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ID: 252197Private di una loro console di riferimento, molte delle grandissime esclusive Sega hanno trovato il loro naturale approdo sull’allora neonata macchina di casa Microsoft. La quale, oltre ad essere basata su tecnologia Windows proprio come la defunta Dreamcast, aveva il non trascurabile “pregio” di essere prodotta da una casa per la quale lo storico marchio giapponese non nutriva alcun tipo di risentimento o di storica rivalità. Così, assieme a titoli del calibro di Panzer Dragoon, Shenmue, Phantasy Star e Jet Set Radio, anche il lugubre sparatutto per light-gun fece la sua attesissima comparsa sulla primissima Xbox.

Giunto alla sua terza incarnazione, “The House of the Dead” porta sullo scatolone nero di casa Microsoft tutto il suo classico armamentario fatto di grafica dall’elevato tasso tecnico e di un gameplay semplice ed immediato, finendo, sia nel bene che nel male, con l’enfatizzare entrambe queste sue caratteristiche.
Tecnicamente parlando lo shooter della WoW Ent. (ex AM1) si pone come uno dei più alti picchi qualitativi raggiunti dalla console di Redmond. Ad un’estetica di grandissimo impatto e realismo si aggiunge, inoltre, un level design altrettanto riuscito, che propone ambientazioni sempre molto varie e suggestive. Per quanto concerne il comparto audio ci troviamo al cospetto di un ottimo set di effetti e campionature a cui non corrisponde, però, un’altrettanto valida colonna sonora, per descrivere la quale l’aggettivo più consono è sicuramente quello di “anonima”.

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Se dal punto vista tecnico c’è dunque ben poco di cui lamentarsi, ben altro discorso deve essere fatto per quanto concerne il gameplay. Infatti, le già leggere meccaniche del primo e secondo episodio subiscono per l’occasione un ulteriore livellamento verso il basso, togliendo al franchise quel poco di strategia che lo caratterizzava e finendo col trasformare il tutto in un semplice tiro al bersaglio munito di una storia alquanto discutibile.
La più macroscopica delle innovazioni risiede sicuramente nell’arma impugnata dal nostro alter-ego digitale: abbandonata la classica pistola a tamburo, l’eroina protagonista di questo terzo episodio farà sfoggio di un ben più micidiale fucile a pompa. L’elevato potere distruttivo di quest’ultimo, unito all’ampia rosa formata dai pallettoni, finiscono inevitabilmente col ridurre la precisione richiesta per sbarazzarsi dei semi-indistruttibili zombie. Inoltre, come se ciò non bastasse, una volta esauriti i colpi a nostra disposizione l’arma tenderà ricaricarsi automaticamente, senza dover più sparare al di fuori dello schermo o premere un qualsivoglia bottone. Così facendo, al giocatore non viene più nemmeno richiesto di contare le munizioni utilizzate, privandolo al contempo di quegli eccitantissimi momenti di panico in cui ci si ritrovava praticamente inermi di fronte alle incalzanti orde avversarie. A concludere questo desolante scenario si segnala l’eliminazione di tutti i civili dall’area di gioco, i quali, nel passato episodio, avevano il non trascurabile compito di consentire l’accesso ai percorsi alternativi, nonché quello di elargire le utilissime vite extra. Se i pochi bivi ancora presenti potranno ora essere scelti liberamente all’inizio di ogni livello, a fornirci gli indispensabili bonus ci penseranno, invece, degli appositi minigiochi che, interrompendo di quando in quando lo svolgersi dell’azione, ci chiederanno di salvare il nostro compagno dalla grinfie dei soliti mostri, facendo fuori nel minor tempo possibile tutti gli zombie contrassegnati da un’illuminazione rossastra.

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Insomma, è inutile nascondervi che il terzo episodio di questa famosissima serie si è rivelata per il sottoscritto una mezza delusione. Sensazione che si fa ancor più cocente se si pensa all’ottimo comparto tecnico che fa da contorno a un così scialbo gameplay. Fortunatamente, a risollevare le sorti del prodotto ci pensa l’inserimento a mò di bonus dell’ottimo “The House of the Dead 2”, che finisce col rappresentare il vero motivo per cui reperire il qui presente DVD, soprattutto se non si possiede l’originale versione per Dreamcast. Per accedere a tale gioco ci verrà però richiesto di terminare preventivamente il qui presente terzo capitolo. Operazione che per i motivi sopra elencati potrebbe rivelarsi più tediosa che improba.


COMMENTO FINALE


"Per concludere, non possiamo non segnalare la mancanza di una pistola ufficiale per la Xbox. Per l’occasione è stata perciò utilizzata l’ottima “Blaster” della MadCatz, la quale, in mezzo alla discreta mole di prodotti più o meno validi, spicca indubbiamente per design e precisione nonché per la presenza di un rumble pack integrato in grado di restituire al giocatore una buona dose di realismo ed immedesimazione."


Emiliano "MasterGen" Valori




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