Non se ne vedono tante di recensioni di titoli mobile sulle pagine virtuali di RH. Questo perché poche volte qualcosa ha destato qualche interesse come invece accaduto per Pixel Manager Football 2020. Sarà che è un gioco manageriale calcistico che nel sottoscritto hanno sempre avuto lo stesso effetto del magnete sul ferro, sarà che è stato sviluppato a Torino da (vecchi?) appassionati di calcio virtuale, sarà che è gratuito, sarà che quei pixel nostalgici sanno proprio di retrogaming, ma non potevo non giocarci e quindi recensirlo caldo caldo per voi.
Partiamo prima da una premessa: nei mesi, giorni, ore che separavano Pixel Manager dalla sua release finale, si è creato un hype non indifferente da tutti quei estimatori di vecchia guardia che passavano le loro ore adolescenziali sui manageriali calcistici amigheschi a divertirsi a far finta di essere Trapattoni. Dopo la release del 26 Settembre ne ho visto di delusione e rabbia per la natura del game dove gli acquisti in app, pubblicità da scorrere, pacchetti di figurine da comprare simil FUT di FIFA memoria, hanno fatto storcere il naso ai duri e puri. Se scaricate questo gioco sul vostro IPhone o il vostro device Android, gratuitamente, non potente non aspettarvi qualcosa di diverso. I ragazzi di 3X1010 non sono una onlus e devono monetizzare in qualche maniera. Ci sta in un titolo mobile e non è un qualcosa che, nel sottoscritto, ha destato sorpresa. Se non vi piace questo tipo di gioco passate anche oltre, non rompete i cabazizi al prossimo, in caso contrario continuate pure a leggere.
Bene, premessa a parte, Pixel Manager parte a suon di piccoli rimandi al retrogaming, mitica la schermata Winners Don't Use Drugs, che ha fatto compagnia le nostre giornate in sala giochi, che farà capire ai vecchi videogiocatori come me che abbiamo a che fare con altri vecchi appassionati. Lacrimuccia. Scelta la partita avremo modo di crearci il nostro allenatore, fatto a nostra immagine e somiglianza, tramite un editor semplice veloce, ma veramente versatile e ben sviluppato, che poi fa proprio da motore nel gioco dato che le combinazioni di quest’ultimo hanno generato tutta la marea di calciatori che avrete modo di conoscere nella vostra carriera alla Oronzo Canà (avrò letto Longobarda da qualche parte nel gioco). Giocatori inventati, dai nomi assurdi (alcuni dei quali ricordano vere star del calcio mondiale) che giocano in squadre inventate (potete personalizzare nome, colore sociale e divisa anche di quella), ma che in qualche modo vi ricorderanno quelle del vostro cuore. Inoltre ogni tanto avrete una bustina di calciatori da scartare (o potete comprarla) dove usciranno vere e proprie superstar che potranno essere affiancate ai vostri calciatori per donargli delle abilità particolari (tipo la figurina di Salah, qui chiamato Momo, che donerà la velocità).
Tutto all’insegna della leggerezza e colore. E non può fare che piacere. Quello che sorprende però e che 3X1010 sono riusciti a riunire sotto una UX mobile first intuitiva anche quel feeling da vecchio gioco pixelloso. E nonostante la natura tascabile ci sono una marea di aspetti del nostro club da tenere sotto controllo: la squadra con le sue formazioni, strategie, allenamenti specifici e addirittura la primavera, lo stato d’animo dei calciatori, i loro contratti e le loro pretese di salario (e si offendono pure se non li soddisfi).
Contabilità, gestione dello stadio, l’immancabile calcio mercato, lo staff con i preparatori, i talent scout, allenatore in seconda e chi più ne ha più ne metta. Lascio a voi scoprire tutti gli aspetti e sfumature di Pixel Manager, che sono sicuro saprà tirare fuori il vostro animo di allenatore assopito, specie in Metropolitana, treno e dove volete (chi ha detto bagno?). Una volta scesi in campo seguirete le partite in maniera veloce, simili a molti titoli del genere, dove una breve tabellino vi farà vedere lo scorrere del match con sottolineati gli eventi salienti come un’ammonizione o un cambio.
Tra una cosa e l’altra vi accompagneranno una serie di azioni in campo dove omini di kickoffiana specie si destreggeranno in azioni più o meno credibili dove vedere una marcatura, un contropiede, un tiro sul palo, un goal mangiato e via discorrendo vi faranno emozionare soprattutto chi con l’Amiga ci è cresciuto.
E forse questo il grande limite di Pixel Manager, se di limite vogliamo parlare. Non piacerà a molti (per esempio lo stile alla KickOff personalmente non piace, ma io ero per Sensible Soccer) e i più giovani non capiranno la moltitudine di omaggi ad altri videogame o al passato videoludico che fanno sicuramente leva sul moto di nostalgia di chi li può carpire.