Infatti, oltre a pubblicare nuovi episodi di Mortal Kombat praticamente a getto continuo, la software house in questione ha anche tentato in più occasioni l’assai rischiosa via degli spin-off.
I primi tentativi in tal senso risalgono all’epoca della PSX/N64, con il rilascio dei due deludenti MK Mythologies: Sub Zero e MK Special Forces. Di ben altra pasta si dimostra, fortunatamente, questo MK Shaolin Monks, che, proponendosi come un ottimo mix fra un picchiaduro a scorrimento in 3D ed un action-adventure con innesti platform, finisce col meritare le attenzioni di tutti i fan dello storico marchio e non solo.
Ambientato a cavallo fra il primo ed il secondo episodio della serie, il titolo Midway ci vedrà vestire i panni di Liu-Kang o Kung-Lao nel loro tentativo di fermare i perfidi piani di conquista del malvagio stregone Shang-Tsung, cosa che li porterà a fare la conoscenza di un “nuovo” e più temibile avversario (difficile indovinare di chi si parla, vero?).
Ovviamente, trattandosi di un titolo a marchio Mortal Kombat, particolare enfasi è stata riposta nei combattimenti, nelle cui meccaniche trovano posto tutta quella sequela di truculente esagerazioni che tanto hanno contribuito a rendere famosa la serie. Nei panni di uno dei nostri due eroi potremo perciò dare vita a spettacolari combo, oppure eseguire le classiche mosse speciali come il calcio volante a “bicicletta” o il lancio del cappello tagliente. L’esecuzione di quest’ultime risulta ovviamente semplificata rispetto all’originale schema ad incontri, in modo da adeguarsi alla rinnovata impostazione di gioco, consentendo al contempo di scagliare l’attacco in qualsiasi direzione. Nella stragrande maggioranza dei casi ci basterà, quindi, premere due pulsanti in contemporanea per ammirare il nostro alter ego fare scempio del proprio avversario fra gli immancabili fiumi di sangue.
Eseguendo delle combo sufficientemente lunghe potremo inoltre riempire un apposito indicatore, il quale ci permetterà di eseguire le tanto rinomate fatality. Le quali, al pari delle varie “smart bomb” o incantesimi dei vecchi picchiaduro a scorrimento, saranno in grado di liberarci dei nostri avversarsi con un’unica violentissima mossa. Nonostante ciascuno dei due lottatori disponga di numerosi colpi finali suddivisi in tre differenti gradi di potenza, nel corso del gioco ci verrà svelato come eseguire una sola fatality per personaggio. Spetterà dunque al giocatore scoprire la giusta sequenza di comandi per tutte le altre, andando per tentativi oppure, cosa assai più semplice, reperendo l’apposita lista sul web.
Un altro modo per liberarsi velocemente degli avversari consiste nello sfruttare alcune trappole disseminate lungo gli scenari, fra cui non mancheranno, come nella migliore delle tradizioni, pali acuminati, pozze d’acido, alberi carnivori e via discorrendo. Così facendo, però, non otterremo alcuna esperienza dall’uccisione dei nemici, punti che invece risulteranno fondamentali per ottenere nuove e più devastanti mosse.
Particolare attenzione è stata posta, inoltre, alla modalità cooperativa, attraverso la quale potremo effettuare spettacolari azioni combinate od accedere a determinate location inibite invece al singolo giocatore.
Se la parte inerente i combattimenti appare quindi molto varia e discretamente curata, tanto da scongiurare un eccesso di ripetitività, lo stesso non può essere detto degli enigmi, che nella loro eccessiva semplicità finiscono col rappresentare solamente un pretesto per prolungare la nostra presenza all’interno dei vari livelli. Fortunatamente, l’inserimento di numerose aree segrete, a cui si potrà accedere solamente una volta sbloccate determinate capacità come il doppio salto o la camminata sui muri, rappresentano un ottimo incentivo a rivisitare più volte le stesse location ed approfondire così l’esperienza di gioco. In tal modo potremo anche sbloccare tutta una serie di gustosissimi extra, che spaziano da nuovi personaggi giocabili alla versione arcade di Mortal Kombat 2.
Tecnicamente parlando Shaolin Monks si difende più che bene grazie ad un comparto grafico decisamente funzionale e ad un accompagnamento sonoro che ricalca musiche ed effetti della serie principale. Del titolo Midway convincono in particolar modo la fedele riproposizione delle macabre atmosfere dell’Outworld e l’ottimo dettaglio grafico dei personaggi principali. La presenza di tre differenti inquadrature, che potremo cambiare liberamente nel corso del gioco, aiuta non poco a districarsi più agevolmente nelle varie situazioni che l’avventura di volta in volta propone. La visuale ravvicinata risulta infatti utile per le fasi di combattimento più concitate, quella distante per avere un’ottima visione d’insieme e scoprire così eventuali trappole o segreti, mentre la normale, che utilizzeremo per la stragrande maggioranza del tempo, rappresenta un ottimo compromesso fra le due precedenti.
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