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ID: 250851Il PC Engine è la console per eccellenza dei titoli di stampo anime, che siano effettivamente tratti da serie più o meno popolari oppure "solo" affini per stile e feeling generale a questo tipo di animazione. Coryoon (dal nome del piccolo drago protagonista) fa parte di questa seconda categoria e ci fornisce un'esperienza di gioco all'insegna della carineria, ma su solide basi da sparatutto old-school.
Desideroso di liberare la sua amica principessa da una maledizione che l'ha fatta tornare bambina, il draghetto Coryoon si lancia all'attacco attraverso otto coloratissimi stages (colorati già a partire dal nome, cose come Blue Lake, Purple Cavern e via dicendo) zeppi di animaletti e creaturine tutti più o meno simpatici ma altrettanto determinati a farci la pelle. Coryoon parte sparacchiando misere fiammelle, ma è in grado con la NON pressione di alcun tasto di caricare una grossa fiammata, che però è poco potente sebbene d'effetto. In suo soccorso arrivano delle cicogne che, come nei luoghi comuni a loro associate, portano nel becco un lenzuolo; all'interno di questo non ci sono dei neonati, bensì delle sfere che assumeranno ciclicamente tre diversi colori, uno per ogni tipo di sparo. Le tipologie di sparo sono abbastanza standard: onda movente (lanciafiamme rosso), sparo a espansione (onde blu) e sparo multiplo (fulmini gialli), ciascuna in grado di ottenere due upgrade. Per non deconcentrare il giocatore e ridurre al minimo le informazioni nel display, che qui si limitano a punteggio e contatore delle vite, le squame di Coryoon da verdi diventeranno del colore del power-up da lui raccolto. Per la serie "rivalutazione di volatili poco fighi", in ogni stage oltre alle cicogne apparirà una gallina volante che, se eliminata, farà apparire al fianco di Coryoon un minuscolo draghetto che funge da pod con sparo aggiuntivo e lo seguirà per il resto del livello, per andarsene prima del confronto col boss di turno. Completano l'opera dei bonus a forma di semi delle carte da gioco, che possono rimpicciolire Coryoon come affiancargli due fatine orbitanti attorno a lui che fanno da scudo, oppure fornirgli...un bel niente.

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La prima cosa di cui ci si accorge, subito dopo la generale pulizia e brillantezza dei colori sopra citati, è la grande rapidità dell'azione: tutti gli sprite schizzano via ad alte velocità e Coryoon fa altrettanto, macinando nemici con il suo fiato quasi non appena appaiono su schermo. Il gameplay studiato da Naxat Soft è del resto tutto improntato alla rapidità: per ridurre al minimo le pause riflessive, i power-up fanno contemporaneamente anche da scudo, ovvero se si viene colpiti si perderà l'arma acquisita e non una vita, e per mantenere alto il tasso di frenesia "blastatoria" viene incentivato al massimo il ruolo del punteggio, ovvero fare punti è l'unico modo di guadagnare nuove vite (non esistono continue, come è giusto che sia per uno shoot 'em-up di questo tipo), e anche solo sfiorare un nemico con il fiato di Coryoon fa correre il segnapunti. Per chi cerca solo azione e potenza di fuoco senza elucubrazione questo gioco è perfetto, i livelli scorrono che è un piacere e i controlli fanno bene la loro parte.
Come sempre, però, c'è il rovescio della medaglia. La semplicità dei controlli, unita alla grande abbondanza di power-up, alla permanenza per tutto il livello dei bonus e ai punteggi esorbitanti che si possono totalizzare (nell'ordine delle decine di milioni di punti!), fanno sì che una volta presa confidenza col gioco si potrà terminarlo anche alle prime partite con il contatore delle vite che si avvicina al suo totale massimo di 9. Questo non significa che il fattore sfida sia assente, anzi la progressione dei livelli è ben bilanciata, bensì che questo sistema di gioco tende ad avvantaggiare parecchio il giocatore, perpetuando il luogo comune secondo cui gioco dall'aspetto "simpatico" = gioco facile (il che ovviamente non è vero, basti pensare alla serie di Parodius, per rimanere all'interno del genere sparatutto).
Sempre a proposito del sistema di punteggio, da notare come ogni nemico eliminato rilasci un frutto, da raccogliere per aumentare ulteriormente i punti: visivamente la scelta si sposa molto bene con l'aspetto buffo e "pacioccoso" del gioco, però il fatto che anche il nemico più insulso generi della frutta causa spesso un sovraccarico degli elementi su schermo e genera un certo grado di confusione in chi gioca.
Va detto però che non ci sono gravi difetti da imputare a questo gioco: il team dei programmatori ha fatto un ottimo lavoro nel limitare al minimo i rallentamenti anche nelle situazioni più caotiche, così come i grafici hanno creato un mondo allegro e perfettamente coerente con l'impostazione nippo-fantasy del tutto, impreziosito dalla presenza di un buon numero di livelli di parallasse. Le creature avversarie e i vari boss e mid-boss (ce n'è uno in ogni livello) hanno un buon design e spaziano da interpretazioni comiche di animali vari, a creature mitologiche, ad altri esseri più astratti; curiosamente le loro formazioni e i loro metodi d'attacco sono in buona parte analoghi a quelli delle astronavi nemiche di un qualsiasi sparatutto spaziale, tra laser, proiettili traccianti e sfere energetiche.
I temi musicali sono ovviamente vivaci e ritmati, magari non entusiasmanti ma sicuramente ben eseguiti e ben inseriti nell'esperienza complessiva di gioco, così come gli effetti sonori tra cui spicca la vocetta di Coryoon ogni volta che raccoglie un bonus.

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Se proprio vogliamo essere pignoli, si può notare un certo calo d'ispirazione nell'aspetto degli stage da metà gioco in poi, per non parlare del livello finale che consiste nella solita trita "boss rush" (per dirla alla Gradius), con lo stesso identico sfondo di nuvole grigie che appare durante le precedenti sfide ai boss esteso per tutto lo stage; come detto prima però queste sono pecche tutto sommato veniali, a fronte di una struttura solida e collaudata da shoot'em-up classico, un comparto tecnico di alto livello e un mondo di gioco fantasy allora ancora non abusato nell'ambito degli sparatutto.
Pur nella sua linearità e semplicità il gioco risulta comunque vincente, anzi proprio in virtù di queste caratteristiche; Coryoon non pretende di essere nulla di più che la caccia al punteggio migliore, ma lo fa con stile, simpatia e competenza tecnica, ed è questo ciò che conta.

COMMENTO FINALE


"Pur nella sua linearità e semplicità il gioco risulta comunque vincente, anzi proprio in virtù di queste caratteristiche; Coryoon non pretende di essere nulla di più che la caccia al punteggio migliore, ma lo fa con stile, simpatia e competenza tecnica, ed è questo ciò che conta."

Federico "Boyakki" Tiraboschi




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