme di cuoricini, rombi farciti al cacao, quadratini bigusto ed altre prelibatezze, e ricordano molto quelli presenti nelle scatole assortite, in cui si possono trovare le forme più bizzarre e i gusti più deliziosi. Alla destra dello schermo c’è uno speciale macchinario di cottura dolciaria da cui fuoriescono i vari tipi di biscotti appena prodotti, manovrato dal pasticcere Mario e dal suo assistente Yoshi. All’interno di questa macchina troviamo anche un utile Cookies Counter, uno speciale tabellone su cui verranno quantificati i numeri esatti di biscotti eliminati, ovviamente divisi per tipo.
Ogni dieci stage c’è una simpatica animazione che dà anche modo al giocatore di riposarsi dall’esercizio mentale necessario alla risoluzione di ogni puzzle. Essendo un titolo per Game Boy non è lecito aspettarsi un finale spettacolare. Quando il gioco termina si vedono dapprima Mario e Yoshi, poi si scoprono i nomi dei vari biscottini ed alla fine c’è una semplice carrellata dei credits con i nomi degli autori.
Sul fronte sonoro non sono stati fatti troppi sforzi, le musiche sono orecchiabili e accompagnano bene il gioco, anche se dopo tanti livelli diventano ripetitive. La possibilità di scegliere all’inizio del gioco tra tre motivi differenti aumenta la varietà, ma differenziare ogni livello con una propria colonna sonora sarebbe stato utile per spezzare la monotonia. Gli effetti sonori sono invece molto ben azzeccati ed aiutano ad immedesimarsi nell’azione.
Nota sugli sviluppatori
La Bullet-Proof Software, è uno sviluppatore indipendente dalla doppia nazionalità, in parte americana ed in parte giapponese. Spesso è stata un first party di Nintendo, si è negli anni specializzata in puzzle games ed è nota per aver collaborato con l’ideatore del leggendario Tetris, Alexey Pajitnov, tornato di recente sulle scene con Hexic HD. Tra i lavori più antichi di questa software house ricordiamo la conversione di Archon: The Light and the Dark, Hatris e Pipe Dream per NES e soprattutto Super Tetris 2 + Bombliss e Wildsnake, i cui concept sono stati ideati con il contributo del geniale game design russo. Di recente il nome della compagnia è cambiato in Blue Planet Software.
Personaggi su licenza
Yoshi era nato da poco all’epoca dell’uscita di questo titolo, avendo debuttato nel 1990 in Super Mario World per SNES, ma il successo è stato tale da fargli avere subito il ruolo di protagonista in molti giochi successivi, come nel puzzle game del 1991, Yoshi no Tamago, rilasciato in USA col solo titolo di Yoshi, ed in Europa come Mario e Yoshi. Lo sfruttamento dei personaggi della saga di Mario, dona al titolo maggior richiamo, ma anche senza queste presenze il gioco sarebbe stato ugualmente molto interessante, poiché basato su un gameplay solido e molto ben studiato. Non molto spesso Nintendo ha dato i suoi personaggi in licenza ad altre case, temendo per l’abbassamento della qualità dei titoli, come successo infatti con i giochi progettati da Philips per il CD-i. Tra i fortunati prescelti ricordiamo la RARE, first party ai tempi di SNES e N64 che ha donato a Donkey Kong una seconda giovinezza. Un’altra casa che ha fatto un buonissimo lavoro con la licenza di Mario e soci è la Hudson, nota per Adventure Island e Bomberman, che ha collaborato in prima persona al crossover Wario Blast dove l’antieroe Nintendo sfida il bombarolo in un divertentissimo titolo e soprattutto ad uno dei titoli più influenti sul mercato degli ultimi dieci anni, ovvero la serie Mario Party, ispiratrice di una pletora di party games di altre case di software di altalenante qualità.
Fattore assuefazione
Gli anglosassoni usano spesso per il genere dei puzzle games la parola “addictive” ovvero gioco capace di dare assuefazione. L’esempio di Tetris è il più lampante per capire il concetto. In quell’immortale gioco è impossibile smettere e si è portati a fare una partita dopo l’altra, per cercare di migliorare continuamente le proprie prestazioni. anch’esso disponibile sul primo Game Boy, del quale fu per un lungo periodo una vera killer application. La longevità del titolo è un pochino bassa a causa della sua estrema facilità, chi è già ben allenato con puzzle più complessi troverà infatti Yoshi’s Cookie semplice da portare a termine, ma l’altissimo fattore di rigiocabilità porta a riprendere spesso in mano il titolo per migliorare il proprio record. Anche dopo averlo terminato più volte il prodotto resta molto coinvolgente, come del resto tutti quelli del suo stesso genere.
Elogio della schermata fissa
L’impostazione a schermo fisso, tipica di tutti i puzzle, porta ad una pulizia concettuale ben rappresentata dalla chiarezza grafica. Ogni elemento è minimalista e totalmente funzionale al gameplay. Yoshi’s Cookie, come del resto moltissimi altri titoli dello stesso genere, è ancorato ad una concezione arcaica e pura del divertimento, dove in una singola schermata si ritrova tutto il necessario per divertirsi. Col passare delle generazioni i puzzle games sembravano destinati ad estinguersi ma i nuovi servizi online come Xbox Live Arcade stanno facendo vivere all’intero genere una seconda giovinezza.
Altre versioni e reperibilità
Il gioco è disponibile oltre che per Game Boy anche nelle versioni per NES, uscita per prima nel 1992, e quella per SNES. Queste edizioni casalinghe differiscono di poco da quella qui descritta, a parte le ovvie maggiori capacità grafiche delle due macchine che rendono la parte cosmetica molto più allettante. Da evidenziare anche la buona differenziazione grafica tra il Puzzle Mode, basato sulla risoluzione di singoli puzzle e l’Action Mode, la modalità classica del gioco. Una curiosità: solamente sul NES, Mario è effettivamente vestito da pasticcere, mentre su GB e SNES veste con la solita salopette di jeans. Yoshi’s Cookie si può trovare facilmente in tutti e tre i formati a prezzi bassi, poiché è uno dei puzzle meno noti rispetto ai punti di riferimento del genere come Tetris, Puzzle Bobble, Puyo Puyo o Puzzle de Pon. Il titolo che concettualmente gli si avvicina di più è Dr. Mario, che, pur avendo un gameplay meno originale e “alla Tetris” ha in comune con questo titolo la licenza baffuta. Per chi ama mescolare puzzle game e storia Nintendo la scelta migliore resta per ora Tetris DS, ultima e spettacolare incarnazione dell’immortale gioco russo. Yoshi’s Cookie ha avuto a suo tempo poco successo, oscurato forse dal suo collega più celebre, in cui Mario si dedicava a curare i virus. Nonostante la sua fama di gioco minore, è comunque presente sul catalogo virtuale americano del Wii con l’edizione SNES, ma non ancora sul catalogo europeo, dove dovrebbe arrivare presto.
Yoshi's Multiplayer
Per quelli in possesso del cavo link è anche possibile sfidarsi uno contro uno, ma con la necessità di due schede di gioco e ovviamente due Game Boy, in questa modalità compare anche un piccolo cammeo degli altri personaggi della casa di Kyoto. Solamente le versioni casalinghe offrono la possibilità di sfida diretta tra due giocatori su una schermata unica, impersonando uno dei personaggi classici Nintendo: sul SNES ad esempio è possibile scegliere tra quattro protagonisti, oltre a Mario e Yoshi sono presenti anche Peach e Bowser. Il gioco in multiplayer si basa sulle stesse regole di quello in singolo, ma creare delle combo ostacolerà il lavoro dell’avversario.
Gadgets made in Nintendo
Da ricordare il buon successo in patria del titolo, al punto che Nintendo ha deciso di dedicargli persino una serie di gadget tematici, tra cui una borsetta dedicata al gioco, oggi introvabile.